Golden Boy: da Marchisio a Miretti, quel passaggio di consegne Juve

La notte che celebra il futuro con l’aiuto delle leggende del passato: dalla Juventus a Raiola, da Maldini ad Ancelotti, con la forza dei sogni della Arcangeli
Golden Boy: da Marchisio a Miretti, quel passaggio di consegne Juve© LAPRESSE

Claudio Marchisio, sotto gli occhi di Pogba, premia Fabio Miretti con il Golden Boy: la juventinità supera il livello di guardia in sala. Anche perché brillano gli sguardi di Maurizio Arrivabene e Federico Cherubini, in prima fila, nella speranza che quello sul palco sia davvero l’epocale passaggio di consegne che sembra a tutti. Un frutto del vivaio juventino come Marchisio incorona un centrocampista che, proprio come lui, emerge in un momento difficile per la squadra. Esordire nelle difficoltà ha spianato la strada a Marchisio per una carriera spettacolare, che l’ha consacrato eterno simbolo del club. Miretti ha la personalità per imitarlo, se il destino lo aiuta.

Pogba, Haaland, De Ligt, la Pimenta e Mendes ricordando Raiola

Succede anche questo al Golden Boy, la notte che celebra il futuro con l’aiuto delle leggende del passato, che incrocia storie, che guarda avanti senza dimenticarsi di ciò che è stato: come quando Rafaela Pimenta, straordinaria agente, ha ricordato Mino Raiola, suo socio e suo amico, con l’aiuto di Haaland, De Ligt e Donnarumma. Una lacrima è scesa sul viso di Rafaela nel ricordare «un procuratore fenomenale che non sarà mai dimenticato», come ha detto il suo eterno rivale Jorge Mendes, il quale nutriva enorme stima per lui. Pogba era emozionato nel ricordare il suo Golden Boy nel 2013: «Ero un ragazzo, da allora tanti sogni si sono avverati, ma ne ho ancora. Non smetto mai di sognare delle vittorie». Capita ai Golden Boy, ragazzi speciali che una volta vinto il nostro premio si proiettano nell’iperspazio di carriere fantastiche: da Messi ad Aguero, da Isco a Goetze, da Mbappé ad Haaland solo per citarne una manciata. Quest’anno è toccato a Gavi, fenomeno del Barcellona, un altro da tenere d’occhio perché può essere uno dei perni intorno ai quali verrà ricostruito il mito blaugrana.

Maldini, Costacurta e Ancelotti: leggende. La Arcangeli e i suoi sogni

La classe di Maldini ha illuminato la sala, Costacurta sembrava suo fratello quando gli ha consegnato il premio come miglior dirigente. Prima era passato Ancelotti sugli schermi della sala e i due si erano scambiati un sorriso di intesa. Tenerissima è stata Nicole Arcangeli, migliore Under 21 italiana, che ha modi da adolescente, ma gli occhi di chi vuole arrivare lontano. Quando sono nate le Juventus Women era alle medie e ha iniziato a sognare, ieri è arrivato il suo primo premio internazionale. A volte i progetti come quello della squadra femminile bianconera servono a cambiare il mondo e serate come questa servono ad accorgersene, fermandosi a vedere quanto è bello che ci siano bambine che possono sognare la maglia della prima squadra della Juventus, giocando il campionato e la Champions. Il Golden Boy è anche questo.

Chiellini, gli insuperabili e la targa Scirea

O il collegamento con Chiellini, fresco campione d’America, che non ha voluto mancare alla serata, seppur da lontano. E aveva un sorriso enorme quando ha visto i “suoi” Insuperabili salire sul palco a ritirare il premio per lui: la squadra che unisce calciatori disabili, cancellando ogni barriera e trasformando il calcio nello strumento più utile del mondo. Sì, il Golden Boy è anche e soprattutto questo.

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