Chiesa e la vetrina europea: occhio Juve, c’è la Premier in fila

L'ex Fiorentina fa gola in Inghilterra: Liverpool, Newcastle e Manchester United seguono l’azzurro reduce da un finale di stagione in crescendo
Chiesa e la vetrina europea: occhio Juve, c’è la Premier in fila© Marco Canoniero

L’atmosfera che intende ricreare Roberto Mancini all’interno del gruppo azzurro è quella di un “piccolo Europeo” sia per ritrovare la vittoria sul campo - e la final four di Nations League in fondo mette di fronte quattro tra le top Nazionali del calcio continentale - sia per imprimere un giro di vite in modo da scongiurare il ripetersi di quell’atteggiamento “gestionale” e per nulla convinto che aveva avvertito nell’ultima gara contro Malta. E che infatti lo aveva infastidito parecchio. Così, per imprimere una svolta motivazionale ha aggregato allo staff della nazionale il pedagogista dello sport Giuliano Bergamaschi (assistente di De Giorgi nell’Italvolley campione del mondo e d’Europa e già collaboratore del ct quando allenava l’Inter) e di affidarsi a giocatori super motivati per una ragione o per l’altra. Federico Chiesa è, appunto, uno di questi perché reduce da una stagione in chiaro scuro per questioni ambientali (è il caso, qui, di ricordare il “folklore” che ha circondato la Juventus) e per fatiche personali. Eh sì, perché come aveva pronosticato Massimiliano Allegri, i tempi di recupero dopo un infortunio grave come il suo (la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro il 9 gennaio del 2022) sono sempre lunghi, anche perché il ritorno alla piena efficienza è una strada lastricata di insidie e di ricadute.

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Chiesa, dalla Juve alla Nazionale

Gli ultimi mesi, però, hanno evidentemente fatto intravvedere a Mancini i lampi con cui aveva permesso alla Nazionale di superare i due momenti più difficili nella cavalcata verso la vittoria continentale: il gol contro l’Austria e quello del pareggio contro la Spagna nella semifinale di Wembley, sicuramente la partita più complessa e difficile degli azzurri. Chiesa fu tra coloro che più beneficiarono della magica atmosfera che si sviluppò all’interno del gruppo azzurro e che permise anche a lui di limare certi egoismi in campo che gli valsero più di una volta i rimbrotti del ct. Perché se vi illudete che i rapporti tra allenatori e giocatori a questi livelli siano sempre e solo idilliaci beh, siete completamente fuori strada. In ogni caso ora anche Chiesa ha bisogno di assaporare un ambiente depurato dalle tensioni esogene e di conseguenza endogene che hanno minato la Juventus in questa stagione. Per ritrovare se stesso, ma anche per dimostrare agli ammiratori dei club potenziali acquirenti che lui è tornato il Chiesa di sempre, quello con gli strappi che “lacerano” le difese avversarie e che indirizzano le partite. Le due gare di Nations League sono una vetrina appetitosa per lui che in questa stagione ha potuto mettersi pochissimo in mostra nelle Coppe Continentali: praticamente fuori causa durante il terrificante girone di Champions, mai a pieno regime durante le gare di Europa League.

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Juve, sireni inglesi per Chiesa

Adesso può sfruttare queste due gare (la prima contro la Spagna, la seconda contro Olanda o Croazia) che chiudono la stagione europea e che permettono appunto di lasciare un positivo imprinting finale, quello che resta più impresso negli estimatori. Quali? Inglesi, soprattutto, con Liverpool (Klopp in particolare è molto intrigato dall’esterno bianconero), Newcastle e Manchester United disposti ad offrirgli la vetrina della Premier League di cui gli ha ribadito lo scintillio anche Willy Gnonto durante questi giorni di molto relax e piacevoli chiacchierati davanti al mare di Sardegna. Quello stesso Gnonto che infatti ha assegnato mandato al proprio agente di cercare un’altra sistemazione in Premier dopo la retrocessione del Leeds. Ecco, ma Chiesa vorrà lasciare la Juventus? Dopo la gara contro l’Udinese, decisa da un suo gol, ha mantenuto una posizione, come dire, aperta: «È stata una stagione difficile, soprattutto per il tempo che ci ho messo a recuperare. Bisogna rialzarsi e pensare al futuro. Vogliamo pensare a riportare la Juve ad essere competitiva. Se la Juve ripartirà da me? Faccio lo stage con la Nazionale e poi le Final Four di Nations League, poi vedremo. Io sono alla Juventus e penso alla Juventus». Il presente, ma il futuro preme.

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