Baldanzi, Cancellieri, Shpendi: Andreazzoli, l'Empoli e il tridente gioiello

Dopo un avvio di stagione da incubo, il talento di casa guida la riscossa con l’ex Lazio e l’esordiente italo-albanese che si è messo in luce contro Acerbi
Baldanzi, Cancellieri, Shpendi: Andreazzoli, l'Empoli e il tridente gioiello© Getty Images

L’Empoli ha puntato sul tridente più giovane della Serie A per cercare di raggiungere un traguardo storico: quello della salvezza. Mai, infatti, i toscani hanno centrato la permanenza nelle massima serie per 3 anni di fila. Maledizione da sfatare, visto che gli azzurri non sono riusciti in nessuna occasione a disputare il quarto anno consecutivo in A. Un tabù puntualmente fatale al club del presidente Corsi, che negli ultimi trent’anni ha lanciato una miriade di talenti e di allenatori. Da Montella a Di Natale passando per Spalletti e Sarri fino a Bennacer e Di Lorenzo. La gioielleria empolese è bella ricca e ora sta mettendo in vetrina un trio d’attacco Under 21. A comporlo un prodotto del prolifico settore giovanile toscano, un talento prelevato in prestito da una big e un gioiellino pescato nelle categorie inferiori.

Il coraggio di Andreazzoli

Il marchio di fabbrica della dirigenza azzurra che cura con attenzione lo sviluppo del proprio vivaio, ma vanta pure rapporti eccellenti con le big, mantenendo sempre un occhio di riguardo per ciò che accade in B e C. Et voilà, il nuovo attacco empolese è servito. A crederci “Nonno Aurelio”, come è stato ribattezzato sui social l’allenatore Andreazzoli, che con i suoi 69 anni è il tecnico più anziano del campionato. Almeno per la carta d’identità, perché per filosofia e idee di calcio l’ex vice di Spalletti resta un ragazzino. Come testimonia il coraggio di osare nel momento più delicato della stagione (la squadra era ultima in classifica con 0 punti e 0 gol segnati nelle prime 5 giornate) su un tridente dall’età media di 20 anni e 3 mesi. Una scelta rivelatasi vincente contro la Salernitana, battuta 1-0 grazie al gol di Tommaso Baldanzi su assist di Matteo Cancellieri. Con pure Stiven Shpendi a segno ma in fuorigioco. Questione di centimetri. Quelli che mancherebbero secondo i sofisti al trequartista classe 2003.

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Baldanzi, il talento e il paragone con Del Piero

Baldanzi, infatti, fin dalle Giovanili si sente ripetere di essere troppo piccolo (è alto 170 centimetri) e troppo esile per imporsi a grandi livelli. Per fortuna nel calcio comanda ancora il talento a scapito dei muscoli. E così Tommy prima ha trascinato l’Empoli allo Scudetto Primavera 2 anni fa per poi brillare in Serie A nella scorsa stagione. Gol e giocate d’alta scuola che gli sono valse la nomination al Golden Boy targato Tuttosport. Molti adesso lo paragonano addirittura a un certo Alex Del Piero, col quale in comune ha già l’esultanza con la linguaccia. 

Cancellieri, il più "vecchio"

Ha scelto, invece, di ripartire da Empoli dopo un paio di annate in chiaroscuro Cancellieri, il più “vecchio” del trio offensivo coi suoi 21 anni. Alla Lazio ha visto il campo col contagocce dopo che nel Verona - fatalità del destino - aveva segnato il suo primo e unico gol in A proprio al “Castellani” di Empoli. Il classe 2002 da seconda punta può, finalmente, esplodere. Al loro fianco l’esordiente Shpendi, talento Italo-albanese del 2003 che i toscani hanno pescato in C, dove si era messo in luce col Cesena. Corsi ha avuto il coraggio di investire oltre 2 milioni per assicurarselo. E se il buongiorno si vede dal mattino ne sentiremo parlare ancora: contro Inter e Salernitana ha fatto impazzire Acerbi e Lovato. Gli è mancato solo il gol. A Empoli grazie a loro 3 sono tornati a sperare dopo l’avvio di stagione da incubo. Teneteli d’occhio...

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L’Empoli ha puntato sul tridente più giovane della Serie A per cercare di raggiungere un traguardo storico: quello della salvezza. Mai, infatti, i toscani hanno centrato la permanenza nelle massima serie per 3 anni di fila. Maledizione da sfatare, visto che gli azzurri non sono riusciti in nessuna occasione a disputare il quarto anno consecutivo in A. Un tabù puntualmente fatale al club del presidente Corsi, che negli ultimi trent’anni ha lanciato una miriade di talenti e di allenatori. Da Montella a Di Natale passando per Spalletti e Sarri fino a Bennacer e Di Lorenzo. La gioielleria empolese è bella ricca e ora sta mettendo in vetrina un trio d’attacco Under 21. A comporlo un prodotto del prolifico settore giovanile toscano, un talento prelevato in prestito da una big e un gioiellino pescato nelle categorie inferiori.

Il coraggio di Andreazzoli

Il marchio di fabbrica della dirigenza azzurra che cura con attenzione lo sviluppo del proprio vivaio, ma vanta pure rapporti eccellenti con le big, mantenendo sempre un occhio di riguardo per ciò che accade in B e C. Et voilà, il nuovo attacco empolese è servito. A crederci “Nonno Aurelio”, come è stato ribattezzato sui social l’allenatore Andreazzoli, che con i suoi 69 anni è il tecnico più anziano del campionato. Almeno per la carta d’identità, perché per filosofia e idee di calcio l’ex vice di Spalletti resta un ragazzino. Come testimonia il coraggio di osare nel momento più delicato della stagione (la squadra era ultima in classifica con 0 punti e 0 gol segnati nelle prime 5 giornate) su un tridente dall’età media di 20 anni e 3 mesi. Una scelta rivelatasi vincente contro la Salernitana, battuta 1-0 grazie al gol di Tommaso Baldanzi su assist di Matteo Cancellieri. Con pure Stiven Shpendi a segno ma in fuorigioco. Questione di centimetri. Quelli che mancherebbero secondo i sofisti al trequartista classe 2003.

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