Gli insulti di Baccin
Cominciamo dalla sera del 4 aprile, quando al termine di Juventus-Inter scoppia una maxi rissa a centrocampo, a dire il vero in maniera anche piuttosto inaspettata anche se il pareggio nerazzurro si era materializzato da poco, su rigore all’ultimo secondo. Vengono alle mani Handanovic e Cuadrado che vincono il cartellino rosso dell’arbitro Massa. Il Giudice sportivo tra le varie decisioni in merito alla super zuffa commina una ammenda di 20 mila euro al dirigente nerazzurro Dario Baccin, “perché al termine della gara, benché non inserito in distinta, faceva ingresso sul terreno di gioco nel tentativo di raggiungere il direttore di gara; bloccato grazie all’intervento di alcuni dirigenti della società Internazionale, rivolgeva al direttore di gara ripetute espressioni gravemente offensive e ingiuriose”. Tra le quali, e abbreviamo per educazione, “Testa di c. e faccia di m”. Dunque ha cercato di aggredirlo senza riuscirci, grazie al placcaggio di qualche suo collega.
Gli insulti di Landucci
Ora spostiamoci in avanti di una ventina di giorni, ovvero a domenica sera quando al termine di Juventus-Napoli, pure questa decisa pochi secondi prima del triplice fischio col gol di Raspadori, ecco un’altra scena di “classe assoluta”, questa volta con protagonista il vice di Allegri, ovvero Marco Landucci, che rivolgendosi a Luciano Spalletti, toscano come lui, urla “Pelato di m. Ti mangio il cuore”. Bene, all’ex portiere è arrivata ieri la decisione del Giudice: una giornata di squalifica e una ammenda di 5 mila euro. Ora sapete perché Baccin non è stato squalificato/inibito nonostante si sia reso protagonista di un fatto ben più grave? Perchè non era inserito in distinta e infatti non poteva essere sul campo. Questa è la giustizia sportiva. Forse chi parla di riforma non ha tutti i torti. A margine ecco le altre decisioni del Giudice: un turno a Faraoni (Verona) e Sernicola (Cremonese).