De Siervo attacca Mourinho: "Dichiarazioni alibi per la sconfitta"

L'amministratore delegato della Serie A, oltre che del tecnico della Roma, ha parlato anche di diritti tv, di pirateria, dell'aggressione subita da Grosso e di Euro2032: tutte le dichiarazioni
De Siervo attacca Mourinho: "Dichiarazioni alibi per la sconfitta"© EPA

"Le polemiche di Mourinho? Lo stimo per quello che fa per la Roma e per il calcio, ma le sue dichiarazioni sono suonate come un alibi. Basta pensare al Barcellona che ha giocato in Champions e poi il Clàsico alle 4 di pomeriggio. Il tema del recupero non poteva essere gestito meglio, una partita importante deve giocarsi nel momento di maggior picco". Così Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A, parlando alla trasmissione condotta da Emilio Mancuso a "La politica nel pallone" su Rai Gr Parlamento dice la sua sulla polemiche dell'allenatore della Roma in merito all'orario della partita contro l'Inter.

Sui diritti tv

"Fosse per noi aboliremmo la legge Melandri perché è l'unica legge al mondo che disciplina il mondo del calcio e ci penalizza. Molto è stato fatto con alcuni rallentamenti ma è una legge ormai superata dai tempi. L'estero è il vero vulnus del nostro campionato. Alla fine degli anni '90 si è ritenuto di concentrarsi sull'Italia mentre le altre leghe investivano tempo e risorse in direzione dell'estero. Oggi il percorso è più difficile, lo abbiamo fatto aprendo due uffici importanti a New York ed Abu Dhabi e puntiamo ad aprire almeno altri 3 o 4 uffici, specie a Singapore e a Tokyo perché il Giappone è un mercato maturo che merita attenzione. Per il Sud America, invece, pensiamo a Buenos Aires mentre per l'Africa pensiamo al Ghana. Non c'è una decisione già presa, ma questi sono gli obiettivi. Mi auguro che la crescita non sia inferiore al 20%", ha aggiunto De Siervo.

Sulla lotta alla pirateria e De Laurentiis

"ll numero di abbonati al calcio crescerà, il problema principale rimane la pirateria. Siamo il Paese con il maggior numero di atti di pirateria, questo ha di fatto ridotto il numero di persone che pagano un abbonamento. Se il calcio viene saccheggiato da tifosi che pagano 10 euro per vedere il calcio aiutando la malavita organizzata si fanno perdere introiti alla Serie A. Il calcio per sopravvivere ha bisogno della pay-tv, se tutti pagassero in maniera regolare si potrebbero abbassare i prezzi. De Laurentiis? Non l'ho sentito in questa settimana, credo che lui avesse un nuovo modello distributivo che abbiamo valutato per mesi. Una scelta visionaria che io sarei stato ben felice di interpretare, credo che possa essere il futuro, ma la maggioranza ha ritenuto più prudente fare scelte diverse. Il progetto di media company della Lega Serie A non si è arrestato", ha proseguito De Siervo, che ha parlato poi dell'aggressione subita da Fabio Grosso e degli stadi italiani in vista di Euro2032.

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Su Fabio Grosso

"Caso Lione? Purtroppo sono episodi che ricorrono in Francia, credo che i colleghi francesi lo sapranno affrontare con la durezza che merita. Un fatto gravissimo. In tutti i Paesi dobbiamo a essere vigili, noi abbiamo un rapporto straordinario con le forze dell'ordine. Non si vede il lavoro che svolgono tutte le settimane per rendere gli stadi posti migliori, purtroppo in alcune grandi città ci sono sacche criminali, non li chiamerei tifosi, che scatenano questa guerriglia urbana. Facciamo i migliori auguri a Grosso, sappiamo quanto sia forte e sono sicuro saprà riprendersi. Resta una brutta pagina del nostro calcio europeo", ha aggiunto De Siervo.

Su Euro2032 e gli stadi italiani

"Il problema degli stadi in Italia risale alla notte dei tempi, agli anni '90 quando abbiamo ristrutturato i nostri impianti in maniera maldestra. Abbiamo l'obbligo assoluto di ricostruirli, per fortuna ci sono proprietà illuminate che hanno messo progetti correnti, c'è l'occasione dell'Europeo del 2032 che ci obbligherà a farli e sono convinto che Abodi saprà vigilare affinché tutto avvenga nei tempi", ha concluso De Siervo.

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"Le polemiche di Mourinho? Lo stimo per quello che fa per la Roma e per il calcio, ma le sue dichiarazioni sono suonate come un alibi. Basta pensare al Barcellona che ha giocato in Champions e poi il Clàsico alle 4 di pomeriggio. Il tema del recupero non poteva essere gestito meglio, una partita importante deve giocarsi nel momento di maggior picco". Così Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A, parlando alla trasmissione condotta da Emilio Mancuso a "La politica nel pallone" su Rai Gr Parlamento dice la sua sulla polemiche dell'allenatore della Roma in merito all'orario della partita contro l'Inter.

Sui diritti tv

"Fosse per noi aboliremmo la legge Melandri perché è l'unica legge al mondo che disciplina il mondo del calcio e ci penalizza. Molto è stato fatto con alcuni rallentamenti ma è una legge ormai superata dai tempi. L'estero è il vero vulnus del nostro campionato. Alla fine degli anni '90 si è ritenuto di concentrarsi sull'Italia mentre le altre leghe investivano tempo e risorse in direzione dell'estero. Oggi il percorso è più difficile, lo abbiamo fatto aprendo due uffici importanti a New York ed Abu Dhabi e puntiamo ad aprire almeno altri 3 o 4 uffici, specie a Singapore e a Tokyo perché il Giappone è un mercato maturo che merita attenzione. Per il Sud America, invece, pensiamo a Buenos Aires mentre per l'Africa pensiamo al Ghana. Non c'è una decisione già presa, ma questi sono gli obiettivi. Mi auguro che la crescita non sia inferiore al 20%", ha aggiunto De Siervo.

Sulla lotta alla pirateria e De Laurentiis

"ll numero di abbonati al calcio crescerà, il problema principale rimane la pirateria. Siamo il Paese con il maggior numero di atti di pirateria, questo ha di fatto ridotto il numero di persone che pagano un abbonamento. Se il calcio viene saccheggiato da tifosi che pagano 10 euro per vedere il calcio aiutando la malavita organizzata si fanno perdere introiti alla Serie A. Il calcio per sopravvivere ha bisogno della pay-tv, se tutti pagassero in maniera regolare si potrebbero abbassare i prezzi. De Laurentiis? Non l'ho sentito in questa settimana, credo che lui avesse un nuovo modello distributivo che abbiamo valutato per mesi. Una scelta visionaria che io sarei stato ben felice di interpretare, credo che possa essere il futuro, ma la maggioranza ha ritenuto più prudente fare scelte diverse. Il progetto di media company della Lega Serie A non si è arrestato", ha proseguito De Siervo, che ha parlato poi dell'aggressione subita da Fabio Grosso e degli stadi italiani in vista di Euro2032.

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