Brambilla-Juve Next Gen, il futuro è scritto: rinnovo a un passo

Il tecnico bianconero, tornato a dicembre al posto di Montero, è vicino al prolungamento di contratto
Brambilla-Juve Next Gen, il futuro è scritto: rinnovo a un passo© Getty Images

Di fronte alle difficoltà, c’è chi si smarrisce e chi invece si ritrova. La Juventus Next Gen, nella stagione 2024/25, ha scelto di ritrovarsi, e l’ha fatto nel nome di Massimo Brambilla. Il tecnico bergamasco è sempre più vicino alla firma per il rinnovo del contratto con i bianconeri, come rivelato dall’esperto di mercato Nicolò Schira. Un prolungamento che rappresenterebbe non solo una scelta di continuità tecnica, ma anche un segnale forte da parte del club: il progetto giovani ha bisogno di una guida salda, competente e capace di trasmettere identità e coraggio. E lui ha dimostrato di essere tutto questo, ancora una volta.

Brambilla, il percorso da record

Tornato a Torino lo scorso dicembre, dopo una parentesi fugace, e poco fortunata, sulla panchina del Foggia, Brambilla ha ridato anima a una squadra smarrita. Era stato esonerato pochi mesi prima per fare spazio a Paolo Montero, promosso dalla Primavera, ma le difficoltà iniziali del campionato avevano reso necessario un cambio di rotta. Un ritorno, il suo, che all’inizio sembrava una toppa. Alla fine si è rivelato un nuovo inizio.

La Juventus Next Gen era invischiata nei bassifondi della classifica, schiacciata da un avvio di stagione complicato, tra risultati deludenti e una rosa giovane ancora in cerca della propria identità. Con Brambilla, è arrivata la svolta. In silenzio, lavorando sodo, giorno dopo giorno, partita dopo partita. Tredici risultati utili consecutivi. Otto vittorie, cinque pareggi. Numeri da promozione diretta, quelli messi insieme da gennaio in poi. Ma più dei numeri, a colpire è stata la metamorfosi collettiva: da gruppo fragile a squadra solida, consapevole, capace di imporsi anche su campi ostici come quello del Benevento, dove è arrivato un clamoroso 5-1. Una vittoria che ha avuto il sapore della liberazione, della consacrazione, dell’orgoglio ritrovato.

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Crescita dei giovani

Ai playoff, poi, la corsa si è fermata a Crotone, con uno 0-0 amaro ma dignitoso, che ha lasciato spazio alla consapevolezza di un cammino che, comunque, vale come una vittoria. Il merito è di tutti, ma la firma è di Brambilla. Suo il lavoro certosino con i giovani, sua la capacità di lanciare e rendere interessanti profili come Pietrelli, Gil Puche, Fatiacanti, Turicchia, oltre a dar libertà d'azione al classe 2006 Adzic, sceso dopo i primi mesi con la prima squadra. Di giovani, però, ce ne sono diversi e anche futuribili, come il portiere Daffara. Tutti nomi che potrebbero rientrare nei radar della prima squadra

Riconfermare Brambilla significa credere nella costruzione, nella pazienza, nella crescita. Significa, soprattutto, dare un senso alla parola “progetto”. E in casa Juventus, anche se nella Next Gen, non è mai una scelta banale. Insomma, il futuro sembra essere segnato: Brambilla e la Juve Next Gen sono pronti a ripartire, insieme. Con rinnovata fiducia, con l'entusiasmo di chi ha già dimostrato di saper rinascere. E con la voglia di far crescere, ancora una volta, una formazione giovane e di prospettiva. 

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Di fronte alle difficoltà, c’è chi si smarrisce e chi invece si ritrova. La Juventus Next Gen, nella stagione 2024/25, ha scelto di ritrovarsi, e l’ha fatto nel nome di Massimo Brambilla. Il tecnico bergamasco è sempre più vicino alla firma per il rinnovo del contratto con i bianconeri, come rivelato dall’esperto di mercato Nicolò Schira. Un prolungamento che rappresenterebbe non solo una scelta di continuità tecnica, ma anche un segnale forte da parte del club: il progetto giovani ha bisogno di una guida salda, competente e capace di trasmettere identità e coraggio. E lui ha dimostrato di essere tutto questo, ancora una volta.

Brambilla, il percorso da record

Tornato a Torino lo scorso dicembre, dopo una parentesi fugace, e poco fortunata, sulla panchina del Foggia, Brambilla ha ridato anima a una squadra smarrita. Era stato esonerato pochi mesi prima per fare spazio a Paolo Montero, promosso dalla Primavera, ma le difficoltà iniziali del campionato avevano reso necessario un cambio di rotta. Un ritorno, il suo, che all’inizio sembrava una toppa. Alla fine si è rivelato un nuovo inizio.

La Juventus Next Gen era invischiata nei bassifondi della classifica, schiacciata da un avvio di stagione complicato, tra risultati deludenti e una rosa giovane ancora in cerca della propria identità. Con Brambilla, è arrivata la svolta. In silenzio, lavorando sodo, giorno dopo giorno, partita dopo partita. Tredici risultati utili consecutivi. Otto vittorie, cinque pareggi. Numeri da promozione diretta, quelli messi insieme da gennaio in poi. Ma più dei numeri, a colpire è stata la metamorfosi collettiva: da gruppo fragile a squadra solida, consapevole, capace di imporsi anche su campi ostici come quello del Benevento, dove è arrivato un clamoroso 5-1. Una vittoria che ha avuto il sapore della liberazione, della consacrazione, dell’orgoglio ritrovato.

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