Spalletti, i convocati per Euro 2024: le chance di Gatti, Locatelli, Miretti e Kean

Il ct nel post partita di Italia-Ecuador ha spiegato alcuni criteri che utilizzerà nella scelta dei 23 che portera con sé in Germania per Euro 2024
Spalletti, i convocati per Euro 2024: le chance di Gatti, Locatelli, Miretti e Kean© LaPresse/Getty Images

«Il calciatore che sa fare più ruoli diventa avvantaggiato per la convocazione. Ci sarà da interpretare e da fare anche cose differenti. Per esempio il blocco squadra Inter, e l’abbiamo detto più volte, è quello dove noi andiamo a prendere più roba, da un punto di vista di numero, e loro giocano a tre. È una cosa che dobbiamo tenere presente, è una cosa che dobbiamo tentare. Bisogna tener conto di questo fatto di mettere a loro agio i giocatori per come giocano nel club». Così, nel gelido pomeriggio che ha fatto da cornice all’amichevole contro l’Ecuador, Luciano Spalletti ha fornito una (delle tante) chiavi di lettura con cui leggere il libro delle prossime convocazioni all’Europeo di Germania, quello in cui l’Italia dovrà difendere il titolo continentale vinto nella finale di Wembley del 2021.

Spalletti e la difesa a tre

Il ct ha pochissimo tempo per poter lavorare dal punto di vista tattico, così, sfruttare al massimo le basi che gli offre il campionato diventa una soluzione quasi obbligata oltre che logica e produttiva. E per questo, del resto, che si è convinto a virare verso la difesa “a tre” che non è il suo schieramento prediletto ma, appunto, quello più utilizzato dalle formazioni di vertice a cominciare, appunto, dalla capolista: se Acerbi non fosse incappato in questo “fastidioso disguido” (pare evidente che più passa il tempo e più l’inadeguato sia Juan Jesus...), il ct avrebbe riproposto in azzurro pari pari la linea a tre dell’Inter preoccupandosi solo di valutare le alternative (da Bastoni a Mancini, da Gatti a Scalvini a Calafiori). A centrocampo e sulle fasce vale lo stesso concetto, con Dimarco, Frattesi e, soprattutto, Barella punti fermissimi di questa Nazionale: «Sulla fascia abbiamo grande duttilità - ha spiegato il ct dopo la partita con l’Ecuador - Sono importanti i giocatori che possono svolgere più ruoli o occupare più zone: Di Lorenzo, Darmian, Dimarco che non si limita a percorrere la fascia. Cambiaso che sta a destra e sinistra. Ho anche lasciato a casa qualcuno che potrebbe essere con noi e anche qualcuno che è nell’Under 21».

Italia, le chance di Miretti. E Scamacca...

Un lotto, quest’ultimo, di cui fanno parte Calafiori e Miretti seri candidati al salto nella Nazionale maggiore. Poi, certo, la duttilità. Perché: «Ventitré giocatori sono pochi per l’Europeo, chi fa più cose è in vantaggio. Dovrò stare attento a non sbagliare». In sostanza, dunque, il gruppo è quello che ha giocato la partita contro l’Ecuador, con Di Lorenzo che dovrebbe essere in vantaggio nella titolarità su Bellanova e Retegui su Raspadori in attacco. Ecco il grande busillis riguarda l’altra punta di peso perché Scamacca si è giocato molto, se non tutto, nell’approccio sbagliato della scorsa qualificazione e qualcosa non deve aver funzionato anche per Lucca (e Folorunsho) almeno a decrittare le parole del ct: «Lui e Lucca avevano un problemino... ma anche lì è importante sapersi relazionare benino con il gruppo»).

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Kean e Locatelli, le possibilità di entrare tra i 23

Resta in ballo Kean che al ct piace appunto per la sua duttilità e che si giocherà tutto in queste ultime nove gare di campionato con la Juventus. Rischia parecchio Locatelli che non ha brillato nell’ingresso contro l’Ecuador e che ha la forte concorrenza di Cristante, la cui esclusione dalla trasferta Usa è stata determinata da tutele fisiche e non da decisioni tattiche. Insomma, dovrebbero restare non più di sette caselle da riempire rispetto a coloro che sono già sicuri di avere il posto garantito. Lo sprint è iniziato. La prima data da segnare sul calendario verso l’Europeo è quella del 7 giugno: entro la mezzanotte, infatti, Luciano Spalletti dovrà comunicare la lista dei 23 convocati che saranno chiamati a difendere il titolo continentale vinto a Wembley. Da quella data fino all’esordio, fissato per sabato 16 giugno a Dortmund contro l’Albania, sarà possibile sostituire soltanto eventuali infortunati previo consenso dell’Uefa.

