LONDRA - Troppe le delusioni accumulate in decenni mestamente passati a guardare le rivali di sempre trionfare, per poter affermare con certezza che stavolta qualcosa è definitivamente cambiata. In casa Spurs, però, una tale sintonia fra la squadra e il popolo del Tottenham non la si vedeva da tempo. E la sensazione che il club abbia davvero trovato una guida forte e capace di mettere tutti d’accordo è la più diffusa e condivisa. Il popolo rimasto orfano di Harry Kane ha immediatamente ritrovato delle spalle forti su cui poggiare l’antico desiderio di ritornare protagonista. Le spalle in questione sono quelle larghe e robuste di Ange Postecoglou, allenatore australiano di origini greche arrivato in estate fra i mugugni generali, e in grado in così poco tempo di conquistare tutti, società squadra e tifosi.
Tottenham, la rivolta di Postecoglu
Il secondo posto in classifica condiviso con i Gunners non è semplicemente il frutto di buon avvio di stagione, ma più concretamente il risultato di una trasformazione evidente nel modo di stare in campo e di interpretare alcune importanti variabili tattiche. In questi tre mesi alla guida degli Spurs, Postecoglou ha rivoltato come un calzino le convinzioni tattiche di una rosa eccessivamente bloccata su idee di calcio troppo difensive. Grande gestione del possesso, terzini invertiti, occupazione del centrocampo e una costante propensione ad attaccare con le tre punte e i due esterni di difesa. Il risultato è una squadra bella da vedere, capace di gestire i momenti della gara, di dominare anche contro formazioni di grandissimo livello e, soprattutto, mai doma: la circostanza stessa di aver ottenuto due delle tre vittorie casalinghe quando ormai i tifosi erano già pronti a lasciare lo stadio è il sintomo più evidente di una rinnovata voglia di lottare.