Plusvalenze, inchieste su Roma e Lazio: caos calmo in attesa degli atti

Dopo il blitz della Guardia di Finanza i giallorossi confidano che nell’inchiesta l’attuale proprietà sia coinvolta in modo marginale. Le carte sui rapporti tra Lazio e Salernitana attese a breve da Chiné

È un caos calmo quello che si respira nella Capitale all'indomani del blitz della Guardia di Finanza nelle sedi legali di Roma e Lazio. Sui tavoli delle due procure, quella romana nel filone giallorosso e quella di Tivoli che indaga sui rapporti tra il club di Lotito e la Salernitana, mercoledì sera stazionava un'enorme mole di documentazioni, tra verifiche su chat, server e pc sequestrati. Il tutto per arrivare a identificare quel materiale extracontabile, la chiave di volta di un'operazione che ha visto indagate tre società, insieme ai rispettivi massimi vertici. Da Formello e Trigoria le versioni sono accomunate dalla massima serenità e disponibilità mostrata agli inquirenti: entrambe ritengono di aver operato secondo le norme, per questo si augurano che il tutto si chiuda quanto prima. Intanto nel mirino delle procure ci sono 18 operazioni totali di calciomercato, con 16 persone sotto inchiesta per reati legati a plusvalenze fittizie, falso in bilancio e false comunicazioni sociali.

L'indagine sulla Roma

Da ieri mattina in poi è stato avviato il procedimento di revisione di ogni documentazione reperita, il prossimo step dell'indagine potrebbe anche vedere la convocazione degli indagati in Procura. Quella di Roma ha ricevuto il procedimento dai colleghi di Torino, l'iter è scattato immediatamente con l'obiettivo di far luce sul periodo di gestione di James Pallotta (che ieri ha dichiarato: «Non c’è mai stato nessun problema nelle nostre operazioni di mercato»). L'arco temporale di riferimento per gli inquirenti è quello che va dal 2017 al 2021. E proprio l’ultima stagione (la '20-21) combacia con la transizione societaria vissuta a Trigoria, passata ad agosto 2020 da Pallotta ai Friedkin. Il mercato, spostato al mese di settembre per colpa della pandemia, fu gestito dall’allora amministratore delegato, Guido Fienga, il quale aveva ricevuto delega dai Friedkin (come da comunicato del club) di occuparsi della società fin quando il nuovo management non avesse preso forma. Un elemento che potrebbe limitare il coinvolgimento dell’attuale proprietà nell’inchiesta.

L'indagine su Lazio e Salernitana

I pm in queste ore stanno scandagliando mail, messaggi via chat e ogni altra forma di comunicazione digitale intercorsa tra la Lazio e la Salernitana. Quello in mano alla Procura di Tivoli è a oggi un filone che segue un percorso unico, praticamente ultimato, per questo a breve gli atti saranno trasmessi al procuratore della Figc, Giuseppe Chinè. Le 7 operazioni nel mirino vedranno con ogni probabilità l’apertura di un fascicolo sportivo, mentre nel caso dei giallorossi, inseriti in un’indagine fi glia delle plusvalenze Juve, restano le tempistiche differenti e per questo si dovrà ancora attendere.

Roma, Lazio e Salernitana: cosa rischiano?

E poi c’è la fatidica domanda: cosa rischiano i club? Dovessero emergere nel corso del processo sportivo elementi a sufficienza per chiedere una condanna, anche Lazio e Roma rischierebbero da una semplice “ammenda con diffida” (art. 31 comma 1) all’esclusione dal campionato qualora le violazioni gestionali siano state determinanti per iscriversi al campionato. Quadro ancora più complesso se venisse tirata in ballo la “mancata lealtà””, quella dell’art. 4.1, che configura la volontà di creare un sistema illecito per eludere le norme.

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