Apra il suo album di ricordi del quadriennio juventino: qual è stato il gol più bello fra i 59 complessivi firmati in maglia bianconera?
«Certamente i più importanti sono stati quelli in Champions League, ne ho segnato uno anche nella fi nale di Berlino 2015 contro il Barcellona, il momentaneo 1-1, purtroppo non è però bastato. Nella prima partita dell’edizione successiva ho realizzato la rete vincente, quella del 2-1 nel fi nale, all’Etihad Stadium contro il Manchester City. Ho incorniciata a casa la foto della mia esultanza in scivolata in ginocchio contornato, anche loro in scivolata, da Paulo (ndr: Dybala), Juan (ndr: Cuadrado) e Paul (ndr: Pogba). Un bel gol, sinistro a giro dal limite dell’area con la palla che ha colpito il palo interno della porta di Hart e poi s’è insaccata».
Lo scorso agosto è tornato a Torino per un’amichevole precampionato alla Continassa e ha calato un tris in poco più di un’ora di gioco. E meno male che Simeone l’ha subito sostituita con Cunha, altrimenti chissà quanti ne avrebbe ancora segnati con un Brehmer frastornato cui lei ha fatto vedere i sorci verdi...
«Ma era appunto una gara non ufficiale, un test amichevole, l’ultimo, in vista dell’inizio del campionato. La tensione era ben diversa».
I “rumors” di mercato la danno di nuovo in partenza per l’Italia fra qualche settimana: si parla di Milan (Rebic come parziale contropartita) e ancora di Juventus...
«Ma io giuro che non ho sentito nulla di queste cose. Ho un contratto che mi lega all’Atlético fino al 30 giugno 2024 e il mio procuratore (ndr: il madrileno Juanma López) non mi ha detto niente. Almeno per ora. Poi si sa come vanno le cose nel calcio, soprattutto nel mondo del mercato... Se in estate dovessero verificarsi certe situazioni favorevoli e determinate opportunità sia per il club acquirente che per quello cedente, allora ciò che è blindato potrebbe sbloccarsi. Ma, ripeto, io al momento non ne so proprio nulla».
Per concludere, qual è il suo slogan per la partita di domani sera?
«Forza Juve, fino alla fine».