In panchina
A dispetto del can can mediatico, con il web scatenato anche sul nome dell’ipotetico successore sulla panchina bianconera (da Zidane a Tudor), Allegri è in questo momento saldamente il tecnico della Juventus per la prossima stagione. Anche se è (ed è stato) oggetto di feroci critiche da parte dei tifosi, che hanno mal digerito il gioco espresso dalla squadra nell’ultima annata: le vicende giudiziarie che hanno coinvolto il club non sono un alibi perché ben prima la Juventus era vergognosamente caduta in casa del Maccabi Haifa uscendo dalla Champions e anche in campionato aveva rimediato figuracce imbarazzanti.
Non solo, anche all’interno della società e della squadra Allegri era oggetto di una divisione che, adesso, anche per il bene del club, appare ricompattata.
A dispetto di un’offerta al momento non ancora arrivata (e chissà se mai arriverà), la volontà di Allegri è quella di allenare la Juventus: alle persone a lui vicino ha spiegato le sue intenzioni, cioè di non voler ascoltare nessuna sirena araba, ma di essere concentrato sul progetto che più gli interessa, ovvero rilanciare la Juventus, forte anche di un contratto fino al 2025. Nessun segnale di cedimento da parte del tecnico, ma il ferreo proposito di voler continuare in bianconero per riscattare l’annata deludente (ma anche quella precedente non era stata delle migliori, con zero titoli vinti) e riannodare il filo con le tante stagioni vincenti che hanno caratterizzato gli anni della sua prima avventura a Torino.