Juve Next Gen, Sekulov: "Idolo Mbappé, ma adoro Chiesa. A Fagioli dissi..."

L'attaccante classe 2002 si racconta: la prima volta a San Siro, l'arrivo in bianconero, il rapporto con Riccio
Juve Next Gen, Sekulov: "Idolo Mbappé, ma adoro Chiesa. A Fagioli dissi..."

La Juventus Next Gen viene da un pesante ko contro la capolista Feralpisalò. Ma i bianconeri perseguono ancora due obiettivi cruciali: l'approdo nei playoff e la vittoria della Coppa Italia contro il Vicenza. Per farlo si affideranno anche e soprattutto a uno degli uomini chiave della squadra di Brambilla, ovvero Nikola Sekulov. L'attaccante classe 2002 sta vivendo uno stagione a dir poco positiva, condita con la chiamata in prima squadra per la sfida contro l'Inter.

L'arrivo in bianconero e le passioni personali

Sekulov, nella consueta diretta sul canale Twitch bianconero, ha risposto alle domande dei tifosi e si è raccontato toccando tantissimi temi. Ad esempio l'approdo alla Juve giovanissimo passando per i suoi interessi personali e gli idoli di sempre: "Sono arrivato in bianconero a 14-15 anni e qui è importante diventare uomo, sono stato sempre dell'idea che bisogna avere un atteggiamento giusto. Arrivare qui non è stato facile: ero in un convitto, lontano dalla famiglia, ma è un'esperienza che ti aiuta tanto a crescere. Poi appena ti abitui è tutto molto più semplice. Qualcuno con cui ho legato particolarmente? Alessandro Riccio in primis, ci conosciamo da 7 anni. Quando io giocavo alla Pro Piacenza lui veniva a fare dei tornei con la Juve Under 14, ci incontravamo sempre e parlavamo spesso, abbiamo legato subito. La musica preferita reggaeton, mi piace anche ballare. Cantante preferito Bad Bunny. Film favorito? Ne ho tanti, ma potrei dire La ricerca della felicità. Nel giorno di sgarro mangerei la pizza, di solito prosciutto cotto e funghi. Smettere di credere in sé stessi? Mai: bisogna essere mentalizzati sempre al massimo su quel che si fa. La famiglia è importante, ma anche i supporter: quando sono andato con la prima squadra a San Siro i tifosi ci hanno supportato dal primo all'ultimo minuto".

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Idoli passati e presenti

Poi si è parlato ovviamente di campo, tra le caratteristiche peculiari di Sekulov, gli idoli attuali e passati e la chiamata in prima squadra: "Avevo fatto la rifinitura con la Next Gen, poi mi hanno detto che il pomeriggio sarei andato con la prima squadra. A fine allenamento mister Allegri mi ha comunicato che sarei andato con loro: ci tenevo a far parte del gruppo in una gara calorosa come quella di San Siro con l'Inter. Non vedevo l'ora arrivasse la partita, la sentivo tanto. La velocità penso sia il mio punto forte, ma l'obiettivo principale è migliorare i punti deboli. Il mio ruolo preferito è il trequartista, cioè dove sto giocando in queste ultime partite con la Next Gen. Non vedo l'ora che in partita ci sia un po' di spazio per approfittarne. Una delle cose che preferisco maggiormente è il contropiede, ma anche le combinazioni 1-2, come quella a Mantova con Compagnon che ha portato al gol. L'esultanza dopo quella rete è stata anche un po' liberatoria, venivamo da un momento non facile. Esultanza legata a Cristiano Ronaldo? Lui mi piaceva tantissimo, ma anche il numero 7 di ora, Chiesa. A San Siro dopo la partita ho chiesto la maglietta. Come caratteristiche mi rivedo un po' in lui. Il mio idolo è Mbappé: ha una forza e una velocità che credo nessuno abbia. Da piccolo adoravo Kakà, secondo me ho qualche caratteristica in comune con lui. Ho sempre giocato nel fronte offensivo, ovviamente l'idolo lo trovi in base alle qualità che hai, quello in cui ti ritrovi un po' di più. Giocato con Fagioli in Primavera? Lo ricordo e glielo dicevo che era forte".

Gli obiettivi di Sekulov

Infine si è parlato anche di obiettivi di squadra e personali: "Il mio gol più bello l'ho segnato quest'anno in Coppa Italia contro il Padova, son partito palla al piede e ho concluso. Quante ore di video a settimana? Ognuno ha il suo obiettivo, quindi per ogni giocatore di reparto c'è sezione col match analyst: miglioriamo anche grazie a lui e poi ci confrontiamo con lo staff. Dagli errori si impara, e in video si vede cosa fai bene e cosa meno. Come target di squadra auspico la vittoria della Coppa Italia martedì prossimo a Vicenza e raggiungere i playoff in campionato. Obiettivi personali? Dico che il destino è scritto, quindi lavorando nella maniera giusta verrà tutto quel che deve. Il consiglio a chi vuole diventare calciatore è di non mollare mai, è l'unica cosa che posso suggerire".

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La Juventus Next Gen viene da un pesante ko contro la capolista Feralpisalò. Ma i bianconeri perseguono ancora due obiettivi cruciali: l'approdo nei playoff e la vittoria della Coppa Italia contro il Vicenza. Per farlo si affideranno anche e soprattutto a uno degli uomini chiave della squadra di Brambilla, ovvero Nikola Sekulov. L'attaccante classe 2002 sta vivendo uno stagione a dir poco positiva, condita con la chiamata in prima squadra per la sfida contro l'Inter.

L'arrivo in bianconero e le passioni personali

Sekulov, nella consueta diretta sul canale Twitch bianconero, ha risposto alle domande dei tifosi e si è raccontato toccando tantissimi temi. Ad esempio l'approdo alla Juve giovanissimo passando per i suoi interessi personali e gli idoli di sempre: "Sono arrivato in bianconero a 14-15 anni e qui è importante diventare uomo, sono stato sempre dell'idea che bisogna avere un atteggiamento giusto. Arrivare qui non è stato facile: ero in un convitto, lontano dalla famiglia, ma è un'esperienza che ti aiuta tanto a crescere. Poi appena ti abitui è tutto molto più semplice. Qualcuno con cui ho legato particolarmente? Alessandro Riccio in primis, ci conosciamo da 7 anni. Quando io giocavo alla Pro Piacenza lui veniva a fare dei tornei con la Juve Under 14, ci incontravamo sempre e parlavamo spesso, abbiamo legato subito. La musica preferita reggaeton, mi piace anche ballare. Cantante preferito Bad Bunny. Film favorito? Ne ho tanti, ma potrei dire La ricerca della felicità. Nel giorno di sgarro mangerei la pizza, di solito prosciutto cotto e funghi. Smettere di credere in sé stessi? Mai: bisogna essere mentalizzati sempre al massimo su quel che si fa. La famiglia è importante, ma anche i supporter: quando sono andato con la prima squadra a San Siro i tifosi ci hanno supportato dal primo all'ultimo minuto".

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