MILANO - L’Inter che verrà dovrà avere sempre una forte matrice azzurra. L’idea centrale di Beppe Marotta non cambia: avere tanti italiani nello spogliatoio favorisce il senso di appartenenza, è un fattore nel vincere i campionati e rende più facile il lavoro dell’allenatore. Una linea pienamente sposata da Simone Inzaghi, storicamente più propenso a lavorare su giocatori già pronti. Vero è che l’Inter andrà svecchiata, ma questo non vuole necessariamente dire che lo spogliatoio verrà riempito di ventenni che non conoscono le pressioni che porta giocare a San Siro e avere il dovere - se non l’obbligo - di competere in tutte le competizioni.
Sucic per sostituire Frattesi
Perché ci sono giovani e giovani e il teorema bravi, giovani e possibilmente italiani è la ricetta che ha portato l’allora ad, a costruire la Juve dei nove scudetti consecutivi («Alla Juventus ho imparato il senso di appartenenza e la cultura della vittoria, valori che ho portato anche all’Inter», ha sottolineato Marotta al Tgr Lombardia). Contestualmente va sottolineato come il mercato è un gioco a incastri dove il più delle volte le occasioni nascono incrociando le necessità dei club. Vero è che l’Inter ha deciso di sostituire Davide Frattesi con un profilo assolutamente di prospettiva, ovvero Nenad Sucic, 21enne della Dinamo Zagabria, ma lo stesso Frattesi può essere il mezzo grazie a cui arrivare a un giovane che però è già una certezza nel panorama internazionale.
