"Ci sono le sentenze": ad avercele...
Rimarrebbe l’ultimo appiglio: “ci sono le sentenze”, ma non si sa bene a quali sentenze ci si riferisca. Non vi è alcuna pronuncia che stabilisca la legittimità di quella decisione alla luce di quanto emerso successivamente. Ogni giudice, dopo il 2006, si è dichiarato incompetente mentre, se proprio vogliamo legarci alle pronunce giurisdizionali, una sentenza del Tribunale di Milano, nell’archiviare una querela di Gianfelice Facchetti contro Moggi, ha certificato l’attività di lobbying arbitrale dei dirigenti nerazzurri.
E sia chiaro: da garantisti della prima ora, evitiamo accuratamente di speculare su quei 4 scudetti consecutivi conquistati nel calcio rovesciato dal 2006, sulla base di fatti conosciuti in modo parziale perché occultati da chi aveva il dovere di analizzarli e indagare. Ci si limita al minimo indispensabile, ad ascoltare annoiati chi in privato mostra idee chiarissime ma in pubblico fa finta di nulla, a consultare increduli l’albo d’oro mai aggiornato. A sorridere, piaccia o non piaccia, di quel tavolino surreale già appena assegnato ma nel 2024 davvero troppo grottesco per rimanere seri sentendo parlare di seconda stella.
Allora coraggio e in bocca al lupo per l’anno prossimo, Leao e Theo, Lautaro e Barella: ve ne manca solo uno ma sbrigatevi, per piacere, perché Zoff, Bettega, Brady e Furino aspettano con ansia da oltre quarant’anni di non essere più soli.