
Veronique Rabiot, madre e agente di Adrien Rabiot, centrocampista del Marsiglia, ha lanciato una petizione in risposta alle violenze verbali, sessiste e razziste subite dal figlio, durante il recente incontro tra il Marsiglia e il PSG. Dopo essere stata testimone di cori e striscioni offensivi diretti non solo al giocatore, ma anche alla sua famiglia, Veronique ha espresso la sua indignazione, decidendo di intraprendere una battaglia legale e pubblica per chiedere maggiore rispetto e giustizia.
Psg-Marsiglia, Veronique e gli insulti
Il recente PSG-Marsiglia, infatti, è stato teatro di attacchi personali che hanno oltrepassato ogni limite, arrivando a coinvolgere anche l'ex marito di Veronique, recentemente scomparso. In risposta a tali offese, la madre del calciatore ha lanciato un messaggio sui social, promettendo di ricorrere alle vie legali per difendere l'onore e la dignità della sua famiglia. Non solo, la madre e agente di Rabiot ha avviato una raccolta firme per sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo il fenomeno delle violenze verbali negli stadi e per chiedere l'adozione di sanzioni più severe nei confronti di chi si rende protagonista di attacchi verbali durante le partite di calcio.
Nel suo appello, Veronique ha sottolineato come gli stadi debbano restare luoghi di passione, competizione e rivalità sportiva, ma mai trasformarsi in spazi dove l’umiliazione di una persona o della sua famiglia diventi accettabile. Secondo lei, i cori, gli striscioni e gli insulti mirati che ormai si vedono troppo spesso negli stadi non sono parte della tradizione dei tifosi, ma rappresentano vere e proprie violenze verbali che, in molti casi, assumono connotazioni sessiste e razziste. Rabiot ha richiesto un cambiamento radicale, chiedendo l’applicazione rigorosa delle leggi già esistenti, l’introduzione di sanzioni più incisive, e una maggiore responsabilità da parte delle istituzioni sportive e dei media.