I possibili successori di Allegri
Un distacco che aggiunge un elemento ulteriore alla serie di fattori che hanno portato il quarantacinquenne allenatore croato in cima alla lista dei possibili successori di Allegri. Ovvero i risultati ottenuti nelle ultime stagioni - due salvezze da subentrante con l’Udinese nel 2018 e nel 2019; il sorprendente nono posto con il Verona nella scorsa stagione e il terzo nella Ligue 1 che si sta per chiudere, dopo aver anche impensierito il Paris Saint-Germain -; la conoscenza del calcio italiano e dell’ambiente bianconero, come giocatore prima (1998-2005) e collaboratore di Andrea Pirlo poi (dna juventino che rappresenta anche un biglietto da visita sempre gradito ai tifosi) e un ingaggio in linea con l’austerità del nuovo corso (2 milioni netti il suo stipendio al Marsiglia). A tutti questi elementi va ad aggiungersi, appunto, il fatto di essere libero da vincoli contrattuali e dunque di poter essere ingaggiato senza pagare clausole o liberatorie. Spese che la Juventus, che già in caso di cambio in panchina dovrebbe sommare l’ingaggio del nuovo tecnico ai 7,5 milioni netti di quello di Allegri (o al massimo a una corposa buonuscita) eviterebbe molto volentieri.
Sergio Conceicao-Juve
Per liberare Sergio Conceicao dal Porto con un anno di anticipo sulla scadenza del contratto, ad esempio, c’è una clausola da oltre 10 milioni (18 secondo alcune fonti). E c’è il Napoli che sta sondando il terreno per esplorare la possibilità di slegare il tecnico portoghese dal club di Pinto da Costa senza dover pagare quella somma. Molto più esperto di Tudor a livello internazionale (ha anche eliminato la Juve di Pirlo e del croato dalla Champions 2020-21), non ha mai allenato in Italia, ma ci ha giocato con Lazio, Parma e Inter. Un passato che probabilmente non entusiasmerebbe una parte dei tifosi bianconeri, i quali vi passerebbero però sopra senza problemi se i risultati fossero quelli giusti.