Zirkzee intriga la Juve, sostituto ideale di Vlahovic: incastri e clausola

L’olandese è seguito da Giuntoli e Manna. Il Bologna lo pagò 8,5 al Bayern che avrà il 50% della plusvalenza. Il club bianconero è vigile
Zirkzee intriga la Juve, sostituto ideale di Vlahovic: incastri e clausola© /Agenzia Aldo Liverani Sas

Facile dirlo adesso, dopo che gli spettatori, i tanti a San Siro e i tantissimi in tv, si sono stropicciati gli occhi osservando più o meno da vicino come Joshua Zirkzee sia riuscito ad affondare le speranze dell’Inter di passare il turno di Coppa Italia. L’olandese è riuscito in un’impresa complicata, per non dire quasi impossibile: prendersi la scena e le prime pagine dei giornali senza segnare. Perché il gol non è l’unico modo per fare la differenza e Zirkzee in questa particolare categoria è vero artista: lui fa segnare i compagni, spesso in maniera non banale.

Zirkzee e i requisiti del campione

Prendiamo la rete di Beukema, quella del pareggio: il colpo di tacco è una giocata di per sé complicata, che mette in mostra abilità tecniche sopra la media. Ma a impressionare è il fatto di averci pensato, a quel tipo di giocata. Voluta, perché l’olandese guarda prima la posizione del compagno e poi prende la mira per l’assist in maniera chirurgica: in quell’azione Zirkzee dimostra di avere i requisti del campione, più ancora che del grande attaccante e basta. Anche perché, a 22 anni, l’ex Bayern Monaco pescato dal Bologna nell’indifferenza generale (quanto sia bravo Giovanni Sartori lo sanno anche i muri nell’ambiente calcistico, ma va ricordato ogni tanto), può solo migliorare: quando diventerà anche un cecchino sottoporta, dunque un centravanti da 20 gol a stagione, allora sì che potrà puntare a essere un top player europeo.

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Juve pazza di Zirkzee

Per il momento ha attirato l’attenzione di tutti, in particolar modo della Juventus che lo ha individuato come ideale completamento dell’attacco. È un discorso per l’estate, ovviamente: il Bologna non si priverà a gennaio del suo miglior giocatore. Ed è comunque un discorso complicato: andiamo a scoprire perché. Il Bologna, si scriveva sopra, lo ha preso un anno e mezzo fa dal Bayern Monaco per 8,5 milioni di euro, senza algoritmi o strane formule magiche: semplicemente andando a guardare il giocatore sul campo, come una volta.

Ora vale almeno cinque volte tanto, forse anche più dei 40 milioni previsti dalla clausola rescissoria. E l’accordo con i bavaresi prevede una percentuale (il 50%) di una eventuale futura plusvalenza in caso di cessione: il Bayern avrebbe una sorta di prelazione sull’attaccante, però non sembra (almeno al momento) interessata a puntare su Zirkzee per il futuro. Meglio, piuttosto, sfruttare i vantaggi economici della valorizzazione che il Bologna ha fatto dell’olandese.

Tanti meriti vanno a Thiago Motta e lo stesso attaccante non l’ha mai nascosto: infatti anche il destino dell’allenatore rossoblù potrebbe in qualche modo influenzare la futura destinazione dell’ex Bayern. Potrebbe, condizionale obbligatorio perché nel calcio tutto può succedere e pure il suo contrario. Ma è indubbio come l’ascendente di Thiago Motta sia forte su Zirkzee, che in Italia è seguito pure dal Milan e che gode di estimatori all’estero.

Zirkzee, l'oro Bologna vale 40 milioni: signore del tacco e del tunnel

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Juve, fuori Vlahovic e dentro Zirkzee

Dall’interesse alla trattativa ce ne passa, ma che Zirkzee sia il primo nome della lista Juve per l’attaccante del futuro non è un mistero. L’eventuale operazione tuttavia non è semplice e va finanziata da una cessione dolorosa. Tutte le strade portano a Dusan Vlahovic per svariati motivi. Il primo è economico: il serbo andrà a guadagnare sempre di più negli ultimi due anni di contratto in essere. A meno che le parti non si accordino per un rinnovo su misura per riparametrare i costi: il percorso sembrerebbe alquanto in salita.

Ecco allora che la separazione estiva appare come una soluzione funzionale a tutti, a patto che si trovi un club disposto a investire una cifra adeguata su un attaccante ancora giovane (23 anni) e dall’enorme potenziale, rimasto tuttavia espresso solo in parte nella sua esperienza a Torino. Ci saranno ulteriori sviluppi nei prossimi mesi: la questione Vlahovic sarà uno dei punti nodali del lavoro di Giuntoli e Manna. L’altra punta che piace ai bianconeri è Victor Boniface del Bayer Leverkusen, indicato come possibile erede di Osimhen a Napoli.

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Facile dirlo adesso, dopo che gli spettatori, i tanti a San Siro e i tantissimi in tv, si sono stropicciati gli occhi osservando più o meno da vicino come Joshua Zirkzee sia riuscito ad affondare le speranze dell’Inter di passare il turno di Coppa Italia. L’olandese è riuscito in un’impresa complicata, per non dire quasi impossibile: prendersi la scena e le prime pagine dei giornali senza segnare. Perché il gol non è l’unico modo per fare la differenza e Zirkzee in questa particolare categoria è vero artista: lui fa segnare i compagni, spesso in maniera non banale.

Zirkzee e i requisiti del campione

Prendiamo la rete di Beukema, quella del pareggio: il colpo di tacco è una giocata di per sé complicata, che mette in mostra abilità tecniche sopra la media. Ma a impressionare è il fatto di averci pensato, a quel tipo di giocata. Voluta, perché l’olandese guarda prima la posizione del compagno e poi prende la mira per l’assist in maniera chirurgica: in quell’azione Zirkzee dimostra di avere i requisti del campione, più ancora che del grande attaccante e basta. Anche perché, a 22 anni, l’ex Bayern Monaco pescato dal Bologna nell’indifferenza generale (quanto sia bravo Giovanni Sartori lo sanno anche i muri nell’ambiente calcistico, ma va ricordato ogni tanto), può solo migliorare: quando diventerà anche un cecchino sottoporta, dunque un centravanti da 20 gol a stagione, allora sì che potrà puntare a essere un top player europeo.

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