Pavlovic, il caso Lazio e il ritorno di fiamma Juve
Nato a Sabac il 24 maggio 2001, Pavlovic è cresciuto in una delle fucine di talenti dei balcani: il Partizan Belgrado. Con il Partizan ha esordito in prima squadra il 23 febbraio 2019 contro il Proleter. A gettarlo nella mischia un certo Zoran Mirkovic, che di difensori, a memoria, dovrebbe capirne. Chiedere in casa Juve e Atalanta. Per Pavlovic quella fu la prima di undici presenze in campionato. Titolare nella finale di Coppa di Serbia vinta sulla Stella Rossa. Guizzi da predestinato che non erano passati inosservati a Fabio Paratici e alla Juve ma anche alla Lazio, che se lo era assicurato per 5 milioni di euro. Igli Tare, allora direttore sportivo dei biancocelesti, aveva bruciato la concorrenza della Roma promettendo al Partizan di lasciarlo in prestito e di portarlo via non prima del 2020. Il 23 agosto 2019, però, Pavlovic non aveva superato le visite mediche per alcune presunte anomalie al cuore: non confermate dai medici del Partizan che, tre mesi dopo, chiuse l’affare con il Monaco al doppio della cifra pattuita con la Lazio: buona fortuna, in cassa 10 milioni di euro e via libera a quel prestito che era già stato promesso dalla Lazio.