Juve, sulla nuova mezzala vola l'allenatore futuro? Strategia e mercato

Identikit dei candidati per il centrocampo bianconero: gli indizi sul fronte panchina, il disagio di Locatelli e la soluzione Fagioli, pupillo di Allegri
Juve, sulla nuova mezzala vola l'allenatore futuro? Strategia e mercato

Koopmeiners non è uguale a Ferguson che non assomiglia a Fabian Ruiz che non c’entra con Samardzic. Sono le quattro opzioni del sondaggio “quale sarà il primo colpo di Giuntoli?”. Sia chiaro: uno non vale uno (per la politica) e uno non vale l’altro (per il calciomercato). D’accordo, ci sono le variabili: età, costo, ingaggio, più varie ed eventuali contropartite. Ma il primo identikit deve essere tecnico-tattico. Altrimenti si genera solo confusione. E fake news, almeno nel senso più ampio di false aspettative. Sogni. Illusioni. Delusioni.

Juve, gli identikit: chi migliora McKennie e Rabiot

Teun Koopmeiners è un centrocampista adattabile in varie posizioni. Arriva anche a proporsi da trequartista ma in Olanda giocava perfino difensore centrale. È intelligente, ha forza fisica ed energia mentale. Giocando con un centrocampo a tre, fa la mezzala. Oppure la mezzapunta. Rimpiazza e migliora McKennie, rimpiazza (e migliora?) Rabiot. Lewis Ferguson fa anche lui la mezzala, con buone capacità di inserimento che non vanno a scapito della fase difensiva. Quantità, qualità e imprevedibilità. A suo agio da mediano nel centrocampo a due. Vedi sopra: rimpiazza e migliora McKennie, rimpiazza (e migliora?) Rabiot. Fabian Ruiz è più bravo tecnicamente, ma anche più leggerino. Classico centrocampista spagnolo ideale per le squadre spagnoleggianti (meno l’Atletico Madrid). In teoria rimpiazza tutti, in pratica migliora solo Locatelli. Lazar Samardzic è il talento più giovane e puro, con screpolature riconducibili al carattere. Gioca dalla metà campo in su. Ad oggi, rimpiazza (e migliora?) Yildiz. Quattro candidati per un solo posto a centrocampo. Già, ma quale centrocampo? Risposta generica: con più qualità dell’attuale. Problema allegato: Locatelli.

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La questione Locatelli

E qui occorre meno sintesi, anche se l’istantaneità del linguaggio social ha abituato a sentenziare senza spiegare. Al di là delle narrazioni contrapposte sull’ex Sassuolo pagato tanto o poco e poi valorizzato o peggiorato dall’allenatore, Locatelli sembra consolidato nel suo disagio da regista. Di lui di dice: “È bravo a far tutto, ma non eccelle in niente”. L’impressione, sia visiva che statistica, è che abbia caratteristiche intraprendenti da mezzala ma didascaliche nell’impostazione. Eppure nella Juve è sempre centrale e titolare, oggi per concorrenza blanda di Nicolussi Caviglia e un anno fa per la cumbia della noia di Paredes. Passato e presente diventano un unico link che rimanda a Fagioli. Sperando che la battuta sia semplicemente ironica e non di cattivo gusto, la sensazione è che quest’anno Fagioli regista sarebbe stato una scommessa vincente. Lo sarà l’anno prossimo?

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Allegri e le ombre di Thiago Motta e Gasperini

