Il rischio era concreto e ieri nel tardo pomeriggio Juan Cuadrado, dopo l’ultimo consulto con lo staff medico, ha deciso di operarsi al tendine d’Achille sinistro. Lo farà tra martedì e mercoledì a Turku. L’intervento verrà realizzato da Lasse Lempainen, allievo del professor Orava e luminare in materia, tempi di recupero stimati tra i tre e i quattro mesi. L’Inter, alla luce dell’età del giocatore, ha sperato di risolvere il problema con una terapia conservativa ma l’ispessimento del tendine ha reso inevitabile la soluzione chirurgica.
«Juan ha provato in questi mesi a soffrire, ma questo problema non gli ha permesso di esprimersi per quelle che sono le sue qualità - le parole di Piero Ausilio a cui ieri è stato consegnato il premio De Agazio - dopo la partita con la Lazio ci concentreremo su come intervenire. Se non ci fosse stato questo problema di Cuadrado non saremmo intervenuti sul mercato. Ad andare a toccare ciò che funziona, spesso si fanno solo danni». Il discorso riguarda pure l’attacco «dove abbiamo quattro giocatori importanti e siamo contenti per come stanno rendendo. Non dimentichiamoci poi che abbiamo in rosa un attaccante fortissimo che negli ultimi anni è stato utilizzato come centrocampista, ovvero Mkhitaryan: all’occorrenza c’è anche lui come quinto». Detto che per Inzaghi quest’ultima soluzione rappresenterebbe proprio l’extrema ratio (l’armeno e Calhanoglu sono i migliori a dettare i tempi, piuttosto potrebbe essere utilizzato Sensi sotto punta), il problema da risolvere è sulla fascia destra.