Italia, ritiro e amichevoli prima di Euro 2024

Il ct deve ancora comunicare la data di inizio del ritiro a Coverciano, ma va detto che da fine campionato ai giocatori dovrà essere concessa una settimana di vacanza: possibile che si possa pensare a una “vacanza di lavoro” con le famiglie sulla falsariga della scelta che prese Roberto Mancini radunando il gruppone azzurro al Forte Village in Sardegna. Poi, presumibilmente da domenica 2 giugno, tutti nel quartiere generale di Coverciano dove si comincerà a fare sul serio. Ufficiali, invece, le date delle due amichevoli che sosterranno gli azzurri prima della partenza: il 4 giugno a Bologna è in programma l’amichevole contro la Turchia di Montella, Calhanoglu e Yildiz; il 9 giugno, invece, a Empoli quella contro la Bosnia Erzegovina. Una soluzione logistica non casuale (a parte il legame di Spalletti con quella Empoli dove ha iniziato il suo percorso da allenatore) perché il giorno successivo - 10 giugno - è in programma la partenza della delegazione azzurra verso la Germania. La sede del ritiro è stata fissata a Iserlhon, una cittadina di 91 mila abitanti nella Renania, a poco più di 30 chilometri da Dortmund dove l’Italia esordirà contro l’Albania cinque giorni dopo. Gli azzurri alloggeranno all’hotel VierJahreszeiten mentre gli allenamenti si svolgeranno all’Hemberg-Stadion, teatro tempo fa di alcune polemiche per la bonifica del terreno che, secondo affermano i giornali locali, prima ospitava una discarica. La Figc ha ottenuto garanzie dal Comune che ha stanziato 300 mila euro per la sistemazione del sito e il rifacimento del manto erboso su cui lavoreranno gli azzurri. L’Uefa e la Federazione tedesca hanno organizzato un Europeo che tenga conto del minor impatto ecologico possibile, a cominciare dal fatto che le varie nazionali giocheranno in stadi il più possibile vicine per limitare lo spostamento dei tifosi: esordio con l’Albania Dortmund (mezz’ora di auto da Iserlhon), seconda con la Spagna a Gelsenkirchen (un’ora di auto) e la terza con la Croazia a Lipsia, la più distante, 500 chilometri.

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«Il calciatore che sa fare più ruoli diventa avvantaggiato per la convocazione. Ci sarà da interpretare e da fare anche cose differenti. Per esempio il blocco squadra Inter, e l’abbiamo detto più volte, è quello dove noi andiamo a prendere più roba, da un punto di vista di numero, e loro giocano a tre. È una cosa che dobbiamo tenere presente, è una cosa che dobbiamo tentare. Bisogna tener conto di questo fatto di mettere a loro agio i giocatori per come giocano nel club». Così, nel gelido pomeriggio che ha fatto da cornice all’amichevole contro l’Ecuador, Luciano Spalletti ha fornito una (delle tante) chiavi di lettura con cui leggere il libro delle prossime convocazioni all’Europeo di Germania, quello in cui l’Italia dovrà difendere il titolo continentale vinto nella finale di Wembley del 2021.

Spalletti e la difesa a tre

Il ct ha pochissimo tempo per poter lavorare dal punto di vista tattico, così, sfruttare al massimo le basi che gli offre il campionato diventa una soluzione quasi obbligata oltre che logica e produttiva. E per questo, del resto, che si è convinto a virare verso la difesa “a tre” che non è il suo schieramento prediletto ma, appunto, quello più utilizzato dalle formazioni di vertice a cominciare, appunto, dalla capolista: se Acerbi non fosse incappato in questo “fastidioso disguido” (pare evidente che più passa il tempo e più l’inadeguato sia Juan Jesus...), il ct avrebbe riproposto in azzurro pari pari la linea a tre dell’Inter preoccupandosi solo di valutare le alternative (da Bastoni a Mancini, da Gatti a Scalvini a Calafiori). A centrocampo e sulle fasce vale lo stesso concetto, con Dimarco, Frattesi e, soprattutto, Barella punti fermissimi di questa Nazionale: «Sulla fascia abbiamo grande duttilità - ha spiegato il ct dopo la partita con l’Ecuador - Sono importanti i giocatori che possono svolgere più ruoli o occupare più zone: Di Lorenzo, Darmian, Dimarco che non si limita a percorrere la fascia. Cambiaso che sta a destra e sinistra. Ho anche lasciato a casa qualcuno che potrebbe essere con noi e anche qualcuno che è nell’Under 21».

Italia, le chance di Miretti. E Scamacca...

Un lotto, quest’ultimo, di cui fanno parte Calafiori e Miretti seri candidati al salto nella Nazionale maggiore. Poi, certo, la duttilità. Perché: «Ventitré giocatori sono pochi per l’Europeo, chi fa più cose è in vantaggio. Dovrò stare attento a non sbagliare». In sostanza, dunque, il gruppo è quello che ha giocato la partita contro l’Ecuador, con Di Lorenzo che dovrebbe essere in vantaggio nella titolarità su Bellanova e Retegui su Raspadori in attacco. Ecco il grande busillis riguarda l’altra punta di peso perché Scamacca si è giocato molto, se non tutto, nell’approccio sbagliato della scorsa qualificazione e qualcosa non deve aver funzionato anche per Lucca (e Folorunsho) almeno a decrittare le parole del ct: «Lui e Lucca avevano un problemino... ma anche lì è importante sapersi relazionare benino con il gruppo»).

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