Il percorso in Next Gen aiuta anche a gestire momenti di maggiore pressione, come avverrà questa sera?
«Sicuramente, poi nel mio caso più c’è pubblico e meglio mi esprimo: come nella doppia semifinale di Coppa Italia contro il Foggia, di fronte a un tifo rovente».
La squadra è arrivata fino all’ultimo atto anche grazie a una sua prodezza, palla al piede da una metà campo all’altra, contro il Padova: quello è stato uno dei suoi gol più belli, ma qual è quello che vorrebbe realizzare un giorno?
«Non penso troppo a lungo termine: mi piacerebbe segnare questa sera il gol decisivo!».
Un gol, un assist, una giocata: cosa la appaga di più in campo, per la sua idea di calcio?
«In tanti direbbero il gol, ma per me conta la prestazione complessiva: l’obiettivo è disputare grandi partite con continuità».
Vincere significherebbe fare un salto direttamente alla fase nazionale dei playoff: ma un pensierino alla Serie B lo state facendo?
«Battere il Vicenza ci faciliterebbe la vita, anche se nel caso non molleremmo nulla in campionato. E sì, l’idea del salto di categoria è un obiettivo nelle nostre teste già da inizio stagione».
Lo strumento Next Gen le ha permesso di arrivare a 70 presenze tra i professionisti a 21 anni: quanto è lontano, oggi, il Sekulov dell’Under 19?
«Sono molto più maturo, anche se all’inizio non è stato semplice: Zauli mi ha aiutato molto. E quest’anno sono più sereno: ho maggiore esperienza e conosco meglio le avversarie».