Marotta, teorema Juve all'Inter: l'idea scambio che fa felice anche Conte

I nerazzurri hanno in mente un nome del Napoli che stuzzica Inzaghi e la contropartita potrebbe essere un pupillo del tecnico dei partenopei: la situazione

MILANO - L’Inter che verrà dovrà avere sempre una forte matrice azzurra. L’idea centrale di Beppe Marotta non cambia: avere tanti italiani nello spogliatoio favorisce il senso di appartenenza, è un fattore nel vincere i campionati e rende più facile il lavoro dell’allenatore. Una linea pienamente sposata da Simone Inzaghi, storicamente più propenso a lavorare su giocatori già pronti. Vero è che l’Inter andrà svecchiata, ma questo non vuole necessariamente dire che lo spogliatoio verrà riempito di ventenni che non conoscono le pressioni che porta giocare a San Siro e avere il dovere - se non l’obbligo - di competere in tutte le competizioni.

Sucic per sostituire Frattesi

Perché ci sono giovani e giovani e il teorema bravi, giovani e possibilmente italiani è la ricetta che ha portato l’allora ad, a costruire la Juve dei nove scudetti consecutivi («Alla Juventus ho imparato il senso di appartenenza e la cultura della vittoria, valori che ho portato anche all’Inter», ha sottolineato Marotta al Tgr Lombardia). Contestualmente va sottolineato come il mercato è un gioco a incastri dove il più delle volte le occasioni nascono incrociando le necessità dei club. Vero è che l’Inter ha deciso di sostituire Davide Frattesi con un profilo assolutamente di prospettiva, ovvero Nenad Sucic, 21enne della Dinamo Zagabria, ma lo stesso Frattesi può essere il mezzo grazie a cui arrivare a un giovane che però è già una certezza nel panorama internazionale.

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Raspadori-Frattesi, lo scambio

L’identikit corrisponde a quello di Giacomo Raspadori, già campione d’Europa con l’Italia quando ancora era al Sassuolo, e giocatore che piace tantissimo a Simone Inzaghi perché può coprire due ruoli, riuscendo benissimo ad agire come seconda punta o come trequartista nel 3-4-1-2. Agli occhi dell’allenatore, sarebbe un Correa 2.0 che, a differenza di Arda Guler (talento che, ça va sans dire, intriga assai a latitudini nerazzurre), non sarebbe legato da eventuali opzioni di riacquisto da parte della controparte (nel caso il Real Madrid) e non avrebbe bisogno di apprendistato nel nostro calcio reso ancor più difficile dal fatto di restare dietro a Lautaro e Thuram nelle gerarchie.  Come può l’Inter arrivare a Raspadori? Grazie a Frattesi che - e qui torna il ragionamento sulle necessità dei vari allenatori - piace tantissimo ad Antonio Conte a cui manca un incursore in più a centrocampo. Frattesi, dal canto suo, sogna un ritorno alla Roma, ma risulta difficile che possa chiudere le porte di fronte al Napoli. Gli azzurri, tra l’altro - grazie alla carta Raspadori - riuscirebbero facilmente a trovare una quadra legata ai cartellini dei due giocatori che, per età e valutazione, possono essere tranquillamente scambiati. Per la Roma, al contrario, i 45 milioni chiesti da Ausilio per Frattesi rappresentano una montagna davvero alta da scalare. 

Gigio, appesi al rinnovo

Le riflessioni su Raspadori, come sottolineato, sono figlie della politica marottiana sugli italiani che, sin dagli anni torinesi, ha dato ottimi risultati. Per questo motivo l’Inter continua a guardare con grande interesse verso Parigi, dove Gigio Donnarumma ha il contratto in scadenza nel 2026: qualora le parti decidessero di non rinnovare, non sarebbe neanche quotata dai bookmakers la prossima destinazione del capitano della Nazionale...  

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MILANO - L’Inter che verrà dovrà avere sempre una forte matrice azzurra. L’idea centrale di Beppe Marotta non cambia: avere tanti italiani nello spogliatoio favorisce il senso di appartenenza, è un fattore nel vincere i campionati e rende più facile il lavoro dell’allenatore. Una linea pienamente sposata da Simone Inzaghi, storicamente più propenso a lavorare su giocatori già pronti. Vero è che l’Inter andrà svecchiata, ma questo non vuole necessariamente dire che lo spogliatoio verrà riempito di ventenni che non conoscono le pressioni che porta giocare a San Siro e avere il dovere - se non l’obbligo - di competere in tutte le competizioni.

Sucic per sostituire Frattesi

Perché ci sono giovani e giovani e il teorema bravi, giovani e possibilmente italiani è la ricetta che ha portato l’allora ad, a costruire la Juve dei nove scudetti consecutivi («Alla Juventus ho imparato il senso di appartenenza e la cultura della vittoria, valori che ho portato anche all’Inter», ha sottolineato Marotta al Tgr Lombardia). Contestualmente va sottolineato come il mercato è un gioco a incastri dove il più delle volte le occasioni nascono incrociando le necessità dei club. Vero è che l’Inter ha deciso di sostituire Davide Frattesi con un profilo assolutamente di prospettiva, ovvero Nenad Sucic, 21enne della Dinamo Zagabria, ma lo stesso Frattesi può essere il mezzo grazie a cui arrivare a un giovane che però è già una certezza nel panorama internazionale.

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