Juventus, Tudor, Thiago Motta e le voci su Conte: se Allegri saluta…

La società bianconera studia le strade in caso di addio a Max: il croato conosce l’ambiente e ha fatto bene a Marsiglia
Juventus, Tudor, Thiago Motta e le voci su Conte: se Allegri saluta…© Getty Images/LaPresse/Canoniero/Liverani

In attesa della decisione sul futuro di Massimiliano Allegri, la Juventus studia, anzi, ha già studiato, le possibili strade da percorrere qualora quella decisione fosse dire addio al tecnico livornese. Strade, al plurale, perché solo se la separazione da Allegri diventasse realtà la società bianconera ne imboccherebbe una. E’ un plurale comunque ristretto, perché ristretti sarebbero i tempi per programmare e dunque sarebbe necessario avere subito le idee chiare sul nuovo allenatore. Chiarissima è quella relativa all’ingaggio, che dovrebbe essere basso dal momento che andrebbe a sommarsi ai 7,5 milioni netti da corrispondere comunque ad Allegri, o a una ricca buonuscita qualora si arrivasse a una risoluzione, visto che l’attuale tecnico ha un contratto fino al 2025. 

Tudor primo nome Juve

La strada a cui la Juventus guarda oggi con maggiore convinzione è quella che porta a Igor Tudor, il cui ingaggio da 2 milioni netti risponderebbe bene all’esigenza appena descritta. L’allenatore del Marsiglia (ha ancora un anno di contratto, ma non dovrebbe essere un problema), sa bene cosa sia la Juventus, avendovi giocato dal 1998 al 2005 e avendovi lavorato come collaboratore di Andrea Pirlo due stagioni fa. Ha un curriculum non di primo livello, ma con ottimi risultati recenti: due salvezze raggiunte con l’Udinese subentrando a primavera con quell’obiettivo (2018 e 2019), un grande campionato a Verona nella scorsa stagione e uno buono in questa alla guida del Marsiglia, terzo in Ligue 1. Una piazza calda e ambiziosa, quella dell’OM, buon test per le pressioni della Juve. Juve i cui tifosi ne hanno sempre apprezzato la grinta da giocatore e che verosimilmente ne apprezzerebbero il gioco dinamico e aggressivo. A patto che portasse risultati, ovviamente, ma come abbiamo visto il croato nelle ultime stagioni li sta ottenendo con costanza.

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Thiago Motta e Italiano

Tudor candidato numero uno all’eventuale successione ad Allegri, dunque, ma come detto non unico. Il passato interista gli costa sicuramente un po’ di appeal con i tifosi - o almeno una parte di essi - ma anche Thiago Motta è apprezzato dalla società. Il suo curriculum da tecnico si limita, a livello di prima squadra, all’ottima stagione che sta per concludere a Bologna, alla salvezza raggiunta l’anno scorso con lo Spezia e all’esperienza negativa sulla panchina del Genoa nel 2019 (due vittorie in 10 partite), ma le ultime due stagioni gli sono valse grande considerazione. Anche lui ha un anno di contratto, ma anche nel suo caso non dovrebbe essere un ostacolo insormontabile. Più complicato strappare alla Fiorentina Vincenzo Italiano (contratto fino al 2024 anche per lui ma opzione per il club per allungare di un anno), al quale fra l’altro pensa anche il Napoli per il dopo Spalletti.

Sergio Conceicao, Palladino, Conte

Così come Sergio Conceicao, dal 2017 tecnico del Porto (e anche lui con un altro anno di contratto), dunque molto più esperto di Tudor e Thiago Motta a livello internazionale e comunque non certo a digiuno di calcio italiano, visti i trascorsi con Lazio, Parma e Inter tra il 1998 e il 2004. Le voci su Raffaele Palladino si sono fermate allo scambio di battute tra Paolo Berlusconi e il tecnico del Monza («Lo cerca la Juve» - «Se lo avesse fatto me ne ricorderei»), che sta per rinnovare: «Mi sto allenando a scrivere il nome». Le voci su Antonio Conte, rinfocolate dalla sua presenza allo Stadium per Juve-Milan, risultano per ora essere solo voci e si fermerebbero allo stipendio dell’ex, troppo alto per essere sommato a quello di Allegri.

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In attesa della decisione sul futuro di Massimiliano Allegri, la Juventus studia, anzi, ha già studiato, le possibili strade da percorrere qualora quella decisione fosse dire addio al tecnico livornese. Strade, al plurale, perché solo se la separazione da Allegri diventasse realtà la società bianconera ne imboccherebbe una. E’ un plurale comunque ristretto, perché ristretti sarebbero i tempi per programmare e dunque sarebbe necessario avere subito le idee chiare sul nuovo allenatore. Chiarissima è quella relativa all’ingaggio, che dovrebbe essere basso dal momento che andrebbe a sommarsi ai 7,5 milioni netti da corrispondere comunque ad Allegri, o a una ricca buonuscita qualora si arrivasse a una risoluzione, visto che l’attuale tecnico ha un contratto fino al 2025. 

Tudor primo nome Juve

La strada a cui la Juventus guarda oggi con maggiore convinzione è quella che porta a Igor Tudor, il cui ingaggio da 2 milioni netti risponderebbe bene all’esigenza appena descritta. L’allenatore del Marsiglia (ha ancora un anno di contratto, ma non dovrebbe essere un problema), sa bene cosa sia la Juventus, avendovi giocato dal 1998 al 2005 e avendovi lavorato come collaboratore di Andrea Pirlo due stagioni fa. Ha un curriculum non di primo livello, ma con ottimi risultati recenti: due salvezze raggiunte con l’Udinese subentrando a primavera con quell’obiettivo (2018 e 2019), un grande campionato a Verona nella scorsa stagione e uno buono in questa alla guida del Marsiglia, terzo in Ligue 1. Una piazza calda e ambiziosa, quella dell’OM, buon test per le pressioni della Juve. Juve i cui tifosi ne hanno sempre apprezzato la grinta da giocatore e che verosimilmente ne apprezzerebbero il gioco dinamico e aggressivo. A patto che portasse risultati, ovviamente, ma come abbiamo visto il croato nelle ultime stagioni li sta ottenendo con costanza.

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