Mercato Juve, l'emergenza centrocampo e 3 possibili occasioni: un nome in pole

In mezzo al campo la coperta si è accorciata con le squalifiche di Pogba e Fagioli. Il club bianconero segue diverse piste

Gennaio si avvicina e, senza neppure troppa originalità, aumentano le turbolenze sulla scia del mercato. Stesso destino per tutti i club, con l’unica variabile determinata dal livello mediatico e, nello specifico, è inevitabile che la Juventus sia uno dei più attenzionati. L’emergenza è a centrocampo dove la coperta si è accorciata con le squalifiche di Pogba e Fagioli e dunque, prima ancora che tecnico il problema è numerico. Ma attenzione: i dirigenti non vogliono comprare “a prescindere” sia per preservare i conti economici sia soprattutto (perché alla fine se “uno di quel peso” vuole i soldi si trovano) in ossequio alla linea guida di Allegri che non intende mettere in crisi gli equilibri di uno spogliatoio in cui tutti stanno remando dalla stessa parte.

Phillips, perché Allegri è contrario

Al tecnico bianconero, per esempio, non piace molto (eufemismo) il fatto che Kalvin Phillips voglia lasciare il City per andare in un club dove avrebbe la certezza di giocare in modo da non rischiare di perdere la nazionale inglese in vista dell’Europeo. Una premessa che fa venire l’orticaria ad Allegri, senza contare che il City non sarebbe disposto a contribuire per il pagamento di un ingaggio che si aggira, per la rimanenza annuale, intorno ai 4 milioni. Pista in salita. Archiviata, tranne miracoli, anche l’ipotesi De Paul che l’Atletico non ha intenzione di cedere, tantomeno in prestito.

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Juve, sale Hojbjerg

Salgono, così, le quotazioni (anche tecniche e di gradimento interno) di Pierre-Emile Hojlbjerg, per nulla a suo agio nel Tottenham e che ha già scelto un agente esperto di mercato italiano per favorire la trattativa. Il nodo, in questo caso, è la formula: gli inglesi vorrebbero strappare un obbligo, e non un semplice diritto di riscatto fissato intorno ai 30 milioni. Un nodo che può esser sciolto dalla cessioni di Iling, con Soulé uno dei due giovani ritenuti subito sacrificabili sul mercato. A proposito di giovani, rimbalzano le notizie di un’accelerazione bianconera per il trequartista 17enne Vasilije Adzic. Il ragazzo piace assai e non solo alla Juve, tanto è vero che il club bianconero ha dovuto battere la concorrenza del Bologna e ora pare essere vicino alla chiusura dell'affare. Stretti dovrebbero rivelarsi anche i tempi per l’arrivo di un rinforzo in difesa: Tiago Djalò, in scadenza a fine anno con il Lille. La Juve, visto anche il prestito di Huijsen al Frosinone, cerca di accelerare i tempi per favorirne l’ambientamento per la prossima stagione. Sul fronte rinnovi è ufficiale quello di Bremer fino al 2028.

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Juve su Zielinski e Felipe Anderson

Altro discorso sono i giocatori che andranno a scadenza nel giugno 2024 e per i quali ci si deve muovere già a gennaio. Tra questi c’è una vecchia conoscenza del dt Giuntoli: quel Piotr Zielinski che ha mollato le trattative per il rinnovo con il Napoli (De Laurentiis: «da polacco, è possibile che preferisca le città con la nebbia a quelle col sole...»), ma attenzione alla agguerrita concorrenza dell’Inter. Un’opzione anche sul fronte Lazio: porta a Felipe Anderson che avanza una richiesta di rinnovo troppo alta per i paramenti di Lotito (3.5 milioni netti), con la possibilità concreta di inserirsi nella trattativa.

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Gennaio si avvicina e, senza neppure troppa originalità, aumentano le turbolenze sulla scia del mercato. Stesso destino per tutti i club, con l’unica variabile determinata dal livello mediatico e, nello specifico, è inevitabile che la Juventus sia uno dei più attenzionati. L’emergenza è a centrocampo dove la coperta si è accorciata con le squalifiche di Pogba e Fagioli e dunque, prima ancora che tecnico il problema è numerico. Ma attenzione: i dirigenti non vogliono comprare “a prescindere” sia per preservare i conti economici sia soprattutto (perché alla fine se “uno di quel peso” vuole i soldi si trovano) in ossequio alla linea guida di Allegri che non intende mettere in crisi gli equilibri di uno spogliatoio in cui tutti stanno remando dalla stessa parte.

Phillips, perché Allegri è contrario

Al tecnico bianconero, per esempio, non piace molto (eufemismo) il fatto che Kalvin Phillips voglia lasciare il City per andare in un club dove avrebbe la certezza di giocare in modo da non rischiare di perdere la nazionale inglese in vista dell’Europeo. Una premessa che fa venire l’orticaria ad Allegri, senza contare che il City non sarebbe disposto a contribuire per il pagamento di un ingaggio che si aggira, per la rimanenza annuale, intorno ai 4 milioni. Pista in salita. Archiviata, tranne miracoli, anche l’ipotesi De Paul che l’Atletico non ha intenzione di cedere, tantomeno in prestito.

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