Centrocampo Juve, imbarazzo della scelta: conferme, rientri e altri giovani

Quante soluzioni in mezzo: un lusso per chi allena, un problema per il ds. Intanto Szczesny allunga al 2025
Centrocampo Juve, imbarazzo della scelta: conferme, rientri e altri giovani© Juventus FC via Getty Images

Per alcuni sarà la gara del congedo dai colori bianconeri, per altri un fiacco capitolo di fine stagione con in bilico semmai una qualificazione pendente tra Europa e Conference League. Ma per qualcuno, ancora, la trasferta di domenica sera a Udine rappresenterà un auspicato trampolino di lancio. Intendiamoci: un talento puro del calibro di Fabio Miretti, classe 2003 che vanta già 46 presenze agli ordini di Allegri, di cui ben 25 da titolare, non ha bisogno di lanciare per aria biglietti da visita. Semmai di trovare quell’ulteriore iniezione di fiducia che gli consenta di avvicinare il definitivo salto di qualità. Fiducia che, nel suo caso, fa inesorabilmente rima con gol.

Miretti, un gol per il futuro

Un’abitudine di cui si è sempre cibato nella lunga trafila a Vinovo, tanto agendo da trequartista quanto arretrando in mediana, un dettaglio che non ha ancora sbloccato da quando è approdato in prima squadra. O, meglio, ci sarebbe anche riuscito un mese fa con il Lecce, quando però il Var gli ha strozzato l’urlo in gola per un alluce in fuorigioco. E questa mancanza, a vivisezionare le sue prestazioni, inizia a pesare, perché aumenta il nervosismo e l’insofferenza in campo del 19enne saluzzese, soprattutto quando si ritrova il pallone tra i piedi negli ultimi venti metri.

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Da McKennie a Rovella

Un gol per decollare, insomma. Un gol per rilanciare la propria candidatura, anche. Già, perché la mediana bianconera – in estate – si annuncia piuttosto affollata, pur di fronte alle sicure uscite di Rabiot e di Paredes. Agli altri quattro moschettieri che in mezzo al campo si sono disimpegnati in questa stagione – Locatelli, Pogba, Fagioli e lo stesso Miretti – si aggiungerà infatti una folta concorrenza in vista della definizione del prossimo organico. Perché alle spalle dei big c’è un settore giovanile che spinge, con Barrenechea che incarna già il presente e Nonge Boende (classe 2005) che assicura il futuro. Perché alcuni esuberi non sono stati riscattati e faranno ritorno a Torino, leggi alla voce Arthur, McKennie e Zakaria, che potrebbero anche essere rivalutati in caso di cambio della guardia in panchina. Perché diversi elementi di proprietà si sono messi in mostra nell’ultima Serie A, da Nicolussi Caviglia fino a Rovella (verso un nuovo prestito, invece, Ranocchia). Totale? Undici tasselli con cui comporre il puzzle della mediana di domani, al saldo di nuovi innesti dal mercato. In uno scenario simile, insomma, non si può escludere la pista del prestito sulla strada di Miretti, per disputare una stagione intera da grande protagonista come capitato proprio a Rovella a Monza quest’anno.

Szczesny prolunga

E alcune valutazioni di mercato, virando dalla mediana ai pali della porta, andranno fatte anche intorno alla figura di Wojciech Szczesny. Che di anni ne ha invece 33 e, godendo di grande considerazione soprattutto in Premier League, potrebbe essere arrivato all’ultima occasione per cambiare aria e assicurare un lauto bottino alle casse bianconere. A maggior ragione dal momento che il suo contratto, inizialmente in scadenza tra un anno, è stato allungato automaticamente fino al 2025 per il raggiungimento di determinati requisiti a livello di presenze. Un dettaglio che non sposta i termini della questione, ma che garantisce maggior potere alla Juventus di fronte alle richieste che potrebbero piovere sulla Continassa in estate.

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Per alcuni sarà la gara del congedo dai colori bianconeri, per altri un fiacco capitolo di fine stagione con in bilico semmai una qualificazione pendente tra Europa e Conference League. Ma per qualcuno, ancora, la trasferta di domenica sera a Udine rappresenterà un auspicato trampolino di lancio. Intendiamoci: un talento puro del calibro di Fabio Miretti, classe 2003 che vanta già 46 presenze agli ordini di Allegri, di cui ben 25 da titolare, non ha bisogno di lanciare per aria biglietti da visita. Semmai di trovare quell’ulteriore iniezione di fiducia che gli consenta di avvicinare il definitivo salto di qualità. Fiducia che, nel suo caso, fa inesorabilmente rima con gol.

Miretti, un gol per il futuro

Un’abitudine di cui si è sempre cibato nella lunga trafila a Vinovo, tanto agendo da trequartista quanto arretrando in mediana, un dettaglio che non ha ancora sbloccato da quando è approdato in prima squadra. O, meglio, ci sarebbe anche riuscito un mese fa con il Lecce, quando però il Var gli ha strozzato l’urlo in gola per un alluce in fuorigioco. E questa mancanza, a vivisezionare le sue prestazioni, inizia a pesare, perché aumenta il nervosismo e l’insofferenza in campo del 19enne saluzzese, soprattutto quando si ritrova il pallone tra i piedi negli ultimi venti metri.

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