MILANO - La spy story sul futuro dell’Inter segna un nuovo capitolo. Secondo fonti attendibili, da qualche settimana sarebbe in corso la due diligence sui conti del club da parte del fondo di emanazione saudita (sono sempre più gli indizi che si tratti di Investcorp) che ha presentato la sua offerta per il club a Raine Group, banca d’affari americana incaricata nel trovare acquirenti per l’Inter.
Condizionale è d’obbligo perché dall’Inter, sull’argomento due diligence (ma sarebbe stata una notizia il contrario) è arrivata una smentita. Di certo qualcosa si sta muovendo intorno al club di viale della Liberazione, considerato che da più parti, in ambienti finanziari e legali milanesi, viene confermato l’ingresso in scena di un interlocutore forte per Suning. Da quanto risulta, il fondo composto da imprenditori sauditi (il fondo Mubadala oppure - come già sottolineato - Investcorp, che ha sede in Bahrein ma gode di fondi provenienti dalla vicina Arabia: «Inter? Non confemiamo né smentiamo la notizia», la risposta sibillina rilasciata dal loro portavoce) è disposto ad accontentare i desiderata di Zhang, valutando il club - compresi i bonus - 1,3 miliardi ovvero più di quanto sia stato pagato il Milan da RedBird. Valutazione che tiene conto del nuovo status internazionale raggiunto dai nerazzurri e pure dei discorsi ancora in divenire sullo stadio di proprietà che potrebbe essere a Rozzano, ma pure in un San Siro ristrutturato una volta “liberato” dal Milan.