Milan, da Cambiaso a Dominguez: Pioli vuole le riserve giuste

Progetto rossonero: l'azzurro come vice Theo e l'argentino come mediano centrale nel 4-3-3 sono i primi obiettivi

MILANO - Il Milan, sul mercato, sta cercando di rifarsi il look non solo nei titolari, ma anche in quelle che sono le alternative a loro. Nel corso degli ultimi anni, compresa la stagione dello scudetto, la differenza tra i quelli che hanno spesso iniziato le partite e i subentranti è andata dilatandosi sempre più, con scelte di mercato poco redditizie che adesso si sono trasformate, inevitabilmente, in clamorose zavorre tecnico-economiche. Fode Ballo-Touré, Yacine Adli, Charles De Ketelaere, Ante Rebic, Alexis Saelemaekers e Junior Messias sono giocatori che non fanno più parte integrante del progetto tecnico di Stefano Pioli e tutti sono stati invitati a cercarsi una nuova squadra che dovrà presentare un’offerta concreta ai rossoneri.

Da Cambiaso a Reijnders, da Pellegrini a Dominguez

Fino ad oggi le uniche ad essere pervenute sulla scrivania di Giorgio Fulani, che continua ad attendere la risposta dell’AZ Alkmaar per Tijjani Reijnders con il giocatore che non sta gradendo l’atteggiamento del suo attuale club, sono per Ballo-Touré e Charles De Ketelaere. Il terzino ex Monaco piace a Bologna e Nizza mentre sul giocatore belga c’è l’Aston Villa che dovrà portare ad almeno 28 milioni la sua proposta d’acquisto (il Milan vuole anche una percentuale sulla futura rivendita). Per gli altri esuberi si parla di interessamenti, ma di offerte ancora zero. Junior Messias, per esempio, piace al Torino ma i rossoneri vogliono soldi per il cartellino. In attesa di capire se lo slot del secondo extra comunitario verrà occupato da Samuel Chukwueze o da una punta non comunitaria, il Milan in quel ruolo ha preso Luka Romero (oggi alle 14.30 la sua presentazione alla stampa) e ha informato Saelemaekers di potersi attivare per trovare una nuova squadra. Se dovesse arrivare Chukwueze o Isaksen dal Midtjylland, allora l’ex Lazio potrebbe partire in prestito, ma è evidente che con Pulisic che giocherà a destra, lo spazio si andrà a ridurre per chi c’è già e non ha dato quello che Maldini e Massara si sarebbero aspettati. La partenza di Ballo-Touré, non ancora sicura, aprirebbe la strada a un nuovo vice Theo Hernandez, con i rossoneri che vorrebbero un terzino italiano. I primi nomi sondati sono Luca Pellegrini e Andrea Cambiaso, entrambi della Juventus, ma potrebbero esserci anche altri profili azzurri nella lista degli uomini mercato milanisti. Di certo si cerca un upgrade anche lì. Così come lo si cerca in mezzo al campo. L’assenza fino a gennaio di Ismael Bennacer (poi sarà da valutare come tornerà in campo) impone al Milan una riflessione sia sui titolari sia sulle alternative. Krunic è uomo affidabile così come, con il passaggio al 4-3-3, potrebbe trovare una collocazione più sua Tommaso Pobega, ma non basta. Reijnders è l’obiettivo primario, ma servirà un altro giocatore in quel ruolo e il profilo di Nico Dominguez del Bologna (che va a scadenza il prossimo anno) potrebbe tornare in auge dalle parti del quarto piano di Casa Milan e di Milanello. 

Milan, non solo centrocampo: c'è Taremi

Ovviamente non c’è solo il centrocampo e la batteria degli esterni a tenere banco nell’idea di rafforzamento globale da parte del Milan. Il dossier del centravanti è ancora aperto e necessita di sviluppi nel corso delle prossime settimane. Medhi Taremi del Porto è un profilo valido e che piace a Casa Milan, ma è extra comunitario e se il Milan dovesse accelerare con i portoghesi - che chiedono tra i 20 e i 25 milioni - andrebbe a escludere Chukwueze. Se Furlani e il suo gruppo di lavoro dovessero optare per una punta comunitaria, allora il nigeriano del Villarreal rimaerrebbe in auge e una corsia di destra con Pulisic e Chukwueze sarebbe di assoluto livello, contando anche che l’americano potrebbe anche giocare al posto di Leao. Morata è un profilo ancora in auge, ma va risolto il giallo sulla clausola visto che l’entourage parla di 10-11 milioni mentre da Madrid dicono che sia il doppio. Però il Milan ha le idee chiare: serve qualità anche dalla panchina. 

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