Toro ostaggio di Radonjic sul mercato. Pellegri via solo per soldi

Al momento il serbo è l’unico che può portare risorse. Il Genoa su Pietro ma Vagnati non vuole cederlo, tantomeno in prestito

Diciamo che in questo momento viaggiano tra pentagrammi simili. Juric blinda la fase difensiva, Cairo blinda i suoi big. Resta però troppo asfittica la fase offensiva: a Genova neanche una conclusione nello specchio (e non è la prima volta), fin qui solo l’Empoli e la Salernitana han segnato di meno. Bloccato anche il mercato, metaforicamente sulla stessa lunghezza d’onda. Una mole enorme di sondaggi, chiacchierate, un po’ come certi giropalla sul prato tra mediana e difesa, ma nessuno scatto in avanti significativo.

E quando era venuta a galla abbastanza chiaramente una trattativa (per il giovane esterno sinistro Doig), ci hanno pensato le richieste del Verona, il rilancio del Sassuolo e l’inserimento imperioso del Marsiglia a spazzare via le speranze granata di portare a casa lo scozzese a prezzi di saldo. Vagnati allarga le braccia: Cairo ha fatto ripetutamente notare al suo dt e all’allenatore come la chiusura in rosso del mercato estivo obblighi il Torino a giocarsi questa sessione di gennaio con la tattica sempreverde del catenaccio e contropiede.

Mercato Toro, le novità in attacco

Prima cosa, proteggere i conti, cercando di portare a casa nuove risorse. Poi, nel caso, avanti con gli investimenti, ma sempre in forma misurata. Vagnati allarga le braccia perché Seck deve per forza partire per motivi extracalcistici, ma al momento sarebbe già tanto trovare una proposta concreta in prestito con diritto. Poi c’è Karamoh, grana esplosa una decina di giorni fa: è sparito dai radar da mesi, ora ha chiesto di essere ceduto e la coincidenza ha voluto che "nell’ultima settimana non si allenasse per colpa di un piccolo problema a un alluce" (Juric dixit). Pellegri, poi, non è sul mercato. Vero, l’Empoli e il Frosinone lo hanno chiesto in affitto, ma sarebbero pur sempre dietro al Genoa, che vorrebbe sfruttare anche la mozione degli affetti per via del suo passato rossoblù. La gradinata Nord l’altro ieri lo ha incensato: "Pellegri uno di noi". Lui ha ringraziato con entusiasmo, a Genova tornerebbe anche, ma Pietro non ha chiesto di essere ceduto e Juric non vuole perderlo a meno che non arrivi un attaccante migliore. Ma chi? E a che prezzo?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mercato Toro, Pellegri e la priorità in entrata

Vagnati chiede 5 milioni: quanto ha speso. Altrimenti non ha intenzione di darlo via, Pellegri. Il Genoa nicchia, per il vice Retegui non vuole spendere se non bruscolini. Pietro ieri ha postato un ringraziamento doppio ai tifosi del Toro: anche per la comprensione. Il dt e Juric gli hanno ribadito che spazio ne troverà. I muscoli di Zapata vanno gestiti, si sa (tanto è vero che a Marassi è stato levato non appena ha percepito un affaticamento, dopo un’ora: troppo alto il rischio che si procurasse una lesione, restando in campo): E Sanabria convive con una tendinite che va e viene.

Morale: la priorità resta solo l’esterno sinistro di spinta di piede mancino. Ma dove trovare i soldi? Radonjic. Anche a Genova, nonostante la stitichezza offensiva, Juric lo ha lasciato in panca. E col Napoli non l’aveva convocato, tanto per cambiare. Rado vuole andare a Monza, ha detto no agli Usa (il Toro avrebbe incassato 3,5 milioni), Galliani continua a trattarlo (l’arrivo di Maldini junior in Brianza non ha cambiato lo scenario), ma per ora non offre quei 3 milioni che chiede Vagnati. Toro ostaggio del serbo sul mercato, vien da dire: Radonjic è l’unico in questo momento che può portare risorse, ma se il Monza non accelererà perché spera di agguantarlo a migliori condizioni sul finire di gennaio, si tornerà a girare in tondo dalle parti del Torino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Diciamo che in questo momento viaggiano tra pentagrammi simili. Juric blinda la fase difensiva, Cairo blinda i suoi big. Resta però troppo asfittica la fase offensiva: a Genova neanche una conclusione nello specchio (e non è la prima volta), fin qui solo l’Empoli e la Salernitana han segnato di meno. Bloccato anche il mercato, metaforicamente sulla stessa lunghezza d’onda. Una mole enorme di sondaggi, chiacchierate, un po’ come certi giropalla sul prato tra mediana e difesa, ma nessuno scatto in avanti significativo.

E quando era venuta a galla abbastanza chiaramente una trattativa (per il giovane esterno sinistro Doig), ci hanno pensato le richieste del Verona, il rilancio del Sassuolo e l’inserimento imperioso del Marsiglia a spazzare via le speranze granata di portare a casa lo scozzese a prezzi di saldo. Vagnati allarga le braccia: Cairo ha fatto ripetutamente notare al suo dt e all’allenatore come la chiusura in rosso del mercato estivo obblighi il Torino a giocarsi questa sessione di gennaio con la tattica sempreverde del catenaccio e contropiede.

Mercato Toro, le novità in attacco

Prima cosa, proteggere i conti, cercando di portare a casa nuove risorse. Poi, nel caso, avanti con gli investimenti, ma sempre in forma misurata. Vagnati allarga le braccia perché Seck deve per forza partire per motivi extracalcistici, ma al momento sarebbe già tanto trovare una proposta concreta in prestito con diritto. Poi c’è Karamoh, grana esplosa una decina di giorni fa: è sparito dai radar da mesi, ora ha chiesto di essere ceduto e la coincidenza ha voluto che "nell’ultima settimana non si allenasse per colpa di un piccolo problema a un alluce" (Juric dixit). Pellegri, poi, non è sul mercato. Vero, l’Empoli e il Frosinone lo hanno chiesto in affitto, ma sarebbero pur sempre dietro al Genoa, che vorrebbe sfruttare anche la mozione degli affetti per via del suo passato rossoblù. La gradinata Nord l’altro ieri lo ha incensato: "Pellegri uno di noi". Lui ha ringraziato con entusiasmo, a Genova tornerebbe anche, ma Pietro non ha chiesto di essere ceduto e Juric non vuole perderlo a meno che non arrivi un attaccante migliore. Ma chi? E a che prezzo?

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Toro ostaggio di Radonjic sul mercato. Pellegri via solo per soldi
2
Mercato Toro, Pellegri e la priorità in entrata