Pavlovic, l'esordio grazie a un ex Juve. Perché è il profilo giusto per Allegri

Chi è il difensore del Salisburgo che non superò le visite mediche con la Lazio nel 2019 e che potrebbe prendere il posto di Alex Sandro
Pavlovic, l'esordio grazie a un ex Juve. Perché è il profilo giusto per Allegri

Con la maglia del Salisburgo sta brillando come l’albero natalizio davanti a cui si è messo in posa non più tardi di due giorni fa per il classico scatto natalizio: Strahinja Pavlovic, che secondo il Salzburger Nachrichten è nel mirino di Roma, Juve, Fenerbahce e Brighton, è un difensore moderno. Tutto da scoprire.

Grazie alle ventidue presenze, ai due gol e agli altrettanti assist totalizzati nella stagione in corso tra Bundesliga austriaca, Champions League e Coppa d’Austria, il gigante serbo sta facendo parlare di sé. Non che sia una novità, per lui, paragonato in Patria a Nemanja Vidic e che profuma di stella pronta a splendere nel firmamento del calcio europeo. Si vedrà se raggiungerà i compagni di nazionale Vlahovic e Kostic in bianconero ma, intanto, c’è tempo per iniziare a conoscerlo.

Pavlovic, le caratteristiche 

Piede mancino, guardando Pavlovic non può che balzare all'occhio, in primis, è il suo metro e novantaquattro d’altezza. Non un dettaglio per un braccetto di difesa. Uno scontato vantaggio nel gioco aereo sia per vincere i duelli difensivi sia per rendersi pericoloso in area avversaria. Ma guai a pensare che stazza fisica, muscoli e vigore atletico siano sempre sinonimo di scarsa velocità perché nel caso di Pavlovic, che fa dell’efficacia nei contrasti un altro dei suoi punti di forza, è proprio la rapidità ad rappresentare un elemento chiave. La sua esplosività è la risorsa grazie a cui è in grado di francobollare gli avversari tenendogli testa a suon di sportellate. Spiccato il suo senso della posizione. Non per caso gioca anche da terzino sinistro. Con Alex Sandro in scadenza di contratto può rappresentare il calciatore che serve alla Vecchia Signora.

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Pavlovic, il caso Lazio e il ritorno di fiamma Juve

Nato a Sabac il 24 maggio 2001, Pavlovic è cresciuto in una delle fucine di talenti dei balcani: il Partizan Belgrado. Con il Partizan ha esordito in prima squadra il 23 febbraio 2019 contro il Proleter. A gettarlo nella mischia un certo Zoran Mirkovic, che di difensori, a memoria, dovrebbe capirne. Chiedere in casa Juve e Atalanta. Per Pavlovic quella fu la prima di undici presenze in campionato. Titolare nella finale di Coppa di Serbia vinta sulla Stella Rossa. Guizzi da predestinato che non erano passati inosservati a Fabio Paratici e alla Juve ma anche alla Lazio, che se lo era assicurato per 5 milioni di euro. Igli Tare, allora direttore sportivo dei biancocelesti, aveva bruciato la concorrenza della Roma promettendo al Partizan di lasciarlo in prestito e di portarlo via non prima del 2020. Il 23 agosto 2019, però, Pavlovic non aveva superato le visite mediche per alcune presunte anomalie al cuore: non confermate dai medici del Partizan che, tre mesi dopo, chiuse l’affare con il Monaco al doppio della cifra pattuita con la Lazio: buona fortuna, in cassa 10 milioni di euro e via libera a quel prestito che era già stato promesso dalla Lazio.

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Pavlovic, il caso Lazio e il ritorno di fiamma Juve

Pavlovic si preparò all’avventura in Francia diventando un titolare inamovibile del Partizan Belgrado. Ritrovò il sorriso esordendo nei preliminari di Europa League il 25 luglio contro i gallesi del Connah's Quay Nomads Football Club. Poi, il trasferimento in Ligue 1, l’esordio con la Serbia in Nations League contro la Russia dopo la trafila nelle selezioni giovanili e una nuova prova di personalità e resilienza.

Pavlovic non ha mai smesso di lavorare sodo. Neppure quando non riuscì a trovare spazio e fu girato in prestito in Belgio al Cercle Bruges e in Svizzera al Basilea prima di rimettersi in gioco in Austria con la Red Bull Salisburgo con cui si è laureato campione nazionale.

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Pavlovic, il caso Lazio e il ritorno di fiamma Juve

E a proposito di Nazionale, il destino ha voluto che poco più di tre anni dopo quel semaforo rosso dalla Lazio, Pavlovic realizzasse il suo secondo dei tre gol finora messi a segno con la Serbia: il 28 novembre 2022 colpo di testa vincente su assist di capitan Tadic all’Al-Janoub Stadium di Al Wukair (Qatar) per il momentaneo 1-1 in Camerun-Serbia 3-3. Pavlovic come Milenkovic, Nastasic e Savic?

La stampa serba non lo esclude. Affatto. Si vedrà, ma occhio al gigante che tira avanti dritto per la sua strada, posta e parla poco; che oggi costa cinque volte tanto quanto lo aveva pagato la Lazio e che in Italia potrebbe ritrovare quel sorriso rimasto beffardamente impresso sulle istantanee di quel pomeriggio capitolino da dimenticare.

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Con la maglia del Salisburgo sta brillando come l’albero natalizio davanti a cui si è messo in posa non più tardi di due giorni fa per il classico scatto natalizio: Strahinja Pavlovic, che secondo il Salzburger Nachrichten è nel mirino di Roma, Juve, Fenerbahce e Brighton, è un difensore moderno. Tutto da scoprire.

Grazie alle ventidue presenze, ai due gol e agli altrettanti assist totalizzati nella stagione in corso tra Bundesliga austriaca, Champions League e Coppa d’Austria, il gigante serbo sta facendo parlare di sé. Non che sia una novità, per lui, paragonato in Patria a Nemanja Vidic e che profuma di stella pronta a splendere nel firmamento del calcio europeo. Si vedrà se raggiungerà i compagni di nazionale Vlahovic e Kostic in bianconero ma, intanto, c’è tempo per iniziare a conoscerlo.

Pavlovic, le caratteristiche 

Piede mancino, guardando Pavlovic non può che balzare all'occhio, in primis, è il suo metro e novantaquattro d’altezza. Non un dettaglio per un braccetto di difesa. Uno scontato vantaggio nel gioco aereo sia per vincere i duelli difensivi sia per rendersi pericoloso in area avversaria. Ma guai a pensare che stazza fisica, muscoli e vigore atletico siano sempre sinonimo di scarsa velocità perché nel caso di Pavlovic, che fa dell’efficacia nei contrasti un altro dei suoi punti di forza, è proprio la rapidità ad rappresentare un elemento chiave. La sua esplosività è la risorsa grazie a cui è in grado di francobollare gli avversari tenendogli testa a suon di sportellate. Spiccato il suo senso della posizione. Non per caso gioca anche da terzino sinistro. Con Alex Sandro in scadenza di contratto può rappresentare il calciatore che serve alla Vecchia Signora.

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