Mastantuono, joya da Superclasico: la clausola e il primo impatto con l'Inter

Il “pibe” del River a segno contro il Boca: una prodezza mancina su punizione che ha fatto il giro del mondo
Mastantuono, joya da Superclasico: la clausola e il primo impatto con l'Inter© Getty Images

Una punizione è bastata per entrare nella storia del Superclasico, ma anche per rivelarsi agli occhi di chi ancora non lo conosceva e magari, da domenica sera, ha iniziato a sognarlo con la maglia della propria squadra. La prodezza con cui Franco Mastantuono ha illuminato il Superclasico River Plate-Boca Juniors, “Monumental” esattamente come lo stadio dove si è giocato, potrebbe rappresentare - ma lo scopriremo solo tra qualche anno - un’epifania, un’apparizione, la manifestazione di un possibile nuovo grande campione sulla scena calcistica mondiale. È ovviamente ancora presto per spingersi oltre, ma quel che possiamo dire con certezza è che la prodezza di Mastantuono non giunge del tutto inaspettata: benché nato il 14 agosto del 2007, il ragazzo sta giocando la sua seconda stagione piena con il River Plate, e aveva già dato nelle ultime settimane le avvisaglie di un salto di qualità imminente, dimostrato ad esempio dal non meno strepitoso gol segnato dieci giorni fa al Gimnasia La Plata.

L'Argentina sogna col nuovo 'pibe'

La giovanissima età presuppone una storia personale breve ma certo non banale, se è vero che il piccolo Franco in età da elementari praticava già il calcio e il tennis ad Azul, sobborgo di Buenos Aires, dimostrando un notevole potenziale in entrambe le discipline. Proprio questa duttilità aveva portato la famiglia a spingerlo inizialmente verso una possibile carriera tennistica a tempo pieno, rifiutando una prima proposta del River Plate dopo un provino superato nel 2017 a dieci anni, salvo poi capitolare di fronte a una nuova, più convincente proposta due anni dopo. Da quel momento in poi è stato tutto un battere record di precocità: è il più giovane marcatore nella storia del River Plate (superato Javier Saviola), il più giovane a vincere un titolo con lo stesso River (la Supercopa Argentina), il più giovane marcatore del club in Copa Libertadores.

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Gallardo, il Mondiale e il mercato

Va da sé che Marcelo Gallardo ha in questo momento il compito più delicato, avendo l’onore e la responsabilità di gestire con le giuste tappe un talento che sta comprensibilmente facendo sognare l’Argentina, che vede in questo ragazzino dal piede mancino un nuovo “pibe”, un talento grezzo e non classificabile, nel solco dei grandi del passato. Tra i compiti della “Muñeca”, lo storico soprannome dell’allenatore del River, c’è in questi giorni anche quello di fare il pompiere: «Dobbiamo proteggerlo. Ha i piedi per terra, ma dobbiamo fargli sentire che deve continuare a crescere. È un ragazzo di 17 anni che non sta crescendo con la normalità di un qualsiasi diciassettenne, ma è quello che cercheremo di fare per lui».

La clausola

Mastantuono intanto ha passato il giorno dopo il Superclasico studiando - frequenta le superiori presso l’Instituto River - mentre intorno a lui si parla già inevitabilmente di mercato. Non è un mistero che le grandi d‘Europa lo seguano da tempo, ma l’unica certezza è che per un trasferimento all’estero bisognerà aspettare almeno il 14 agosto, giorno del suo 18° compleanno. Il River al momento ha un accordo fino a dicembre 2026 con clausola di rescissoria di 45 milioni di euro, ma la volontà è quella di rinnovare e alzare il cartellino del prezzo, non per blindarlo all’infinito al Monumental ma al contrario, per massimizzare una vendita che nel medio-breve appare inevitabile. Intanto, il suo primo impatto con il calcio europeo arriverà molto presto: il 25 giugno, durante il Mondiale per club, contro l’Inter di Simone Inzaghi.  

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Una punizione è bastata per entrare nella storia del Superclasico, ma anche per rivelarsi agli occhi di chi ancora non lo conosceva e magari, da domenica sera, ha iniziato a sognarlo con la maglia della propria squadra. La prodezza con cui Franco Mastantuono ha illuminato il Superclasico River Plate-Boca Juniors, “Monumental” esattamente come lo stadio dove si è giocato, potrebbe rappresentare - ma lo scopriremo solo tra qualche anno - un’epifania, un’apparizione, la manifestazione di un possibile nuovo grande campione sulla scena calcistica mondiale. È ovviamente ancora presto per spingersi oltre, ma quel che possiamo dire con certezza è che la prodezza di Mastantuono non giunge del tutto inaspettata: benché nato il 14 agosto del 2007, il ragazzo sta giocando la sua seconda stagione piena con il River Plate, e aveva già dato nelle ultime settimane le avvisaglie di un salto di qualità imminente, dimostrato ad esempio dal non meno strepitoso gol segnato dieci giorni fa al Gimnasia La Plata.

L'Argentina sogna col nuovo 'pibe'

La giovanissima età presuppone una storia personale breve ma certo non banale, se è vero che il piccolo Franco in età da elementari praticava già il calcio e il tennis ad Azul, sobborgo di Buenos Aires, dimostrando un notevole potenziale in entrambe le discipline. Proprio questa duttilità aveva portato la famiglia a spingerlo inizialmente verso una possibile carriera tennistica a tempo pieno, rifiutando una prima proposta del River Plate dopo un provino superato nel 2017 a dieci anni, salvo poi capitolare di fronte a una nuova, più convincente proposta due anni dopo. Da quel momento in poi è stato tutto un battere record di precocità: è il più giovane marcatore nella storia del River Plate (superato Javier Saviola), il più giovane a vincere un titolo con lo stesso River (la Supercopa Argentina), il più giovane marcatore del club in Copa Libertadores.

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