Al comando dalla prima all’ultima curva, compresi i pit stop. In Formula 1 sempre Max Verstappen. In serie A, il padrone cambia ad ogni stagione: ieri Napoli, oggi Inter, l’altro ieri Milan e Juventus. Però in F1 c’è il mondiale piloti e - soltanto di consolazione - il mondiale costruttori. Viene prima il singolo e poi la squadra. Invece nel calcio assomiglia a una rovesciata: conta lo scudetto e non c’è paragone con la classifica dei marcatori. Viceversa, ormai assegnato il titolo costruttori all’Inter, ci sarebbe ancora un minimo di competizione per il titolo piloti. Tipo lo scudetto (di consolazione) dei bomber: se la giocano ancora il numero dieci dell’Inter e il numero nove della Juve.
Vlahovic e la sfida a Lautaro
Per il “Toro” Martinez la rivalità è prevista fin dal soprannome: Toro, appunto. Come se Vlahovic si chiamasse “Milan”, che peraltro fa rima con Dusan. Comunque il soprannome del bianconero è “Duca”, tocco di nobiltà nel derby d’Italia degli attaccanti. Uno guida con 23 gol, l’altro insegue con 15. La differenza è notevole, ma più sottile del divario in classifica che si è dilatato nel 2024, quando invece Vlahovic ha iniziato a rincorrere per arrivare lassù dove un anno fa c’era Osimhen davanti a Lautaro. Invece la stagione precedente aveva trionfato Immobile, proprio sul bomber allora metà fiorentino e metà juventino. Non è da oggi, insomma, che i due ci girano attorno.