Bonucci-Union Berlino, conti Juve: contributo all’ingaggio e buonuscita

L’ex capitano bianconero ha accettato l’offerta dei tedeschi dopo che Sarri ha frenato il passaggio alla Lazio: ieri le visite mediche, oggi si allena

TORINOTriste, solitario y final. In pochi son riusciti a sintetizzare il senso di un addio e di un declino meglio di un assoluto appassionato di calcio, e in definitiva di uomini, quale era Osvaldo Soriano.

Parole che sono emerse automatiche dalla memoria quando i social hanno diffuso le immagini di Leonardo Bonucci all’aeroporto di Torino: solo, innegabilmente triste, e all’atto finale dell’addio a Torino, il posto (con la parentesi di una stagione al Milan) che per 12 anni è stato il teatro dei suoi trionfi in maglia bianconera (premiato l’anno scorso per le 500 presenze), con l’appendice tutt’altro che banale della vittoria europea in maglia azzurra. «Ci sarà tempo per salutare i tifosi della Juve» ha detto Leo mentre si dirigeva, con il volto più smarrito che teso, verso gli imbarchi per salire sul volo in direzione Roma dove ha raggiunto il suo agente Alessandro Lucci: colui che ha definitivamente sterzato la trattativa verso il club tedesco dopo l’impasse con la Lazio di fronte alla resistenza inossidabile di Maurizio Sarri al suo arrivo in biancoceleste.

Bonucci, finisce l'era della BBC

Bonucci ha raggiunto ieri sera Berlino e ha già superato le visite mediche. Per lui un anno di contratto a 2 milioni di netti, con la Juventus che contribuirà all’ingaggio per 3.5 milioni lordi dopo avergli corrisposto anche una buonuscita di 2 milioni. Finisce così l’era della BBC, la linea difensiva formata da Barzagli, Chiellini e, appunto, Bonucci su cui la Juventus, con il non trascurabile contributo di Buffon, ha edificato il periodo d’oro dei 9 scudetti (“solo” 8 per Leo, con il buco dovuto all’anno in rossonero). Oltre a Chiellini ancora in campo negli USA, Bonucci è l’altro elemento del poker difensivo che non vuole ancora dire addio al calcio giocato e dopo una estate di tensioni e veleni ha deciso di emigrare a Berlino.

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Le parole di Bonucci

Una scelta che, prima di imbarcarsi da Ciampino verso la Germania a bordo di un volo provato, ha spiegato così a Sky: «Sono contento di andare in una società come l’Union Berlino. Ho respirato un entusiasmo importante quando ho parlato con loro. Giocheremo la Champions (l’Union è nel girone del Napoli, ndr) e la Bundesliga è un grande campionato, sono pronto per andare a Berlino. Poteva finire meglio con la Juventus? È un discorso che poi affronteremo. Nazionale vedremo, l’importante è iniziare a fare bene con il club».

Non è un mistero, però, che uno dei motivi che spingono Bonucci a voler prolungare la carriera da giocatore, prima di intraprendere quella di allenatore, sia proprio l’apporto con la maglia azzurra. Anzi, considerato quel che ha vinto con il club, si può ben dire che proprio questo sia il motivo fondamentale: Leo, infatti, con 121 presenze in Nazionale è quarto nella classifica a sole 5 partite di distanza dal terzo posto occupato da Paolo Maldini.

Continua il sogno azzurro

Il sogno di arrivare sul podio insieme a Buffon e a Cannavaro lo affascina assai, così come la possibilità di difendere il titolo di campione d’Europa, il prossimo anno, proprio in Germania. Ma ha ragione, Leo, a sostenere che «prima viene il club» perché davvero è impossibile pensare a una convocazione di Spalletti se prima non ritroverà il “passo partita” dopo un’estate trascorsa ad allenarsi a parte. Il braccio di ferro con la Juventus, che gli ha comunicato come non facesse più parte del progetto tecnico, si è irrigidito al punto che gli avvocati del difensore hanno inviato ben due pec per chiederne il reintegro. Il club non si è smosso anche di fronte alla presa di posizione dell’Assocalciatori e, così, Bonucci ha deciso che era meglio rimettersi in gioco lontano dalla “comfort zone” piuttosto che correre il rischio di trascorrere una intera stagione ai margini con la certezza di vedere sfumare ogni sogno, a cominciare dall’azzurro. Così, invece di un giudice, ci sarà pure un posto a Berlino.

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TORINOTriste, solitario y final. In pochi son riusciti a sintetizzare il senso di un addio e di un declino meglio di un assoluto appassionato di calcio, e in definitiva di uomini, quale era Osvaldo Soriano.

Parole che sono emerse automatiche dalla memoria quando i social hanno diffuso le immagini di Leonardo Bonucci all’aeroporto di Torino: solo, innegabilmente triste, e all’atto finale dell’addio a Torino, il posto (con la parentesi di una stagione al Milan) che per 12 anni è stato il teatro dei suoi trionfi in maglia bianconera (premiato l’anno scorso per le 500 presenze), con l’appendice tutt’altro che banale della vittoria europea in maglia azzurra. «Ci sarà tempo per salutare i tifosi della Juve» ha detto Leo mentre si dirigeva, con il volto più smarrito che teso, verso gli imbarchi per salire sul volo in direzione Roma dove ha raggiunto il suo agente Alessandro Lucci: colui che ha definitivamente sterzato la trattativa verso il club tedesco dopo l’impasse con la Lazio di fronte alla resistenza inossidabile di Maurizio Sarri al suo arrivo in biancoceleste.

Bonucci, finisce l'era della BBC

Bonucci ha raggiunto ieri sera Berlino e ha già superato le visite mediche. Per lui un anno di contratto a 2 milioni di netti, con la Juventus che contribuirà all’ingaggio per 3.5 milioni lordi dopo avergli corrisposto anche una buonuscita di 2 milioni. Finisce così l’era della BBC, la linea difensiva formata da Barzagli, Chiellini e, appunto, Bonucci su cui la Juventus, con il non trascurabile contributo di Buffon, ha edificato il periodo d’oro dei 9 scudetti (“solo” 8 per Leo, con il buco dovuto all’anno in rossonero). Oltre a Chiellini ancora in campo negli USA, Bonucci è l’altro elemento del poker difensivo che non vuole ancora dire addio al calcio giocato e dopo una estate di tensioni e veleni ha deciso di emigrare a Berlino.

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