Dopo Lazaro Toro su Correa, l'argentino ci pensa: la situazione aggiornata

I granata lo hanno chiesto in prestito con diritto: l’Inter è anche disposta a pagare una parte dello stipendio. L’argentino non dice no, però prende tempo: vuole valutare tutte le offerte
Dopo Lazaro Toro su Correa, l'argentino ci pensa: la situazione aggiornata© /Agenzia Aldo Liverani Sas

TORINO - Joaquín Correa ci sta pensando. Non ha detto sì al Torino che lo ha appena chiesto all’Inter in prestito con diritto, ma nemmeno ha risposto con un no. Riflette. Si è preso qualche giorno di tempo, non ha fretta di scegliere. Valuta. Soppesa le offerte già ricevute, immagina l’emersione di nuovi sbocchi potenziali con lo svilupparsi della settimana, e quindi delle trattative. Aspetta di capire fino in fondo quale possa risultare la soluzione migliore, intanto non esclude nulla. Non esclude il Torino, affatto: è un’ipotesi sul tavolo, una delle più interessanti in questo momento. Potrebbe anche diventare la più concreta, la più intrigante. Dipende, dipenderà da quello che porterà a galla il futuro prossimo. In fondo è anche facilmente immaginabile il pensiero dell’argentino: fa parte dell’organico dell’Inter, squadra che lotta per lo scudetto e disputa la Champions. Significa la cura di prospettive imparagonabili con quelle granata, sia in termini di visibilità che di ambizioni e pure di ricchezza, pensando al portafoglio e ai bonus connessi ai piazzamenti in campionato, in Coppa Italia, nella massima competizione europea. Eppure. Eppure Correa tutto questo è destinato a perderlo, prossimamente. Almeno a Milano, ecco.

Lo si è visto anche l’altro ieri contro il Monza. O meglio, non lo si è visto: neanche un minuto in campo. L’eclettico, talentuoso attaccante sudamericano è ormai fuori dai programmi di Inzaghi e anche i vertici societari nerazzurri sono determinati a cederlo. La sua partenza aprirebbe le porte al ritorno del cileno Alexis Sanchez. Correa non si illude più, ha ben compreso che il suo miniciclo a Milano (un biennio con squilli soltanto saltuari) è destinato a chiudersi entro fine agosto. Il suo contratto scadrà nel 2025 e l’Inter vorrebbe monetizzare subito dalla sua cessione. Aveva speso quasi una trentina di milioni per acquistarlo nel ‘21, per regalarlo a Inzaghi, con cui l’argentino era esploso nella Lazio. A Roma, con differenti compagni e sviluppi tattici, sull’onda di un impiego costante, con al fianco oltretutto una concorrenza meno affilata, Correa segnava e faceva segnare con continuità, brillando, disegnando trame offensive con la sua classe, griffando pericoli e gol. Ma poi nell’Inter ha trovato soprattutto pane duro per i suoi denti. E l’utilizzo ridotto non ha mai favorito un suo ulteriore decollo.

Nella scorsa stagione, per lui abbastanza deludente, ha messo assieme 41 presenze tra campionato e Coppe (4 reti e 3 assist-gol), però la maggior parte di queste maturate a gara in corso. Per dire: 26 partite in campionato (3 reti e un assist), ma appena 12 da titolare. A maggior ragione in Champions: solo 3 gare dal primo minuto, 6 da subentrato. E ora è sul mercato. E l’argentino attende, spera che si fiondi su di lui nei prossimi giorni un’altra big o una quasi-big impegnata nelle Coppe europee. Però al momento non ha esattamente una fi la accattivante di pretendenti. Si erano mossi i sauditi dell’Al-Shabab, nei giorni scorsi, ma senza sfondare: Correa preferirebbe restare in Europa.

Correa sarebbe un gran colpo di mercato per il Toro

Cairo ha un ottimo rapporto con Marotta, si sa: privilegiato, senza alcun dubbio. E così, nelle pieghe delle trattative (positive) per acquistare il terzino sinistro austriaco Lazaro, l’anno scorso al Toro in affitto, il presidente del Torino ha chiesto all’ad dell’Inter la disponibilità a cedere l’argentino in prestito con diritto di riscatto (una dozzina di milioni può essere il suo valore realistico, oggi come oggi). Marotta non ha detto no. Anche lui si è preso qualche giorno di tempo, vorrebbe incassare dalla cessione dell’argentino: nei prossimi giorni lo chiameranno altri presidenti, altri ds. L’Inter è anche disposta a pagare una parte dell’ingaggio di Correa (3,5 milioni netti all’anno), in caso di prestito con obbligo di riscatto. Ma fors’anche con diritto, se nessuno aprirà subito il portafoglio per il cartellino.

Per il Torino sarebbe un gran colpo di mercato poter puntare sul rilancio di un giocatore tanto talentuoso, 29enne, impiegabile sia da jolly offensivo di sinistra sia da seconda punta, anche in moduli differenti. E la risposta diplomatica... ridanciana... di Juric, ieri, ha evidenziato una volta di più l’interesse dei granata. Poi, è chiaro, la pista Correa si interseca con le trattative in corso per Barrow, attaccante di movimento, fuori squadra e in rottura totale con Thiago Motta (ma sia il Bologna sia il gambiano chiedono una compravendita immediata a titolo definitivo). Vagnati è al lavoro per chiudere l’intesa con Lazaro anche quanto agli stipendi (distanza da colmare tra domanda e off erta, possibile fumata bianca domani), mentre Cairo e Marotta hanno già trovato l’intesa per il passaggio di proprietà, oscillante attorno ai 4 milioni. Sullo sfondo, per la trequarti, c’è poi Miranchuk: sondato dal Napoli, fuori squadra con Gasperini a Bergamo, richiedibile dal Torino in extremis in prestito con diritto, nel caso (indicativi gli elogi espressi sempre ieri da Juric per il russo, a... scapito di Praet, paracadute dell’ultimo minuto).

Sulla carta, il rilancio di Correa in granata sarebbe un colpaccio, eccome, per il Torino. Vedremo. Dura, durissima per ora. Ma si può sperare.

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