Billing strozza in gola l'urlo di gioia di Inzaghi: l'Inter non passa a Napoli!

Clamoroso al Maradona, i nerazzurri pregustano la vittoria per tutta la partita dopo il capolavoro di Dimarco su punizione ma nel finale arriva lo schiaffo del danese a tenere la lotta scudetto aperta
Billing strozza in gola l'urlo di gioia di Inzaghi: l'Inter non passa a Napoli!© LAPRESSE

Inzaghi ci aveva messo le mani, fatto la bocca e pregustata ampiamente, la vittoria Scudetto che il gol di Dimarco - pennellata d'autore su punizione - gli stava consegnando al Maradona. Sarebbe stato il turbo in vetta alla classifica ai nerazzurri, con +4 su Conte e - visto l'1-1 dell'andata al Meazza - vantaggio negli scontri diretti che sarebbe valso come un punto in più. Senza la fantasia di Kvara, perso a gennaio e non sostituito degnamente, e senza il peso specifico di Anguissa nel reparto nevralgico del campo, gli azzurri continuavano a sbattere contro il fortino interista senza passare. Ma, c'è un ma: ed è quello che le squadre di Conte non muoiono mai...

Davanti rallentano, la Juve può rientrare

Antonio la riprende con le mosse giuste, andando a cercare il gol fino alla fine, con gli esterni e soprattutto con Billing che spacca in due gli avversari fisicamente, inserendosi in maniera vincente nel finale per un pari pesantissimo e meritatissimo, che lascia la lotta per il titolo apertissima: Inter 58, Napoli 57, Atalanta 56 e addirittura un'occasione d'oro per la Juventus, che potrebbe salire a 52 vincendo col Verona, a -6 dalla vetta. Dopo la figuraccia a Empoli però, puntare sui bianconeri sembra un terno al lotto molto difficile da imbroccare al momento.

 

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Rrahmani e Bastoni, Doveri non tira fuori cartellini

Conte, che deve fare i conti con l'assenza pesantissima di Anguissa, non si fida di Billing: gioca Gilmour con Lobotka e McTominay. Spinazzola e Politano sugli esterni, Lukaku-Raspadori davanti. Inzaghi parte con la formazione tipo, poi trema al decimo minuto: Calhanoglu crolla a terra dopo uno scontro con McTominay, si scaldano Asllani e Zielinski ma il turco sembra in grado di continuare. Rrahmani stende Thuram da dietro, Doveri lascia continuare per il vantaggio e poi a gioco fermo non estrae un giallo doveroso per il difensore, con Lautaro che insegue il direttore di gara per una ventina di metri chiedendo l'ammonizione. Ancora Rrahmani su Barella al quarto d'ora, maniere dure al Maradona con Doveri che continua a usare un metro permissivo, anche Bastoni scampa al cartellino trattenendo Politano lanciato in velocità. 

Dimarco, gioiello su punizione e spina nel fianco. Il Napoli non passa

La prima occasione vera la crea la squadra di Conte - Lukaku per McTominay in spaccata in area, Martinez controlla in tuffo sul primo palo - ma è l'Inter a colpire spietata alla prima chance, punizione dai venti metri di Dimarco direttamente sotto l'incrocio, sinistro pazzesco che Meret può solo guardare infilarsi in porta. È il 22', i nerazzurri sembrano avere in mano la gara, gli azzurri ci mettono un po' a riprendersi dalla botta ma a partire dalla mezz'ora è tanto, tanto Napoli: rovesciata di Raspadori, conclusione al volo di Lukaku, Raspadori che prima dribbla il portiere avversario e poi si lascia sfuggire il pallone, ancora il numero 81 che prova il tiro, deviato in angolo. La squadra di Inzaghi è alle corde ma regge fino all'intervallo tenendosi stretta il preziosissimo vantaggio - un mani di Dumfries in area non viene punito, Bastoni si supera su Lukaku in area piccola - e sfiorando anche il raddoppio: Dimarco è una spina nel fianco, solo Buongiorno alla disperata gli nega il diagonale della doppietta nel recupero.

 

 

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Inzaghi fa il guardalinee. Doppio cambio forzato, dominio Napoli

Nessun cambio alla ripresa ma solo dopo cinque minuti entrano Pavard e l'ex Zielinski: fuori Dimarco e Calhanoglu, entrambi con problemi fisici. Il Napoli assalta l'area nerazzurra, un fortino che Inzaghi dirige a venti metri dalla sua area tecnica, praticamente facendo il guardalinee: incredibile come sia concesso al tecnico interista di violare le regole in continuazione ogni partita senza essere mai sanzionato. Lobotka ci prova dopo uno scambio con Lukaku, alto, poi è McTominay a colpire a botta sicura in area trovando i guanti di Martinez. Fuori anche Thuram per Correa quando manca poco meno di mezz'ora, dominio azzurro, Bastoni si immola su Politano libero di concludere. Al 72' arriva il primo giallo della partita, Doveri costretto a usarlo per punire Inzaghi e la sua abitudine a disprezzare il regolamento.

 

 

 

Conte, nuove ali per il finale e Billing ripaga Antonio! 

Raspadori fuori, Okafor la prima carta di Conte per il finale di partita. Anche Gilmour, acciaccato, lascia il campo per Billing: Antonio alza le torri, risponde Inzaghi con De Vrij e Frattesi per Bastoni e Mkhitaryan, contromossa di Conte con Olivera e la sua freschezza per Politano e Ngonge per Spinazzola, forze fresche per spingere e cercare un pari preziosissimo. L'ex Verona spreca subito un ottimo contropiede, sembra stregata ma a tre minuti dal novantesimo Lobotka accelera rompendo tutte le righe entrando in area e servendo Billing, il danese di prima impegna Martinez ed è lestissimo a ribattere in rete la parata disperata dello spagnolo. Inzaghi mastica amaro, 1-1 quando già pregustava la fuga scudetto, e deve anche ringraziare che sia McTominay sia Ngonge falliscano il colpo del ko al 95': le squadre di Conte non muoiono mai. 

 

 

 

 

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Inzaghi ci aveva messo le mani, fatto la bocca e pregustata ampiamente, la vittoria Scudetto che il gol di Dimarco - pennellata d'autore su punizione - gli stava consegnando al Maradona. Sarebbe stato il turbo in vetta alla classifica ai nerazzurri, con +4 su Conte e - visto l'1-1 dell'andata al Meazza - vantaggio negli scontri diretti che sarebbe valso come un punto in più. Senza la fantasia di Kvara, perso a gennaio e non sostituito degnamente, e senza il peso specifico di Anguissa nel reparto nevralgico del campo, gli azzurri continuavano a sbattere contro il fortino interista senza passare. Ma, c'è un ma: ed è quello che le squadre di Conte non muoiono mai...

Davanti rallentano, la Juve può rientrare

Antonio la riprende con le mosse giuste, andando a cercare il gol fino alla fine, con gli esterni e soprattutto con Billing che spacca in due gli avversari fisicamente, inserendosi in maniera vincente nel finale per un pari pesantissimo e meritatissimo, che lascia la lotta per il titolo apertissima: Inter 58, Napoli 57, Atalanta 56 e addirittura un'occasione d'oro per la Juventus, che potrebbe salire a 52 vincendo col Verona, a -6 dalla vetta. Dopo la figuraccia a Empoli però, puntare sui bianconeri sembra un terno al lotto molto difficile da imbroccare al momento.

 

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