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Mendilibar convoca venti giocatori per l'andata della semifinale di Europa League dello Stadium

Jos&eacute; Luis Mendilibar ha diramato la lista dei convocati per la sfida valida per l&#39;andata della&nbsp;semifinale di Europa League; a Torino contro la Juventus di Massimiliano Allegri. Nell&#39;elenco, c&#39;&egrave;, a sorpresa, Ocampos, mentre manca Suso. Ce la fa anche Lamela. 


<h2>L&#39;elenco completo:&nbsp;</h2>

Portieri: Bounou, Dmitrovic, Alberto Flores

Difensori: Jesus Navas, Bade, Montiel, Rekik, Acuna, Alex Telles.

Centrocampisti: Fernando, Gudelj, Manu Bueno, Oliver Torres, Rakitic

Attaccanti: Lamela, Ocampos, Bryan Gil, Papu Gomez, Rafa Mir, En-Nesyri

Gli spagnoli sono gli specialisti dell'Europa League, conquistato quattro volte ma che diventano sei contando le due Uefa del 2006 e del 2007


Alla vigilia della sfida di gioved&igrave; scorso contro il Manchester United, Ivan Rakitic aveva avvertito i Red Devils e pi&ugrave; in generale tutte le aspiranti all&#39;Europa League sul fatto che chi vorr&agrave; vincere il secondo (per importanza) torneo continentale per club dovr&agrave; fare i conti loro: &laquo;Quando il Siviglia si alza, attenzione&raquo;. Una sorta di profezia che si auto avvera. Non &egrave; semplice spiegare - e, per questo, capire - quello che &egrave; successo negli ultimi mesi all&#39;ombra del Ram&oacute;n S&aacute;nchez Pizju&aacute;n. Una stagione nata male e continuata peggio, ma che potrebbe finire alla grande. E gi&agrave;, perch&eacute; il 3-0 rifilato alla squadra di Erik Ten Hag &egrave; sia una dichiarazione di intenzioni che d&#39;amore verso una competizione che hanno vinto pi&ugrave; di qualsiasi altra squadra europea. Ed &egrave; per questa ragione che l&#39;obiettivo dichiarato &egrave; quello di aggiungere &laquo;la S&eacute;ptima&raquo; alle sei Coppe Uefa gi&agrave; in bacheca.

Quando, in zona mista &egrave; stato chiesto a Casemiro se l&#39;idillio del Siviglia con l&#39;Europa League fosse paragonabile a quello del &quot;suo&quot; Real Madrid con la Champions, l&#39;ex centrocampista merengue ha risposto in maniera piccata, ricordando che di coppe dalla grandi orecchie i madrileni ne hanno vinte 14: &laquo;Gliene mancano sette... anzi otto&raquo;. Pi&ugrave; che un errore di calcolo, quello del mediano brasiliano, &egrave; stato il lapsus di chi ha dato gi&agrave; per scontato l&#39;epilogo del torneo. Ed &egrave; proprio per questo che Casemiro si &egrave; finito per contraddire, confermando il grande feeling con il torneo dei biancorossi. E, del resto, sotto la Giralda c&#39;&egrave; gi&agrave; chi si &egrave; preoccupato di ricordare che &laquo;la storia gioca a favore del Siviglia che, in Europa League, dai quarti di fi nale in poi, non &egrave; mai stato battuto&raquo;. Un dato che la Juventus far&agrave; bene a tenere in grande considerazione. Molto di pi&ugrave; dell&#39;attuale situazione di classifica degli andalusi.

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<h2>Mendilibar in provincia ha imparato a non staccare mai i piedi da terra</h2>

Il tredicesimo posto con 35 punti dopo 29 giornate racconta soltanto una parte della verit&agrave;, quella relativa al passato. Anche molto recente, ma passato. E non ha nulla a che vedere con Mendilibar. Nei cinque incontri disputati agli ordini dall&#39;esperto ed essenziale, ai limiti dello spartano, tecnico basco, il Siviglia ha ottenuto tre vittorie e due pareggi (ossia quasi un terzo dei suoi punti in Liga), segnando undici gol e mantenendo la propria rete inviolata in tre occasioni: &laquo;Un mese e mezzo fa pensavo che sarei stato tutto l&#39;anno senza allenare&raquo;, ha sottolineato con estrema franchezza un allenatore che, prima di arrivare in Andalusia, non aveva mai messo piede sul palcoscenico europeo. La sua Europa League, infatti, si &egrave; sempre chiamata promozione o salvezza. I suoi Pizju&aacute;n, tra gli altri, si chiamavano Pucela (Valladolid), Ipurua (Eibar), El Sadar (Osasuna)... Ma &egrave; proprio in provincia che Mendilibar ha imparato a non staccare mai i piedi da terra: &laquo;Ora le cose stanno andando bene, ma non abbiamo fatto ancora nulla. In campionato siamo risaliti, ma dobbiamo ancora concludere il lavoro, mentre in Europa avremo di fronte un altro grande rivale&raquo;.

