Juve Women, Braghin e lo scudetto: "Risposto sul campo, chi vince ha ragione"

Il dirigente bianconero analizza la stagione e punta sulla gara con l'Inter all'Allianz per la festa finale, poi uno sguardo al futuro

La Juventus Women è ancora inebriata dalla vittoria dello scudetto, il sesto della loro storia. Le bianconere hanno festeggiato sul campo in anticpo con la vittoria sul Milan della scorsa settimana, firmata da Girelli, e ora avranno le ultime gare per chiudere la stagione, compresa la finale di Coppa Italia contro la Roma a Como. È stato un percorso importante, un anno complicato ma dominato dall'inizio alla fine e con Canzi in panchina si è tornati ad alzare il tricolore a distanza di tre anni dall'ultima volta. Stefano Braghin, Women Football Director della Juventus Women, ha raccontato ai canali ufficiali le emozioni della stagione, del successo e poi ha dato uno sguardo anche al futuro.

Juve Women, emozioni scudetto

Stefano Braghin ha voluto parlare dei festeggiamenti di venerdì: "Ci sono appagamento e grande soddisfazione quando si taglia un traguardo così importante. Il momento della vittoria dura pochi secondi, ma è il coronamento di un percorso durato mesi, di lavoro con tanti tasselli da mettere insieme. Non ho lavorato da solo, anzi, ho fatto una minima parte. È un obiettivo raggiunto tutti insieme, che ancora una volta voglio condividere con lo staff, sia il gruppo dei tecnici che i miei collaboratori, Massimiliamo Mazzetta, Matilde Malatesta, Sergio Vignoni e Raffaella Masciadri, qualcosa in più di un semplice team manager. Sono molto contento per le ragazze. Il nostro, negli anni, è  stato un percorso bellissimo, fatto anche di curve: siamo arrivati due volte secondi, vissuto fin troppo in modo negativo e sappiamo che qui non si può sbagliare mai, sebbene arrivare secondi per tanti club sarebbe il miglior risultato della storia, ma per noi no. Sono quindi contento per le ragazze che hanno saputo soffrire in silenzio. E ora si pensa al futuro".

 

 

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Canzi e la festa all'Allianz

Il dirigente bianconero ha poi parlato del cuore dello scudetto: "Per vincere un campionato, soprattutto come questo dove siamo stati in testa dall'inizio alla fine, ci vuole una grande chimica. Un’alchimia che non si acquista sul mercato ma si crea con il lavoro e le relazioni. Lì inizia un lavoro in cui tutti devono cercare di far funzionare le connessioni tra le varie figure all’interno del club. Noi abbiamo lavorato a questo progetto in 40 persone, tutte diverse, e l’unico obiettivo che ci legava era vincere". Su Canzi: "Era la persona giusta perché incarnava una serie di cose che a mio avviso in quel momento servivano. Un punto di vista diverso, da un calcio vissuto e interpretato in maniera differente, quindi più pratico e pragmatico, ma con grandi conoscenze. Lui è stato 10 anni in Serie A maschile come assistente allenatore. Aveva tutto, non conoscevo benissimo la persona e quando l’ho conosciuto è stata la conferma che fosse la persona giusta. Mi è dispiaciuto all’inizio perché non avendo notorietà ha suscitato delle ironie che lui non meritava. Come sempre abbiamo risposto sul campo e chi vince ha sempre ragione".

A maggio, esattamente il 10, ci sarà anche la grande festa all'Allianz contro l'Inter per l'ultima gara della Serie A: "Sicuramente la partita dell’Allianz sarà un grande momento non solo per la Juventus ma per tutto il movimento femminile. Si apre uno degli stadi più belli d’Europa al calcio femminile. Per noi sarà l'undicesima volta ed è la conferma di quanto questo club creda nel calcio femminile e ci sarà il modo di festeggiare lo Scudetto contro un avversario come l’Inter. A loro faccio i complimenti, sono ambiziosi e si è dimostrata un avversario fortissimo e in futuro potranno essere ambiziosi. Così come i complimenti vanno alla Roma, sarà un avversario difficile come sempre anche a Como (nella finale di Coppa Italia, ndr). È stato bello il campionato per merito di tutti".

