Milan-Inter Champions, Inzaghi spavaldo: Noi favoriti? Non ci nascondiamo

Il tecnico dei nerazzurri alla vigilia della semifinale: "Questo non è un derby, ma è “il derby”. Leao non cambia i nostri piani"

APPIANO GENTILE - Tutto in 180'. Come vent’anni fa, Inter e Milan si giocano la finale di Champions. Simone Inzaghi, “re di coppe” per la sua infallibilità nelle “classiche”, può appuntarsi un’altra bella medaglia al petto, anche perché nessuno a inizio stagione avrebbe minimamente pensato di poter arrivare a giocarsi la finale di Istanbul. "Non ci nascondiamo, sappiamo l’importanza che per tutti ha questa partita. Dovremo usare testa e cuore. Per quanto riguarda il cuore, non ho nessun dubbio, per quanto riguarda la testa, dovremo essere bravi perché ci saranno insidie e andranno affrontate col piglio giusto".

"Che partita mi aspetto? In venti mesi ne abbiamo fatti sette di derby, abbiamo vinto e perso e possono darci spunti importanti, ma ogni partita è a sè e tutti dovremo fare una gara di grandissimo sacrificio, replicando quella di Riad, ma in 180'. A centrocampo e in attacco ho la possibilità di scegliere, mentre sulle corsie con l’infortunio di Gosens ho rotazioni un po’ limitate".

Incognita Leao

Sul derby d’andata pende la presenza di Leao: "Sappiamo e conosciamo tutti qualità del giocatore, se c’è prenderemo qualche accorgimento ma non cambierà il nostro piano partita. Se me lo aspetto in campo? Non ho certezze come voi, ma l’abbiamo già incontrato. Pioli dice che noi siamo favoriti? Noi non ci nascondiamo, vogliamo giocarcela nel migliore dei modi con corsa, aggressività. Se è il punto più alto della mia carriera? Senz’altro è importantissima, sappiamo cosa rappresenta: non è un derby ma è “il derby”. Però sono sereno perché ho visto i ragazzi molto concentrati".

Inzaghi a Sky: Nessun fallimento per chi perde

Lautaro, Correa, Lukaku: Inter, sogno finale

"Dopo aver passato girone con Barcellona e Bayern la squadra ha preso consapevolezza, ora manca solo uno scoglio per arrivare alla finale: ad agosto poteva essere un sogno, adesso siamo a 180' minuti da quel sogno. Differenze con derby a Roma? Sono sentitissimi, non è vero che non ci siano paragoni tra Roma e Milano".  Postilla su Lautaro e Correa: "Gli attaccanti vivono di momenti, ci sono volte in cui non riescono a concretizzare, altre in cui segnano al primo pallone: il problema per me è se gli attaccanti non hanno occasioni". E ultimo pensiero per Lukaku: "Sappiamo quello che ha avuto: adesso è tornato a stare molto bene e l’abbiamo preso per questo, ovvero per essere un’arma, per fare gol". 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...