Pogba, la confessione agli amici. La mossa Juve: cosa farà e quanto risparmia

Il francese squalificato per 4 anni. Il Tribunale Nazionale Antidoping ha pienamente accolto la richiesta della Procura per la positività al testosterone

TORINO - Pogbout: quattro anni di squalifica per doping! Peggio era impossibile. Del resto Paul Pogba, scegliendo di concerto con i suoi avvocati di giocare la carta del dibattimento e tenendo in mano quella del patteggiamento che avrebbe potuto dimezzare la pena, sapeva perfettamente il rischio a cui sarebbe andato incontro. E così ieri, verso l’ora di pranzo, ecco la notizia della decisione del Tribunale Nazionale Antidoping che, contrariamente alle aspettative del centrocampista francese, ha accolto totalmente la richiesta della Procura Nazionale Antidoping.

Per il Polpo, che tra due settimane compirà 31 anni, un colpo al cuore che ha tutta l’aria di essere letale per la carriera. Mai, in precedenza, si era d’altronde riscontrata una squalifica tanto severa a margine di un procedimento per assunzione di sostanza illegale nel calcio: i casi del passato, semmai, raccontavano di 4 mesi comminati a Davids, 7 a Mutu, 9 a Onana, 15 a Maradona o, al limite, 18 a Nasri. Nulla di paragonabile allo scenario attuale, insomma.

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Pogba, la speranza al Tas

Finisce dunque nel modo peggiore, tra quelli che il francese poteva immaginare, questa brutta storia iniziata nel lontano 20 agosto, quando rimase in panchina alla prima di campionato, Udinese-Juventus 0-3, diventando però “titolare” nel controllo antidoping. Ne conseguì la sospensione a settembre, con conseguente impossibilità di frequentare anche il centro di allenamento della Continassa dove corrono i compagni. Mesi dunque da esiliato. Il caso vede al centro del dibattito l’assunzione di un integratore che conteneva il Dhea, ovvero il 5-deidroepiandrosterone, ormone steroideo precursore del testosterone, evidenziato da analisi e controanalisi effettuate nel laboratorio dell’Acqua Acetosa.

Non è stata dunque accolta la tesi difensiva che puntava sull’assunzione accidentale. Il giocatore ha già fatto sapere che farà ricorso al Tas di Losanna e, a questo punto, diventa ancora più importante la tempistica: si parte da 30 giorni per conoscere le motivazioni della sentenza, poi altri 20 potranno passare prima di avanzare il ricorso vero e proprio. E, tenuto conto dello storico del Tas, si può ipotizzare il prossimo verdetto per l’inizio del campionato venturo, ovvero intorno alla fine del mese di agosto. La speranza è di vedere almeno dimezzata la mazzata di 4 anni.

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Pogba, la Juve aspetta

E la Juventus cosa fa? Aspetta che l’iter processuale offra la verità definitiva, ovvero il pronunciamento del Tas svizzero. Che, in realtà, sarebbe ancora appellabile: entro 30 giorni, per la precisione, presso il Tribunale Federale Svizzero. Soltanto dopo il verdetto di Losanna, insomma, il club bianconero affronterà la questione con Pogba che, nel frattempo, è già retribuito seguendo il protocollo che si concretizza in questi casi, ovvero il minino sindacale che prevede circa 40 mila euro lordi all’anno: più o meno 2 mila euro netti al mese. Briciole rispetto a ciò che prevede in realtà il suo ingaggio originale, 8 milioni di euro a stagione che - grazie al decreto crescita - pesano per poco più di 10 milioni sulle casse bianconere.

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Pogba, le scelte discutibili e l'ingaggio

Dunque questa squalifica sgraverà il bilancio della società bianconera per una trentina di milioni di euro in totale, non una cattiva notizia - almeno in questo caso - se si considera l’apporto che è stato in grado di offrire il transalpino dal suo ritorno a Torino nell’estate del 2022. Già, perché - a proposito di scelte discutibili, che i fatti hanno poi dimostrato essere poco lungimiranti e strategiche - non si può scordare quella che fece proprio Pogba nel luglio 2022, rifiutando di operarsi al menisco e perdendo di fatto la stagione per l’esito nefasto dei risultati della terapia conservativa: alla fine si dovette operare! Da quel momento una serie di alti e bassi in cui i secondi hanno avuto spesso la meglio. Ma il Polpo non si vuole arrendere ed è convinto che la sua carriera non finirà così. Agli amici ha detto: “Vedrete, tornerò a giocare”.

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TORINO - Pogbout: quattro anni di squalifica per doping! Peggio era impossibile. Del resto Paul Pogba, scegliendo di concerto con i suoi avvocati di giocare la carta del dibattimento e tenendo in mano quella del patteggiamento che avrebbe potuto dimezzare la pena, sapeva perfettamente il rischio a cui sarebbe andato incontro. E così ieri, verso l’ora di pranzo, ecco la notizia della decisione del Tribunale Nazionale Antidoping che, contrariamente alle aspettative del centrocampista francese, ha accolto totalmente la richiesta della Procura Nazionale Antidoping.

Per il Polpo, che tra due settimane compirà 31 anni, un colpo al cuore che ha tutta l’aria di essere letale per la carriera. Mai, in precedenza, si era d’altronde riscontrata una squalifica tanto severa a margine di un procedimento per assunzione di sostanza illegale nel calcio: i casi del passato, semmai, raccontavano di 4 mesi comminati a Davids, 7 a Mutu, 9 a Onana, 15 a Maradona o, al limite, 18 a Nasri. Nulla di paragonabile allo scenario attuale, insomma.

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