Adani: "Inter e Juve hanno le rose più forti, ma se non vincono..."

Intervista all'opinionista sportivo: "È giusto porsi degli interrogativi. E sul futuro di Brozovic..."
Adani: "Inter e Juve hanno le rose più forti, ma se non vincono..."© ANSA

MILANO - Tra un sondaggio e l’altro a “100% Italia Special” con Nicola Savino su Tv8, Lele Adani gioca anche con noi. Gioca la partita con l’Inter di oggi. Un’Inter che troppo spesso con Simone Inzaghi ha dimostrato di non avere un piano B. «Se non ti rinnovi dal punto di vista delle idee non puoi permetterti di essere superficiale, avere dei cali di concentrazione ed è per questo che si spiegano certe partite brutte fatte con Sampdoria, Monza e Bologna. Dal punto di vista mentale o delle idee il calcio di oggi ti chiama sempre al rinnovamento…»

Le critiche a Inzaghi giuste o esagerate? 

«Io credo sempre che l’analisi critica se costruttiva sia sempre da accettare anche perché nella nostra Serie A le rose di Inter Juventus non sono le più forti, sono nettamente le più forti. Quindi se per due anni di fila Inter e Juventus non vincono, è giusto porsi degli interrogativi, è giusto capire eventualmente anche dove rimediare. Io penso che con la rosa a disposizione di Inzaghi è giusto chiedergli qualcosa in più». 
 
Superare il turno in Champions sarebbe... 

«La normalità. L’Inter partiva da squadra favorita e favorita rimane. La gara di andata ha portato un mini vantaggio che andrà difeso cercando però di andare a fare anche un altro gol». 
 
Sorpreso dall’evoluzione di Calhanoglu? 

«La bravura di Calha è stata quella di completarsi prima di tutto nelle caratteristiche: lavorare senza palla, correre all’indietro, contrastare, aprirsi a un altro ruolo». 
 
Diciamo bravo a Inzaghi? 


«Il giocatore ci deve credere e parte del convincimento sta nel messaggio che gli arriva dall’allenatore. Quindi riconosco la bravura di Inzaghi in questa soluzione tattica» 

 

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L’Inter però così ha perso Brozovic? 

«Sa perché Brozovic sta fuori? Perché Mkhitaryan da mezzala ha avuto in questo ruolo una crescita esponenziale. È diventato uno dei centrocampisti più forti della nostra Serie A. L’Inter nel reparto a tre con Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan in questo momento funziona talmente bene che per Brozovic oggi diventa difficile inserirsi al di là della posizione di Calha». 
 
L’Inter può quindi rinunciare a Brozovic? 

«No, perché per l’Inter è un giocatore fondamentale. L’Inter è cresciuta in questi anni al passo di Brozovic. Anche se la connessione migliore ai tempi di Conte è stata con Lukaku, Brozo è stato quello che ha legato tutti i reparti». 


Un giocatore come Kessie starebbe bene nell’Inter? 

«Un giocatore come Kessie serve a tutte le squadre perché è un calciatore di forza, di personalità. Sarebbe un incremento notevole nella rosa e quindi nelle rotazioni in mezzo al campo al di là delle partenze che ci potranno essere» 
 
Asllani ha perso un anno? 

«Non ha perso un anno però il suo allenatore doveva impiegarlo di più. Invece ho visto che Inzaghi gli preferisce spesso Gagliardini, questo è un peccato perché questo ragazzo merita maggior considerazione…». 
 
Cosa gli consiglia? 

«Di rimanere. Potenzialmente Asllani è un titolare e quindi deve solo avere la pazienza di aspettare la sua occasione. Poi certamente per dimostrare il suo valore c’è bisogno di giocare con continuità, per 7-8 partite di fila». 

 E con Lukaku cosa farebbe? 

«Io penso che vada tenuto. Il senso di aver preso Lukaku non è quello di privarsene dopo un anno ma valutare la continuità nel biennio. Lo stesso vale per il rinnovo di Dzeko: ha sempre offerto delle garanzie e quindi perché privarsene?».

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MILANO - Tra un sondaggio e l’altro a “100% Italia Special” con Nicola Savino su Tv8, Lele Adani gioca anche con noi. Gioca la partita con l’Inter di oggi. Un’Inter che troppo spesso con Simone Inzaghi ha dimostrato di non avere un piano B. «Se non ti rinnovi dal punto di vista delle idee non puoi permetterti di essere superficiale, avere dei cali di concentrazione ed è per questo che si spiegano certe partite brutte fatte con Sampdoria, Monza e Bologna. Dal punto di vista mentale o delle idee il calcio di oggi ti chiama sempre al rinnovamento…»

Le critiche a Inzaghi giuste o esagerate? 

«Io credo sempre che l’analisi critica se costruttiva sia sempre da accettare anche perché nella nostra Serie A le rose di Inter Juventus non sono le più forti, sono nettamente le più forti. Quindi se per due anni di fila Inter e Juventus non vincono, è giusto porsi degli interrogativi, è giusto capire eventualmente anche dove rimediare. Io penso che con la rosa a disposizione di Inzaghi è giusto chiedergli qualcosa in più». 
 
Superare il turno in Champions sarebbe... 

«La normalità. L’Inter partiva da squadra favorita e favorita rimane. La gara di andata ha portato un mini vantaggio che andrà difeso cercando però di andare a fare anche un altro gol». 
 
Sorpreso dall’evoluzione di Calhanoglu? 

«La bravura di Calha è stata quella di completarsi prima di tutto nelle caratteristiche: lavorare senza palla, correre all’indietro, contrastare, aprirsi a un altro ruolo». 
 
Diciamo bravo a Inzaghi? 


«Il giocatore ci deve credere e parte del convincimento sta nel messaggio che gli arriva dall’allenatore. Quindi riconosco la bravura di Inzaghi in questa soluzione tattica» 

 

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