Qatar 2022, l'Africa tra sogni e beata gioventù: il Ghana per il record

Dopo Senegal e Marocco, anche la nazionale di Otto Addo potrebbe raggiungere gli ottavi di finale del Mondiale portando a tre le selezioni africane: un risultato storico mai raggiunto prima
Qatar 2022, l'Africa tra sogni e beata gioventù: il Ghana per il record© EPA
Finisce la fase a gironi, il che vuol dire che stasera ci saremo lasciati alle spalle il 75% delle partite di questo Mondiale. Stanno finendo! Sì, ma in bellezza: le grandi vanno avanti tutte, da domani al 18 dicembre ci saranno partite probabilmente sublimi. 

Mondiali Qatar 2022: l’Africa sogna 

Non che quelle di oggi scherzino, almeno a giudicare dalla tavolozza di colori e sapori che mettono sul piatto. Che cosa vuoi dire di Ghana-Uruguay (ore 16) che non si riferisca alla battaglia campale del 2010, una delle più efferate dimostrazioni della crudeltà del calcio? Tutto un continente sospingeva le Black Stars oltre le colonne d’Ercole dei quarti di finale, ma il sogno africano fu brutalmente interrotto dal rumore del pallone calciato sulla traversa da Gyan Asamoah. Prima e dopo, altri momenti Mondiali indimenticabili: la storia d’amore tra Diego Forlan e il pallone Jabulani, detestato da tutti i colleghi e capito davvero solamente dal biondo uruguagio, unico a sapere come calciarlo alla perfezione; il sacrificio di Suarez che parò sulla linea al 120’; il rigore beffardamente perfetto sempre di Asamoah quando contava molto meno, ovvero all’inizio della lotteria dei rigori; il cucchiaino del Loco Abreu sul penalty decisivo; eccetera. Oggi la temperatura sarà molto più bassa ma non certo fredda, anche perché il Ghana – la squadra con l’età media più bassa del Mondiale – concorre alla missione possibile di portare per la prima volta tre squadre africane agli ottavi, oltretutto nella prima edizione in cui l’Africa non ha alcun ct d’importazione. 

Mondiali Qatar 2022, un po’ di Albania in Serbia-Svizzera

Lunghi coltelli anche in Serbia-Svizzera (ore 20), dov’è ancora vivo e vivido il ricordo del 2018, con Xhaka e Shaqiri che rimontano il gol di Mitrovic ed esultano mimando l’aquila simbolo della Grande Albania. Nato a Basilea da genitori albanesi l’uno, nato in Kosovo l’altro, sono i due esempi più riusciti del melting-pot svizzero che in questo Mondiale ha trovato repliche anche altrove, come insegnano i casi virtuosi di Usa e Australia. Se la Svizzera si è aperta al mondo ed è diventata molto più – per citare Orson Welles – che la patria degli orologi a cucù, la Serbia non smette di essere la Serbia: pigra, incostante, litigiosa, tendente al gossip della peggior specie come le voci che sono dilagate sui social mercoledì. La partita sembra avere un copione scontato: gli svizzeri faranno certamente per la centesima volta quel che gli riesce meglio, ovvero tappare con ordine e precisione ogni spiraglio, mentre i serbi si abbandoneranno alla più acuta delle recite a soggetto, sperando che funzioni. È possibile che le sorti di questo confronto di stili saranno decise dalla vena di Sergej Milinkovic-Savic, lunatico e mercuriale come da balcanico cliché. 

Qatar 2022, Brasile e Portogallo già agli ottavi: riposarsi, ma non troppo 

Rimangono più defilate, ma non per questo irrilevanti, Camerun-Brasile (ore 20) e Portogallo-Corea del Sud (ore 16), laddove Cristiano Ronaldo proverà a diventare il primo uomo a segnare ai Mondiali alle due Coree, dopo aver castigato i cugini del Nord nel 2010. Di contro, Alisson (se giocherà), dopo le serate tranquille contro Serbia e Svizzera, vorrebbe volentieri diventare il primo portiere a non subire tiri in porta in un girone di Mondiale. Vedremo se le due Nazionali lusitanòfone (abbiamo controllato, esiste) scenderanno in campo in babbucce e bigodini come la Francia di mercoledì o proveranno qualche accelerazione. Il ct portoghese Fernando Santos ha parlato chiaro, ricordando come già alla seconda partita parecchi suoi titolari siano già con la lingua di fuori; Tite, dal canto suo, viaggia a una media di due infortuni a partita e in panchina ha tutto un ben di dio da valorizzare. In questo Mondiale anfetaminico va sfruttata qualunque occasione di tirare il fiato, come ha fatto Deschamps anche a costo di mettere Camavinga terzino e fare brutte figure. Il Mondiale sarà anche al 75%, ma per quelle che contano davvero non è ancora nemmeno iniziato.

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