Koné-Frattesi: lo scambio Roma-Inter che non è mai tramontato  

In estate i nerazzurri hanno offerto 45 milioni ai Friedkin per il francese mentre l'italiano vorrebbe tornare in giallorosso

Una squadra avrebbe investito volentieri 45 milioni per prendere Manu Koné, l’altra quei denari lì non li aveva e - Claudio Ranieri dixit (a gennaio 2025) - "non si possono spendere tutti quei soldi..." per Davide Frattesi. Roma-Inter di domani sera, seppur con ruoli differenti - uno è titolare fisso, colonna insostituibile per Gasperini; l’altro come sempre sarà costretto a inseguire spazio nella ripresa, a meno che Chivu non sorprenda tutti - sarà anche la partita di Koné e Frattesi. Una gara che i due avrebbero potuto giocare a maglie invertite. E chissà se in un futuro neanche troppo lontano questo avverrà. Perché sicuramente l’Inter, se avesse un’apertura da parte del club giallorosso, un nuovo tentativo per il mediano francese lo farebbe più che volentieri; così come l’azzurro, romano de Roma, se potesse, un domani si vedrebbe con quella maglia che ha indossato solamente nelle giovanili fra il 2014 e il 2017. Era il 14 agosto quando l’Inter, in quei giorni in attesa di risposte dall'Atalanta per Lookman, fece pervenire alla Roma una proposta per Koné: 45 milioni complessivi, se suddivisi in 40 più 5 di bonus o 42 più 3, oggi questo non conta. Fatto sta che il ds Massara aprì al collega Ausilio, anche perché la Roma in quei giorni era bloccata sul mercato, costretta dalle stringenti maglie del Fair Play Finanziario a trovare soluzioni per regalare a Gasperini gli acquisti desiderati.

Koné-Frattesi: storia di uno scambio mai fatto

Sembrava tutto apparecchiato: operazione flash e Koné a Milano. La notte, però, come si suol dire, portò consiglio. La tifoseria giallorossa insorse e la proprietà dei Friedkin stoppò tutto: Koné non si muove. E l'affare, nato 24 ore prima, nel giro di neanche due giorni sfumò. Il francese, non è un peccato affermarlo, avrebbe cambiato ulteriormente in meglio l'Inter e accelerato l'operazione di transizione dal gioco di Inzaghi a quello di Chivu. Un giocatore fisico, un dominatore a centrocampo che, anche oggi, manca nell'organico nerazzurro e che probabilmente avrebbe permesso al tecnico romeno di modificare il sistema di gioco, lasciando il 3-5-2 per sposare il 3-4-2-1. Alla fine Koné non è arrivato, l'Inter ha virato su Diouf del Lens, diverso per caratteristiche e bisognoso di tempo per ambientarsi; Chivu è per ora rimasto sul 3-5-2, ritoccando alcune cose senza stravolgere l'impianto tattico. "Se un club come l’Inter si interessa, per me è positivo - ha raccontato a inizio mese Koné a Il Corriere della Sera".

Koné: "Non dipendeva da me"

"Qualche telefonata con Sommer e Thuram? Ci abbiamo scherzato su; mi hanno detto di fare la scelta migliore, ma non dipendeva da me. Io stavo molto bene alla Roma, non è che volessi a tutti i costi andarmene". Allo stesso tempo non ha spinto più del dovuto Frattesi. Che il centrocampista non sia completamente soddisfatto del suo impiego non è un mistero. A gennaio sarebbe tornato volentieri alla Roma e pure in estate, soprattutto se fosse rimasto Inzaghi. Chivu gli ha promesso più spazio, poi l'intervento di ernia in estate ha rallentato il suo ingresso negli ingranaggi. Prima della sosta Frattesi ha giocato da titolare contro la Cremonese, a Roma quasi sicuramente andrà in panchina, poi si vedrà. L'Inter vorrebbe rinnovare il contratto, ma il futuro rimane un'incognita, con la Roma destinazione sempre gradita. 

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