Marotta: "Inter, realtà Scudetto e stella. Poi c'è il sogno Champions..."

Le parole dell'Ad nerazzurro che ha toccato diversi temi: dalla decisione di Lukaku agli arbitri, da Inzaghi alla panchina della Nazionale
Marotta: "Inter, realtà Scudetto e stella. Poi c'è il sogno Champions..."© Getty Images

Beppe Marotta a tutto tondo. L'Ad dell'Inter è intervenuto ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Radio 1 per commentare diversi temi di attualità, tanto dei nerazzurri quanto della Nazionale e del calcio in generale. Sul caso di Romelu Lukaku, che ha animato l'ultima sessione di calciomercato prima di passare alla Roma, Marotta ha dichiarato: "Ci siamo rimasti male perchè c'era un rapporto caloroso, ma siamo stati bravi a trovare le alternative. Ormai fa parte del passato, il mondo del calcio ormai è strano e dobbiamo adeguarci a quello che è successo".

"L'Inter esiste da 100 anni ed è sempre andata avanti aldilà di allenatori, calciatori e dirigenti" ha concluso l'amministratore delegato nerazzurro, che ha poi parlato degli obiettivi della sua squadra. "La vita è fatta di sogni e di realtà: la realtà è che noi vogliamo vincere lo Scudetto per mettere la seconda stella sulla maglia - le parole di Marotta -, l'Europa è un sogno che l'anno scorso si è quasi avverato. Da parte nostra c'è comunque l'obbligo di dare il massimo per tutti gli obiettivi".

Marotta: "Arbitri italiani di tutto rispetto, comunque normale ci siano critiche"

"Arbitri? La classe italiana attuale è di tutto rispetto, considerato il contesto europeo e mondiale. É un organico ringiovanito, vedo però buoni arbitri e che sia rispettata anche dagli organismi internazionali. É normale che ci siano critiche, anche aspre, ma queste decisioni vanno comunque prese per il bene del calcio anche se lentamente" ha poi commentato il 66enne di Varese.

Poi, sulla panchina della Nazionale affidata a Luciano Spalletti. "Sono contento di Spalletti in Nazionale, in lui vedo tanti valori positivi: entusiasmo, determinazione, tattica e la valorizzazione dei giovani - ha detto l'Ad nerazzurro -. Penso che la scelta di Gravina si stata lungimirante e intelligente, ora noi club dobbiamo essere bravi a mettere a disposizione della Nazionale dei calciatori competitivi. La Federazione deve diventare un punto di riferimento per la crescita dei nostri giovani. Mancini? Quando ci sono scelte così decise è giusto rispettarle. Avrà avuto le sue ragini, ma non consideriamo Spalletti un ripiego".

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Inter, le parole di Marotta

A proposito di allenatori, non poteva mancare il commento su Simone Inzaghi: "Oggi l'Inter è la sua squadra, lui è il vero leader e i giocatori seguono le sue indicazioni. Sono sicuro saprà trovare le giuste soluzioni anche per l'infortunio di Arnautovic, di cui dispiace perché si era inserito bene". E sui rinnovi di contratto di alcuni suoi giocatori: "Dimarco dimostra un grande senso di appartenenza verso il club, di lui siamo molto felici ed orgogliosi. È in continua crescita, è ancora molto giovane e ci vedremo presto per parlare con lui di un prolungamento del contratto. Con Mkhitaryan (in scadenza a giugno ndr.) stiamo approfondendo tutte queste tematiche, ma le faremo al tempo giusto con il massimo rispetto. Poi quando c'è la volontà del giocatore di restare per una società è tutto più facile".

Marotta e l'Arabia Saudita

Marotta si è infine espresso sul grande tema delle recenti sessioni di calciomercato legato al prorompente ingresso degli arabi: "Il suo effetto è ancora da valutare bene, abbiamo perso di qualità del nostro prodotto perchè hanno preso giocatori anche importanti. Abbiamo avuto un beneficio finanziario, ma allo stesso tempo serve mettere dei limiti per tutelare il nostro patrimonio tecnico. Il calcio arabo è un calcio di grande ricchezza, la competitività non ci deve fare paura anche se c'è un grande divario nel potere di spesa. I rimedi non si trovano solo con la sostenibilità ma anche nella crescita delle competenze manageriali all'altezza del calcio moderno".

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Beppe Marotta a tutto tondo. L'Ad dell'Inter è intervenuto ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Radio 1 per commentare diversi temi di attualità, tanto dei nerazzurri quanto della Nazionale e del calcio in generale. Sul caso di Romelu Lukaku, che ha animato l'ultima sessione di calciomercato prima di passare alla Roma, Marotta ha dichiarato: "Ci siamo rimasti male perchè c'era un rapporto caloroso, ma siamo stati bravi a trovare le alternative. Ormai fa parte del passato, il mondo del calcio ormai è strano e dobbiamo adeguarci a quello che è successo".

"L'Inter esiste da 100 anni ed è sempre andata avanti aldilà di allenatori, calciatori e dirigenti" ha concluso l'amministratore delegato nerazzurro, che ha poi parlato degli obiettivi della sua squadra. "La vita è fatta di sogni e di realtà: la realtà è che noi vogliamo vincere lo Scudetto per mettere la seconda stella sulla maglia - le parole di Marotta -, l'Europa è un sogno che l'anno scorso si è quasi avverato. Da parte nostra c'è comunque l'obbligo di dare il massimo per tutti gli obiettivi".

Marotta: "Arbitri italiani di tutto rispetto, comunque normale ci siano critiche"

"Arbitri? La classe italiana attuale è di tutto rispetto, considerato il contesto europeo e mondiale. É un organico ringiovanito, vedo però buoni arbitri e che sia rispettata anche dagli organismi internazionali. É normale che ci siano critiche, anche aspre, ma queste decisioni vanno comunque prese per il bene del calcio anche se lentamente" ha poi commentato il 66enne di Varese.

Poi, sulla panchina della Nazionale affidata a Luciano Spalletti. "Sono contento di Spalletti in Nazionale, in lui vedo tanti valori positivi: entusiasmo, determinazione, tattica e la valorizzazione dei giovani - ha detto l'Ad nerazzurro -. Penso che la scelta di Gravina si stata lungimirante e intelligente, ora noi club dobbiamo essere bravi a mettere a disposizione della Nazionale dei calciatori competitivi. La Federazione deve diventare un punto di riferimento per la crescita dei nostri giovani. Mancini? Quando ci sono scelte così decise è giusto rispettarle. Avrà avuto le sue ragini, ma non consideriamo Spalletti un ripiego".

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