© LAPRESSENicolò Zaniolo non ci sta. Il fantasista dell’Aston Villa non accetta i processi mediatici nei quali è stato coinvolto nelle ultime ore e passa al contrattacco attraverso il suo legale Gianluca Tognozzi, che ha fatto il punto a Radio Sportiva sulle indagini riguardanti il suo assistito: "Per quanto riguarda l’aspetto inerente la giustizia sportiva va precisato che non gli è stato notificato nulla, non è intervenuta in nessun modo la Procura della Federcalcio. Quest’ultima può intervenire solo se dovessero emergere delle scommesse sulle partite calcistiche, che a oggi non sono contestate in nessun modo. Lo stesso Zaniolo ha escluso categoricamente di aver scommesso su eventi di calcio. La Procura non si è mai fatta sentire, non ha notificato nulla perché non è sua competenza a meno che non ci sia ipotesi di scommesse sulle partite, cosa che escludiamo categoricamente".
Una specifica importante che - qualora fosse confermata anche dai titolari dell’inchiesta torinese che fa capo al pm Manuela Pedrotta - permetterebbe all’ex Roma di non incorrere in alcuna sanzione e squalifica riguardante la sua vita professionale.
Zaniolo, la posizione della difesa
Diverso il discorso per quanto riguarda l’aspetto penale della vicenda, qualora Zaniolo abbia giocato d’azzardo su piattaforme illegali: "È possibile che abbia fatto giochi di carte come poker o blackjack su piattaforme online illegali, senza sapere che lo fossero, ma chiariremo tutto. Se così fosse gli verrebbe comminata un’ammenda di qualche centinaia di euro", ha evidenziato Tognozzi. Intanto le analisi sugli smartphone e i tablet sequestrati a Sandro Tonali e allo stesso Zaniolo sono giunte quasi al termine. Ecco perché nei prossimi giorni, forse già durante la settimana, i due potrebbero essere interrogati dalla Procura di Torino. Anche su questo si è espresso il legale di Zaniolo: "Se il pm decidesse di sentire Nicolò, andremo a chiarire la nostra posizione. A oggi sappiamo che ha ricevuto un avviso di garanzia il 12 ottobre su ordine della procura di Repubblica di Torino e contestualmente gli hanno sequestrato il telefono, atto investigativo comune nell’ambito di un procedimento che lo vede indagato per violazione dell’articolo 4, legge 401 del 1989, perché parliamo di un reato minore che prevede una sanzione con l’ammenda, anche oblabile. Adesso gli investigatori studieranno il contenuto del telefono, ma oltre a questo Zaniolo non ha ricevuto nulla e non è stato organizzato alcun interrogatorio dalla procura di Torino".
Spalletti: "Tonali e Zaniolo? Chi sbaglia paga. Spero di riaverli presto"
