«Il calciatore che sa fare più ruoli diventa avvantaggiato per la convocazione. Ci sarà da interpretare e da fare anche cose differenti. Per esempio il blocco squadra Inter, e l’abbiamo detto più volte, è quello dove noi andiamo a prendere più roba, da un punto di vista di numero, e loro giocano a tre. È una cosa che dobbiamo tenere presente, è una cosa che dobbiamo tentare. Bisogna tener conto di questo fatto di mettere a loro agio i giocatori per come giocano nel club». Così, nel gelido pomeriggio che ha fatto da cornice all’amichevole contro l’Ecuador, Luciano Spalletti ha fornito una (delle tante) chiavi di lettura con cui leggere il libro delle prossime convocazioni all’Europeo di Germania, quello in cui l’Italia dovrà difendere il titolo continentale vinto nella finale di Wembley del 2021.
Spalletti e la difesa a tre
Il ct ha pochissimo tempo per poter lavorare dal punto di vista tattico, così, sfruttare al massimo le basi che gli offre il campionato diventa una soluzione quasi obbligata oltre che logica e produttiva. E per questo, del resto, che si è convinto a virare verso la difesa “a tre” che non è il suo schieramento prediletto ma, appunto, quello più utilizzato dalle formazioni di vertice a cominciare, appunto, dalla capolista: se Acerbi non fosse incappato in questo “fastidioso disguido” (pare evidente che più passa il tempo e più l’inadeguato sia Juan Jesus...), il ct avrebbe riproposto in azzurro pari pari la linea a tre dell’Inter preoccupandosi solo di valutare le alternative (da Bastoni a Mancini, da Gatti a Scalvini a Calafiori). A centrocampo e sulle fasce vale lo stesso concetto, con Dimarco, Frattesi e, soprattutto, Barella punti fermissimi di questa Nazionale: «Sulla fascia abbiamo grande duttilità - ha spiegato il ct dopo la partita con l’Ecuador - Sono importanti i giocatori che possono svolgere più ruoli o occupare più zone: Di Lorenzo, Darmian, Dimarco che non si limita a percorrere la fascia. Cambiaso che sta a destra e sinistra. Ho anche lasciato a casa qualcuno che potrebbe essere con noi e anche qualcuno che è nell’Under 21».
Italia, le chance di Miretti. E Scamacca...
Un lotto, quest’ultimo, di cui fanno parte Calafiori e Miretti seri candidati al salto nella Nazionale maggiore. Poi, certo, la duttilità. Perché: «Ventitré giocatori sono pochi per l’Europeo, chi fa più cose è in vantaggio. Dovrò stare attento a non sbagliare». In sostanza, dunque, il gruppo è quello che ha giocato la partita contro l’Ecuador, con Di Lorenzo che dovrebbe essere in vantaggio nella titolarità su Bellanova e Retegui su Raspadori in attacco. Ecco il grande busillis riguarda l’altra punta di peso perché Scamacca si è giocato molto, se non tutto, nell’approccio sbagliato della scorsa qualificazione e qualcosa non deve aver funzionato anche per Lucca (e Folorunsho) almeno a decrittare le parole del ct: «Lui e Lucca avevano un problemino... ma anche lì è importante sapersi relazionare benino con il gruppo»).