 

 

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La Coppa Italia e le sfide del futuro

Braghin ha proseguito parlando dell'altro trofeo ancora in palio: "La finale di Coppa Italia è una partita secca, giocano due squadre molto forti. La differenza in classifica e gli scontri diretti di quest’anno non conteranno nulla, la Roma può battere chiunque ed è una delle squadre più forti d’Europa. Loro saranno molto motivati, in questo mese non dovremo perdere il focus sull’aspetto sportivo e agonistico". Sulle sfide del futuro: "Non sono mai stato appassionato sul discorso del format, qualunque sia rimane la necessità di alzare il livello della competitività del nostro campionato. Non ho preferenze a rigurado perché poi le scelte, giuste o sbagliate, si vedranno sul campo. Bisogna crescere nel livello che è quella che poi attrae investitori, pubblico e tv, per generare una serie di ricavi, ovvero quello che questo mondo, a oggi, fatica ad avere introiti. Manca tutto l'aspetto commerciale e per vendere un prodotto deve essere attrattivo e per questo deve essere bello".

Per quanto riguarda la Champions: "In Europa c'è una formula nuova che riprende quella del maschile. Lo stage noi lo abbiamo già fatto quest'anno. La stagione viene considerata un fallimento in Europa, ed è una cosa curiosa. Abbiamo eliminato il Psg ed è stata una grande impresa e siamo state eliminate dall'Arsenal che si sta ancora giocando la finale. Faccio un po' fatica a pensare sia stato un percorso negativo, però noi facciamo il massimo poi la gente decide. Noi facciamo i risultati. Il gap con le squadree europee c'è, ma non può essere colmato con un acquisto in più o in meno potrà essere parzialmente limitato ma la battaglia è alla base con la possibilità di fare scouting in modo più ampio per trovare più ragazze che vogliano iniziare a giocare a pallone". E a chiudere ha parlato del settore giovanile: "In questi anni è stato fatto un grande lavoro in questo senso ed è quello che noi cerchiamo, vogliamo inserire ragazze forti in prima squadra come è successo con Schatzer e Beccari".

 

 

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La Juventus Women è ancora inebriata dalla vittoria dello scudetto, il sesto della loro storia. Le bianconere hanno festeggiato sul campo in anticpo con la vittoria sul Milan della scorsa settimana, firmata da Girelli, e ora avranno le ultime gare per chiudere la stagione, compresa la finale di Coppa Italia contro la Roma a Como. È stato un percorso importante, un anno complicato ma dominato dall'inizio alla fine e con Canzi in panchina si è tornati ad alzare il tricolore a distanza di tre anni dall'ultima volta. Stefano Braghin, Women Football Director della Juventus Women, ha raccontato ai canali ufficiali le emozioni della stagione, del successo e poi ha dato uno sguardo anche al futuro.

Juve Women, emozioni scudetto

Stefano Braghin ha voluto parlare dei festeggiamenti di venerdì: "Ci sono appagamento e grande soddisfazione quando si taglia un traguardo così importante. Il momento della vittoria dura pochi secondi, ma è il coronamento di un percorso durato mesi, di lavoro con tanti tasselli da mettere insieme. Non ho lavorato da solo, anzi, ho fatto una minima parte. È un obiettivo raggiunto tutti insieme, che ancora una volta voglio condividere con lo staff, sia il gruppo dei tecnici che i miei collaboratori, Massimiliamo Mazzetta, Matilde Malatesta, Sergio Vignoni e Raffaella Masciadri, qualcosa in più di un semplice team manager. Sono molto contento per le ragazze. Il nostro, negli anni, è  stato un percorso bellissimo, fatto anche di curve: siamo arrivati due volte secondi, vissuto fin troppo in modo negativo e sappiamo che qui non si può sbagliare mai, sebbene arrivare secondi per tanti club sarebbe il miglior risultato della storia, ma per noi no. Sono quindi contento per le ragazze che hanno saputo soffrire in silenzio. E ora si pensa al futuro".

 

 

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