Inter-Milan: Lukaku al top, l'arma di riserva di Inzaghi

Il belga ha raggiunto la forma migliore, tornando ad aprire le difese. Dzeko sarà titolare ma Romelu è più di un'alternativa. E intanto stacca Milito e aggancia Facchetti

D ue mesi di rodaggio per essere al massimo della condizione. La regola di Romelu Lukaku non fa eccezione. E questa volta il centravanti belga, nei vari incastri tra infortuni e Mondiale, sta raggiungendo il livello migliore proprio nel momento determinante della stagione. Con il Sassuolo ha segnato la seconda doppietta di questa nuova avventura italiana, dopo quella di Empoli: quella domenica al Castellani è stata lo spartiacque di un'annata che aveva regalato pochissimi squilli fi no al 23 aprile. In quel momento è rinato Lukaku, che sta diventando un’arma preziosissima per Simone Inzaghi sul rettilineo finale di tutte le competizioni.

La verve ritrovata del belga consente all’allenatore nerazzurro di ruotare sistematicamente la coppia d’attacco. Dal tandem con Lautaro, simbolo dello scudetto con Conte nel 2021, Big Rom è passato al duo con Correa in campionato, con la variazione dell’ingresso del Toro nel secondo tempo per ribaltare il destino di partite segnate come quella con la Lazio, in cui Lukaku ha confezionato due assist. Il belga è diventato un apriscatole cruciale delle partite di Serie A divenute stregate per la difficoltà dell’Inter a capitalizzare le tantissime occasioni create. Anche grazie a questo cambiamento è partito il filotto di cinque vittorie consecutive in campionato. Il numero 90 ha contribuito con cinque gol nelle ultime cinque giornate, oltre che con tre passaggi vincenti: grazie alla doppietta al Sassuolo ha segnato per la prima volta in due turni consecutivi di campionato in questa seconda avventura italiana.

In Champions League ha ceduto la vetrina a Dzeko, ma è risultato comunque decisivo con i gol a Porto e Benfica, impreziositi da un lavoro importantissimo per difendere ogni pallone e consentire ai compagni di rifiatare di fronte alle offensive avversarie. Anche domani sera nel ritorno della semifinale col Milan toccherà a Dzeko partire titolare, a maggior ragione dopo la strepitosa prestazione del bosniaco all’andata. Lukaku potrà essere prezioso a gara in corso nella sua doppia versione, in relazione all’andamento della partita dopo il 2-0 nerazzurro all’andata. In Champions è stato spacca-partita contro il Porto in casa nell’andata degli ottavi e congelatore all’andata dei quarti a Lisbona contro il Benfica, quando ha anche trasformato il rigore del 2-0. Adesso l’Inter sa di poter contare sul suo bomber tornato in prestito dal Chelsea dopo un’annata deludente con i Blues.

E dire che sono lontani meno di un mese e mezzo gli errori clamorosi sotto porta contro Salernitana e Fiorentina. Ma allora Lukaku era ancora nel suo fisiologico periodo di carburazione: circa due mesi. Era stato così anche ai tempi della sua prima stagione italiana con Conte nel 2019-20. Solo con qualche giornata nelle gambe si era visto il vero Romelu. In questa stagione è stato tutto più travagliato a causa degli infortuni e del Mondiale. Ma il calendario non mente: il belga ha cominciato a giocare con regolarità a metà febbraio e ha ritrovato il feeling con il suo gioco portentoso a metà aprile. E l’Inter ha ricominciato a volare alleggerita dalla capacità di semplificare la ricerca del gol garantita da Lukaku. Il belga ieri ha sorriso ringraziando per i tanti messaggi di auguri (sabato ha compiuto 30 anni) e per il traguardo di 350 gol ufficiali in carriera tra club e Nazionale maggiore. La doppietta al Sassuolo gli ha permesso di aggiornare statistiche prestigiose in ambito nerazzurro. Grazie alla sua 76ª rete con la maglia dell’Inter ha staccato Milito (75) e raggiunto Giacinto Facchetti. Quando le matasse si dipanano, tutto inizia a scorrere con facilità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...