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<h2>&laquo;Crederci, crederci e crederci&raquo;</h2>

I cinque risultati utili consecutivi non spiegano la metamorfosi del Siviglia. Non quanto la differenza tra il suo stile e quello di chi l&rsquo;ha preceduto. Il suo messaggio, infatti, non ha nulla a che vedere con quello di Julen Lopetegui e Jorge Sampaoli, due tecnici dalla fama internazionale e considerati veri e propri teorici del pallone. Mendilibar, invece, &egrave; un pragmatico: &laquo;Sono un tipo semplice. Ai ragazzi non chiedo cose strane, non ho mai fatto impazzire nessuno. Per alcuni &egrave; un complimento. Altri, invece, preferiscono parlare e che nessuno li capisca. Ho iniziato nel calcio regionale mentre ora sono in semifinale di Europa League con una grande squadra, ma &egrave; sempre stato cos&igrave;&raquo;. Un tipo semplice a cui basta una sola parola, ripetuta tre volte, per caricare i propri ragazzi: &laquo;Crederci, crederci e crederci&raquo;. E la verit&agrave; &egrave; che a Siviglia hanno ricominciato a crederci un po&rsquo; tutti. In campionato, infatti, mancano sono solo cinque per raggiungere la fatidica quota 40. Non era di certo la salvezza l&rsquo;obiettivo stagionale del club di Nervi&oacute;n. Il quarto posto, per&ograve;, oramai &egrave; irraggiungibile. Non la qualificazione alla prossima edizione della Champions League che potrebbe, invece, arrivare attraverso la via europea. E basta dare un&rsquo;occhiata al palmar&eacute;s del club andaluso - c&rsquo;&egrave; una sola Liga nei 32 titoli conquistati nei suoi 133 anni di storia, tutto il resto sono tornei a eliminazione - per rendersi conto che, con buona pace di Casemiro, l&rsquo;idillio del Siviglia con le Coppe esiste ed &egrave; vero.

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Il Siviglia e l’obiettivo settimo sigillo: tutto sui rivali della Juventus

Per la semifinale d'andata di Europa League Mendilibar dovrà rinunciare sicuramente a Marcao e Joan Jordan. La squadra andalusa ha potuto contare sul turno di riposo della Liga


La finale di Copa del Rey che ha fatto fermare la Liga per questo weekend non poteva arrivare in un momento migliore per il Siviglia. E gi&agrave;, perch&eacute; in vista della gara d&#39;andata delle semifinali di Europa League contro la Juventus di gioved&igrave;, lo staff medico del club andaluso avr&agrave; tutto il tempo necessario a rimettere in sesto una rosa che, negli ultimi giorni, ha perso pi&ugrave; di qualche pezzo importante.&nbsp;&nbsp; 
Oltre a dover rinunciare a Marcao e Joan Jord&aacute;n - stagione praticamente finita per loro - Jos&eacute; Luis Mendilibar era stato infatti costretto a far fronte, pochi minuti prima della sfida di campionato contro l&rsquo;Espanyol, alle assenze impreviste di Fernando e Erik Lamela. Sia il brasiliano sia l&rsquo;argentino, per&ograve;, dovrebbero tornare gi&agrave; stamattina ad allenarsi assieme al resto del gruppo: &laquo;Sto gi&agrave; lavorando con i fisioterapisti per tornare al pi&ugrave; presto in campo perch&eacute; sta per cominciare un mese decisivo per tutti noi&raquo;, ha fatto sapere il trequartista ex Roma. Stesso discorso per &laquo;l&rsquo;affaticato&raquo; Bryan Gil e il &laquo;febbricitante&raquo; Tecatito Corona. 
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<h2>Il pi&ugrave; grande punto interrogativo: Suso</h2>

Il pi&ugrave; grande punto interrogativo riguarda, invece, Suso. Alla fine della gara contro l&rsquo;Espanyol, Mendilibar aveva assicurato che l&rsquo;ex milanista &laquo;&egrave; un calciatore intelligente e appena ha sentito un piccolo fastidio si &egrave; fermato per evitare guai peggiori&raquo;. L&rsquo;ottimismo del tecnico basco, per&ograve;, dovr&agrave; essere supportato dagli esiti degli esami a cui si &egrave; sottoposto il suo calciatore nei giorni scorsi. Risultati che dovrebbero essere resi noti durante la giornata di oggi.

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