Darmian e l'Inter insieme fino al 2025: il "tappabuchi d'oro" di Inzaghi

La società ha già deciso: dopo quello annunciato lo scorso febbraio arriverà un altro prolungamento di contratto
Darmian© Inter via Getty Images

MILANO - La faccia da bravo ragazzo. L’affidabilità in campo. Il mix di talento e abnegazione. Matteo Darmian si è già meritato sul verde il secondo rinnovo con l’Inter. Dopo quello annunciato lo scorso febbraio, con la nuova scadenza fissata per il giugno del 2024, arriverà infatti un nuovo prolungamento per il ragazzo di Rescaldina. A oggi infatti il club nerazzurro è assolutamente soddisfatto delle prestazioni del giocatore, tanto dall’aver già deciso, quando sarà il tempo opportuno, di attivare la clausola unilaterale di rinnovo annuale inserita nell’ultimo contratto dell’atleta. Per la felicità di tutte le parti in causa, compresa chiaramente quella del calciatore, entusiasta di poter proseguire la carriera ancora nella Milano nerazzurra.

Da acquisto di secondo piano a elemento fondamentale

E pensare che Darmian era arrivato all’Inter tra lo scetticismo generale e certamente come acquisto di secondo piano. Poi, allenamento dopo allenamento e partita dopo partita, è diventato sempre più importante nello scacchiere di Antonio Conte – realizzando tra l’altro il gol vittoria contro l’Hellas Verona, per una rete definita dal tecnico salentino quella dello scudetto poi conquistato nel 2021 –, mentre oggi è sicuramente un elemento fondamentale della rosa di Inzaghi. Sia perché ogni qual volta viene chiamato in causa apporta un contributo importante – vedi l’ultima gara di A, quando dopo pochi minuti dal suo ingresso, avvenuto tra l’altro senza potersi riscaldare, si è procurato il rigore del momentaneo 1-0 dell’Inter –, sia perché con un comportamento ammirevole, educato e mai sopra le righe si è guadagnato la fiducia della società, nonché il rispetto dei compagni di squadra che lo reputano un leader silenzioso dal quale prendere esempio.

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Darmian, un perfetto tappabuchi

Nella scorsa stagione Darmian, quel jolly di cui qualsiasi allenatore vorrebbe disporre, non ha mai fatto rimpiangere Skriniar, anzi, ha dimostrato al mondo come si possa essere un tappabuchi perfetto, nell’accezione solo positiva del termine, trasformandosi poi consequenzialmente nel prototipo del calciatore modello. Adesso, dopo l’infortunio occorso a Pavard, l’ex Manchester United e Parma è chiamato a replicare - almeno sino al termine del 2023 - i fasti dell’annata precedente, con quelle prestazioni estremamente positive. Il tutto seguendo quel mantra dell’essere "sempre a disposizione del proprio tecnico", ripetuto intervista dopo intervista e palesato poi in campo, che ha permesso a Darmian di meritarsi gli applausi convinti e la stima totale di tutto l’ambiente nerazzurro.

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MILANO - La faccia da bravo ragazzo. L’affidabilità in campo. Il mix di talento e abnegazione. Matteo Darmian si è già meritato sul verde il secondo rinnovo con l’Inter. Dopo quello annunciato lo scorso febbraio, con la nuova scadenza fissata per il giugno del 2024, arriverà infatti un nuovo prolungamento per il ragazzo di Rescaldina. A oggi infatti il club nerazzurro è assolutamente soddisfatto delle prestazioni del giocatore, tanto dall’aver già deciso, quando sarà il tempo opportuno, di attivare la clausola unilaterale di rinnovo annuale inserita nell’ultimo contratto dell’atleta. Per la felicità di tutte le parti in causa, compresa chiaramente quella del calciatore, entusiasta di poter proseguire la carriera ancora nella Milano nerazzurra.

Da acquisto di secondo piano a elemento fondamentale

E pensare che Darmian era arrivato all’Inter tra lo scetticismo generale e certamente come acquisto di secondo piano. Poi, allenamento dopo allenamento e partita dopo partita, è diventato sempre più importante nello scacchiere di Antonio Conte – realizzando tra l’altro il gol vittoria contro l’Hellas Verona, per una rete definita dal tecnico salentino quella dello scudetto poi conquistato nel 2021 –, mentre oggi è sicuramente un elemento fondamentale della rosa di Inzaghi. Sia perché ogni qual volta viene chiamato in causa apporta un contributo importante – vedi l’ultima gara di A, quando dopo pochi minuti dal suo ingresso, avvenuto tra l’altro senza potersi riscaldare, si è procurato il rigore del momentaneo 1-0 dell’Inter –, sia perché con un comportamento ammirevole, educato e mai sopra le righe si è guadagnato la fiducia della società, nonché il rispetto dei compagni di squadra che lo reputano un leader silenzioso dal quale prendere esempio.

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