Allegri e le ombre di Thiago Motta e Gasperini
Si va avanti per domande. Interrogativi che restano sospesi in attesa di risposte che diventano perfino spiazzanti. Eccole: Koopmeiners è ideale per Gasperini, Ferguson il pass per Thiago Motta e Fagioli il pupillo di Allegri. L’arrivo dell’uno o dell’altro sarebbe indicativo anche sul fronte panchina. E anche qui ci starebbe bene il punto di domanda, ma conviene conservare un interrogativo di scorta per le prossime righe, anche perchè risulta che nei recenti meeting con l’attuale allenatore, Koopmeiners sarebbe stato accolto con grande convinzione. Però è evidente che il rendimento dei giocatori sia orientato da compiti e autostima iniettati dalla guida tecnica. L’olandese di Bergamo colleziona in questa stagione un numero (64) esagerato di dribbling, frutto della filosofia gasperiniana “uno contro uno a tutto campo”. Lo scozzese di Bologna tiene il pallone in media tre minuti di più, perché Thiago Motta ha un gioco più palleggiato. Ferguson è più difensivo, Koopmeiners al contrario. E Fagioli com’è? Eccolo: torna utilissimo l’interrogativo appena conservato. Il più difficile. Perchè non è solo questione di numeri, percentuali e algoritmi. Quel che faceva e come giocava l’anno scorso appartiene al passato. Non è un modo di dire. È stato squalificato un ragazzo. Tornerà un uomo. Esperienza, sensibilità e maturità. Gli hanno - giustamente - tolto alcuni mesi, gli hanno regalato qualcosa da far fruttare nei prossimi anni, anche in campo. Magari da talentuoso regista centrale, anziché periferico “sognando Modric”.