Si va avanti per domande. Interrogativi che restano sospesi in attesa di risposte che diventano perfino spiazzanti. Eccole: Koopmeiners è ideale per Gasperini, Ferguson il pass per Thiago Motta e Fagioli il pupillo di Allegri. L’arrivo dell’uno o dell’altro sarebbe indicativo anche sul fronte panchina. E anche qui ci starebbe bene il punto di domanda, ma conviene conservare un interrogativo di scorta per le prossime righe, anche perchè risulta che nei recenti meeting con l’attuale allenatore, Koopmeiners sarebbe stato accolto con grande convinzione. Però è evidente che il rendimento dei giocatori sia orientato da compiti e autostima iniettati dalla guida tecnica. L’olandese di Bergamo colleziona in questa stagione un numero (64) esagerato di dribbling, frutto della filosofia gasperiniana “uno contro uno a tutto campo”. Lo scozzese di Bologna tiene il pallone in media tre minuti di più, perché Thiago Motta ha un gioco più palleggiato. Ferguson è più difensivo, Koopmeiners al contrario. E Fagioli com’è? Eccolo: torna utilissimo l’interrogativo appena conservato. Il più difficile. Perchè non è solo questione di numeri, percentuali e algoritmi. Quel che faceva e come giocava l’anno scorso appartiene al passato. Non è un modo di dire. È stato squalificato un ragazzo. Tornerà un uomo. Esperienza, sensibilità e maturità. Gli hanno - giustamente - tolto alcuni mesi, gli hanno regalato qualcosa da far fruttare nei prossimi anni, anche in campo. Magari da talentuoso regista centrale, anziché periferico “sognando Modric”.

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Da Koopmeiners a Ferguson: ecco i costi

Koopmeiners ha una valutazione ragionevole di 45 milioni, Ferguson sfiora i 30, Fagioli non si sa, Ruiz dipende dagli umori mediorientali del PSG e Samardzic dalle bizze paterne sul contratto. Di sicuro non sono uguali tra loro, tecnicamente. E quindi non hanno valutazioni uguali, economicamente. Però vanno schierati (e poi eliminati) in un sondaggio coerente di strategia societaria. Perchè sarebbe ridicolo se diventassero Koopmeiners l’acquisto per Gasperini, Ferguson per Thiago Motta, Fagioli per Allegri, Fabian Ruiz per chi l’ha avuto al Napoli e Samardzic per tutti o nessuno. Chiaro? Mica tanto. Ma era l’ultimo interrogativo a disposizione, prima di esaurire il bonus dell’indecisione. Adesso tocca a Giuntoli.

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Koopmeiners non è uguale a Ferguson che non assomiglia a Fabian Ruiz che non c’entra con Samardzic. Sono le quattro opzioni del sondaggio “quale sarà il primo colpo di Giuntoli?”. Sia chiaro: uno non vale uno (per la politica) e uno non vale l’altro (per il calciomercato). D’accordo, ci sono le variabili: età, costo, ingaggio, più varie ed eventuali contropartite. Ma il primo identikit deve essere tecnico-tattico. Altrimenti si genera solo confusione. E fake news, almeno nel senso più ampio di false aspettative. Sogni. Illusioni. Delusioni.

Juve, gli identikit: chi migliora McKennie e Rabiot

Teun Koopmeiners è un centrocampista adattabile in varie posizioni. Arriva anche a proporsi da trequartista ma in Olanda giocava perfino difensore centrale. È intelligente, ha forza fisica ed energia mentale. Giocando con un centrocampo a tre, fa la mezzala. Oppure la mezzapunta. Rimpiazza e migliora McKennie, rimpiazza (e migliora?) Rabiot. Lewis Ferguson fa anche lui la mezzala, con buone capacità di inserimento che non vanno a scapito della fase difensiva. Quantità, qualità e imprevedibilità. A suo agio da mediano nel centrocampo a due. Vedi sopra: rimpiazza e migliora McKennie, rimpiazza (e migliora?) Rabiot. Fabian Ruiz è più bravo tecnicamente, ma anche più leggerino. Classico centrocampista spagnolo ideale per le squadre spagnoleggianti (meno l’Atletico Madrid). In teoria rimpiazza tutti, in pratica migliora solo Locatelli. Lazar Samardzic è il talento più giovane e puro, con screpolature riconducibili al carattere. Gioca dalla metà campo in su. Ad oggi, rimpiazza (e migliora?) Yildiz. Quattro candidati per un solo posto a centrocampo. Già, ma quale centrocampo? Risposta generica: con più qualità dell’attuale. Problema allegato: Locatelli.

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