Yildiz-Juve, summit rinnovo! Il retroscena archiviato: entourage stizzito

Lavori in corso per il prolungamento dell’accordo contrattuale con il gioiello turco fino al 2030

Avanti insieme. La Vecchia Signora e la sua giovane stella più luminosa vogliono far proseguire ancora a lungo il loro matrimonio. Un patto che è pronto a sfociare quest’estate in un rinnovo del contratto. Previsto nei prossimi giorni, con tutta probabilità ai primi di luglio, un summit tra l’entourage di Kenan Yildiz e la dirigenza della Juventus. Oggetto dell’incontro - manco a dirlo - il prolungamento del contratto. Il Diez turco è attualmente vincolato alla società bianconera fino al 2029, ma percepisce solamente 1,5 milioni a stagione più bonus. Troppo poco per un talento del genere. Basti pensare che in Europa solamente l’astro nascente spagnolo Lamine Yamal (classe 2007 ma guadagna 8 milioni netti all’anno) ha numeri migliori del fantasista juventino tra gli attaccanti Under 20. Della serie: una perla come Yildiz è più unica che rara.

 

 

I dettagli del nuovo contratto di Yildiz con la Juve

Lo sanno bene anche dalle parti della Continassa. Tanto che da giorni sono già entrati in azione per blindarlo col rinnovo fino al 2030. Lavori in corso per trovare un quadra il prima possibile. Pronto per Kenan pure un robusto quanto meritato adeguamento dell’ingaggio a 3,5-3,6 milioni all’anno più premi. Il riconoscimento tangibile al fatto che in questa stagione l’ex Bayern Monaco ha dimostrato di essere ormai un top player in fieri. Uno di quelli che fa la differenza e sposta gli equilibri come amano dire gli allenatori. Non è un caso che le prestazioni più belle della Juve nell’ultimo anno solare siano coincise con Yildiz in gran spolvero. Come dimenticare ad esempio la doppietta a San Siro da subentrante e che permise ai bianconeri di acciuffare il 4-4 contro l’Inter. Per non parlare del Derby della Mole vinto proprio grazie all’acuto del gioiello nativo di Ratisbona. Insomma, quando gira il turco è tutta un’altra Juventus. Difficile se non impossibile rinunciarci dal primo minuto.

 

 

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Tudor costruisce la sua Juve intorno a Yildiz

Non a caso Igor Tudor l’ha subito messo al centro, in tutti i sensi, del suo progetto. L’allenatore di Spalato, infatti, ha liberato in pieno l’estro del classe 2005, che era fi nito ingabbiato dai compiti tattici da esterno e confinato sulla riga del fallo laterale nei primi mesi del 2025. Col senno del poi un mezzo suicidio tecnico - verrebbe da dire - in relazione a come l’aveva impostato Thiago Motta nel suo 4-2-3-1. Tra l’altro negli ultimi mesi della gestione dell’italo-brasiliano Kenan si era immalinconito talvolta in panchina e dal suo entourage fi ltrava parecchia irritazione per i continui cambi di ruolo, ai quali l’ex tecnico l’aveva sottoposto. A volte a destra, spesso a sinistra e pochissime volte da attaccante vicino alla porta. Il ruolo in realtà più congeniale a Yildiz, infatti, è sempre stato quello della seconda punta come dichiarato in più occasioni anche da chi ha sempre creduto in lui come Vincenzo Montella, attuale commissario tecnico della Nazionale turca. Uno che lo conosce bene e ha avuto il coraggio di metterlo titolare a 18 anni.

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Yildiz e la svolta con Tudor

Da quando c’è Tudor in panchina il classe 2005 ha segnato 3 gol (Genoa, Lecce e Venezia) tutti decisivi nella rincorsa al quarto posto in campionato della Vecchia Signora. Ora al Mondiale - seppur contro avversari non irresistibili - è partito col botto. Colpo da biliardo dalla distanza per impallinare l’Al Ain al debutto e la doppietta strepitosa che ha castigato il Wydad come biglietti da visita per incantare gli appassionati di ogni angolo del pianeta. Motivo per cui ora bisogna fare in fretta per il rinnovo, onde evitare il ritorno di fi amma delle big inglesi. Dalla Premier League, infatti, nelle ultime settimane hanno bussato il Chelsea (Enzo Maresca lo stima molto) e soprattutto l’Arsenal. Nei Gunners è appena arrivato come capo-scout quel Matteo Tognozzi, che era stato l’artefice dell’approdo alla Continassa di Yildiz nell’estate 2022. Un’intuizione vincente che l’ex ds del Granada vorrebbe replicare anche Oltremanica. Difficile però che la Juve glielo possa permettere. Forse neanche un’offerta da 80 milioni verrebbe presa in considerazione. Il motivo è semplice: Yildiz viene considerato incedibile in casa bianconera, nonché il talento attorno al quale ricostruire una Juventus vincente. Ecco perché il rinnovo sta diventando una priorità. Il Diez dev’essere, infatti, l’alfiere della Juve che verrà.

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Avanti insieme. La Vecchia Signora e la sua giovane stella più luminosa vogliono far proseguire ancora a lungo il loro matrimonio. Un patto che è pronto a sfociare quest’estate in un rinnovo del contratto. Previsto nei prossimi giorni, con tutta probabilità ai primi di luglio, un summit tra l’entourage di Kenan Yildiz e la dirigenza della Juventus. Oggetto dell’incontro - manco a dirlo - il prolungamento del contratto. Il Diez turco è attualmente vincolato alla società bianconera fino al 2029, ma percepisce solamente 1,5 milioni a stagione più bonus. Troppo poco per un talento del genere. Basti pensare che in Europa solamente l’astro nascente spagnolo Lamine Yamal (classe 2007 ma guadagna 8 milioni netti all’anno) ha numeri migliori del fantasista juventino tra gli attaccanti Under 20. Della serie: una perla come Yildiz è più unica che rara.

 

 

I dettagli del nuovo contratto di Yildiz con la Juve

Lo sanno bene anche dalle parti della Continassa. Tanto che da giorni sono già entrati in azione per blindarlo col rinnovo fino al 2030. Lavori in corso per trovare un quadra il prima possibile. Pronto per Kenan pure un robusto quanto meritato adeguamento dell’ingaggio a 3,5-3,6 milioni all’anno più premi. Il riconoscimento tangibile al fatto che in questa stagione l’ex Bayern Monaco ha dimostrato di essere ormai un top player in fieri. Uno di quelli che fa la differenza e sposta gli equilibri come amano dire gli allenatori. Non è un caso che le prestazioni più belle della Juve nell’ultimo anno solare siano coincise con Yildiz in gran spolvero. Come dimenticare ad esempio la doppietta a San Siro da subentrante e che permise ai bianconeri di acciuffare il 4-4 contro l’Inter. Per non parlare del Derby della Mole vinto proprio grazie all’acuto del gioiello nativo di Ratisbona. Insomma, quando gira il turco è tutta un’altra Juventus. Difficile se non impossibile rinunciarci dal primo minuto.

 

 

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