Elkann, la Juve e i principi base per risolvere al top le problematiche

Il patron bianconero ha incontrato gli studenti al Festival internazionale dell’Economia di Torino: ecco com’è andata
Elkann, la Juve e i principi base per risolvere al top le problematiche© ANSA

TORINO - C’è del fluidismo... Direbbe Fiorello. Sintetizzando, con il suo neologismo, il fatto che la situazione è in evoluzione a trecentossessanta gradi. Nel senso che può svoltare a destra come a sinistra. Può portare a novità clamorose come invece alla scelta della restaurazione. Dunque, come direbbe Fiorello, sempre più mattatore tra l’altro con il suo divertentissimo programma “Viva Rai2”, c’è del fluidismo intorno alla situazione dell’allenatore della Juventus. Che in teoria dovrebbe essere chiara come l’acqua di fonte ma evidentemente così non è. Non è così nonostante il tecnico della società bianconera, Massimiliano Allegri, abbia un contratto per altre due stagioni per un costo complessivo lordo che sfiora i 40 milioni di euro se si considera tutto il suo staff. In realtà l’ingaggio del Signor Max è di 7,5 milioni di euro netti a stagione. Dunque nonostante questo vincolo non esattamente leggero come una piuma, da un punto di vista economico, le possibilità che tocchi a lui allenare la Juventus nella prossima stagione non sono il 100%.

Tempo di scelte

Impossibile al momento essere precisi anche perché le variabili ancora in ballo sono troppe e qualcosa di più si saprà da lunedì. Perchè a quel punto ci saremo messi alle spalle la festa scudetto del Napoli, per cui magari Cristiano Giuntoli avrà qualche certezza in più su quando riuscirà a liberarsi da De Laurentiis per diventare il direttore sportivo della Juventus e si saprà anche in quale coppa europea la Juve giocherà la prossima stagione in base al risultato di Danilo e compagni a Udine, dell’Atalanta con il Monza e della Roma con lo Spezia. Chiaro, comunque, che le riflessioni sul futuro del tecnico sono anche e soprattutto a più ampio raggio ma pure questi due fattori hanno il loro peso specifico. La matassa da sbrogliare è nelle mani degli uomini deputati a governare la Juventus, ergo dal presidente Ferrero al responsabile dell’area tecnica Calvo passando per l’amministratore delegato Scanavino. Anche se sopra di loro c’è sempre l’ingegnere John Elkann che eviterebbe volentieri di dover intervenire sull’argomento, ma difficilmente sarà così. Anzi, a dire il vero non più tardi di una decina di giorni fa, a richiesta, si è espresso invitando il tecnico innanzitutto a conquistare l’Europa sul campo nelle ultime due partite che restavano. Ora l’Europa, seppur meno bella per via della penalizzazione, è stata intascata ma il fluidismo... resta.

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L'incontro

Ieri, per esempio, John Elkann, a Torino, nell’ambito di un incontro con gli studenti inserito nel Festival internazionale dell’Economia, tenutosi nella storica cornice del museo del risorgimento, dopo aver dimostrato grande attenzione e curiosità per le domande di universitari e liceali, ha incontrato brevemente i giornalisti per affrontare solo temi specifici di economia, evitando di doversi esprimere su quelli legati allo sport. E non è una questione di voglia o non voglia bensì di opportunità, anche perchè Elkann si è dimostrato brillante e di buon umore, rivitalizzando l’ora di incontro anche con battute da intrattenitore esperto, ancora più spiazzanti e divertenti perché uscite da un elegantissimo vestito blu con cravatta in tinta. Non è il momento di esprimersi visto che una decisione definitiva sull’argomento panchina della Juventus non è stata presa. Ma ascoltando le sue riflessioni sul tema “Globalizzazione: la visione di un imprenditore”, titolo dell’incontro promosso dalla Fondazione Agnelli, a un certo punto ha posto l’accento su un principio base del successo per chi fa il suo mestiere, ovvero l’imprenditore. Quello della rapidità. «La rapidità nel prendere decisioni e quindi una direzione è un vero valore per chi fa impresa. Prima si risolvono i problemi e meglio ci si riesce a organizzare per affrontare con profitto le problematiche che si devono affrontare». Principi universali di economia che si applicano a tutte le aziende. Juventus compresa, visto che è un’azienda a tutto tondo con un fatturato che supera abbondantemente i 400 milioni. Dunque la decisione sul tecnico non tarderà ad arrivare. Lo dicono i principi dell’economia.

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TORINO - C’è del fluidismo... Direbbe Fiorello. Sintetizzando, con il suo neologismo, il fatto che la situazione è in evoluzione a trecentossessanta gradi. Nel senso che può svoltare a destra come a sinistra. Può portare a novità clamorose come invece alla scelta della restaurazione. Dunque, come direbbe Fiorello, sempre più mattatore tra l’altro con il suo divertentissimo programma “Viva Rai2”, c’è del fluidismo intorno alla situazione dell’allenatore della Juventus. Che in teoria dovrebbe essere chiara come l’acqua di fonte ma evidentemente così non è. Non è così nonostante il tecnico della società bianconera, Massimiliano Allegri, abbia un contratto per altre due stagioni per un costo complessivo lordo che sfiora i 40 milioni di euro se si considera tutto il suo staff. In realtà l’ingaggio del Signor Max è di 7,5 milioni di euro netti a stagione. Dunque nonostante questo vincolo non esattamente leggero come una piuma, da un punto di vista economico, le possibilità che tocchi a lui allenare la Juventus nella prossima stagione non sono il 100%.

Tempo di scelte

Impossibile al momento essere precisi anche perché le variabili ancora in ballo sono troppe e qualcosa di più si saprà da lunedì. Perchè a quel punto ci saremo messi alle spalle la festa scudetto del Napoli, per cui magari Cristiano Giuntoli avrà qualche certezza in più su quando riuscirà a liberarsi da De Laurentiis per diventare il direttore sportivo della Juventus e si saprà anche in quale coppa europea la Juve giocherà la prossima stagione in base al risultato di Danilo e compagni a Udine, dell’Atalanta con il Monza e della Roma con lo Spezia. Chiaro, comunque, che le riflessioni sul futuro del tecnico sono anche e soprattutto a più ampio raggio ma pure questi due fattori hanno il loro peso specifico. La matassa da sbrogliare è nelle mani degli uomini deputati a governare la Juventus, ergo dal presidente Ferrero al responsabile dell’area tecnica Calvo passando per l’amministratore delegato Scanavino. Anche se sopra di loro c’è sempre l’ingegnere John Elkann che eviterebbe volentieri di dover intervenire sull’argomento, ma difficilmente sarà così. Anzi, a dire il vero non più tardi di una decina di giorni fa, a richiesta, si è espresso invitando il tecnico innanzitutto a conquistare l’Europa sul campo nelle ultime due partite che restavano. Ora l’Europa, seppur meno bella per via della penalizzazione, è stata intascata ma il fluidismo... resta.

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