Giuntoli e il nuovo ciclo alla Juve
E per entrambi ecco la possibilità di aprirne altri, seppur a distanza, con la Nazionale, che a giugno in Germania proverà a difendere il titolo di Campione d’Europa e con la Juventus. Una Juventus nuova rispetto al passato, soprattutto quello più recente, visto che a Giuntoli la dirigenza bianconera chiede non solo di vincere ma anche in maniera sostenibile. Dunque vittorie sì, ma anche conti a posto. E per questa sua prima annata sotto la Mole l’obiettivo principale è tornare a giocare in Champions League, quindi chiudere tra le prime quattro anche se si sa che l’appetito vien mangiando, soprattutto con una classifica come quella attuale. La ricetta che Giuntoli ha in mente per la Juventus si basa sugli ingredienti che lo hanno portato a stracciare la concorrenza quando era al Napoli.
Attenzione trasversale su tutti i settori contigui alla squadra, grande autonomia al tecnico, ricerca di talenti a costi contenuti per alzare il tasso tecnico della rosa senza alterare i conti della società (il Napoli che ha vinto il tricolore ha contribuito all’utile di bilancio da una ottantina di milioni di euro!) e gestione delle problematiche ispirandosi l concetto di misura. Al Napoli ha portato, pagandoli poco, una serie di giocatori diventati campioni in azzurro: Di Lorenzo, Lobotka, Lozano, Politano, Raspadori, Simeone, Anguissa, Kim, Osimhen e Kvaratskhelia. Capito perché la Juventus ha voluto Cristiano Giuntoli come architetto delle prossime vittorie? Se arriveranno, per lui tifoso juventino da sempre, cresciuto a pane e articoli di Vladimiro Caminiti, avranno un sapore speciale.