"Il guardiolismo è in crisi? Merito di una soluzione che arriva dall'Italia"

La sconfitta contro l'Aston Villa di Unay Emery sembra suggerire nuove risposte al calcio inglese e al gioco di Guardiola

"La cornice cambiata cambia anche il quadro; il sentimento si modifica con l'ambiente". Il quadro in questione arriva direttamente dall'Inghilterra, più precisamente da Brimingham. E il soggetto protagonista del dipinto è Unay Emery. Dall'Arsenal all'Aston Villa è cambiata la cornice e da un paio di stagioni ha ritrovato anche quel sentimento positivo, d'amore, da part di tutto l'ambiente. Il motivo è semplice da intuire perché i risultati che ha ottenuto in Premier e non solo gli stanno dando ragione. Una risposta a chi spesso l'ha criticato soprattutto per il suo passato negativo con i Gunners e il Psg. Per completare un quadro, però, serve tempo e ora la gente ha visto il dipinto al completo: lavoro, dedizione e qualche novità che ha lasciato spiazzati Guardiola e il suo Manchester City.

Emery, la soluzione 'italiana' del 'nuovo' Aston Villa

Sì, proprio così. Due giorni fa l'Aston Villa ha avuto la meglio del City ma al di là del risultato - la gara è terminata 1 a 0 - sono state le statistiche a colpire in positivo e far capire il modo tutto nuovo con cui i Villains hanno affrontato il 'guardiolismo'. Tolto il possesso a favore dei Citizens (54%), Emery ha dominato la partita in lungo e in largo e il solo gol di scarto è stato anche poco per quanto hanno fatto vedere i suoi giocatori in campo. Il tecnico basco sembra aver rivisto alcuni dei suoi principi: il suo Aston Villa pressa alto, difende molto più avanti del suo Arsenal e delle sue precedenti squadre.

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Guardiola, il "juego de posicion" e la soluzione dall'Italia

Il quotidiano inglese The Independent si è interrogato sul cambio di paradigma tattico da parte dell'ex allenatore di Siviglia, Psg e Villarreal. E anche sui modelli che il calcio moderno propone per rispondere a quel calcio dominante basato sul possesso palla e sulla superiorità posizionale, quel "juego de posicion" tanto caro a Guardiola, marchio di fabbrica nel suo periodo a Barcellona e base di partenza di molti altri allenatori in giro per il mondo.

Comolli, Gasperini e Tudor

L'Independent ne ha parlato con Damien Comolli - direttore sportivo del Tolosa, squadra che ha sconfitto il Liverpool in Europa League - che ha detto: "C'è un'altra prospettiva per contrastare il gioco posizionale. È quello che sta venendo fuori dall'Italia, la marcatura a uomo è tornata. Igor Tudor a Marsiglia, Gian Piero Gasperini e tutti gli allenatori che hanno imparato da lui (Palladino, Juric n.d.r.). Il loro approccio è quello di dire 'Ok, state creando spazi dinamici, io li chiuderò con la marcatura a uomo'. Se quattro o cinque grandi manager progettano strategie per contrastarlo, il calcio può cambiare".

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"La cornice cambiata cambia anche il quadro; il sentimento si modifica con l'ambiente". Il quadro in questione arriva direttamente dall'Inghilterra, più precisamente da Brimingham. E il soggetto protagonista del dipinto è Unay Emery. Dall'Arsenal all'Aston Villa è cambiata la cornice e da un paio di stagioni ha ritrovato anche quel sentimento positivo, d'amore, da part di tutto l'ambiente. Il motivo è semplice da intuire perché i risultati che ha ottenuto in Premier e non solo gli stanno dando ragione. Una risposta a chi spesso l'ha criticato soprattutto per il suo passato negativo con i Gunners e il Psg. Per completare un quadro, però, serve tempo e ora la gente ha visto il dipinto al completo: lavoro, dedizione e qualche novità che ha lasciato spiazzati Guardiola e il suo Manchester City.

Emery, la soluzione 'italiana' del 'nuovo' Aston Villa

Sì, proprio così. Due giorni fa l'Aston Villa ha avuto la meglio del City ma al di là del risultato - la gara è terminata 1 a 0 - sono state le statistiche a colpire in positivo e far capire il modo tutto nuovo con cui i Villains hanno affrontato il 'guardiolismo'. Tolto il possesso a favore dei Citizens (54%), Emery ha dominato la partita in lungo e in largo e il solo gol di scarto è stato anche poco per quanto hanno fatto vedere i suoi giocatori in campo. Il tecnico basco sembra aver rivisto alcuni dei suoi principi: il suo Aston Villa pressa alto, difende molto più avanti del suo Arsenal e delle sue precedenti squadre.

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